Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogna!

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
uffa2
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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da uffa2 » lunedì 23 marzo 2015, 17:05

Credo si tratti di un costo globale medio, ed è credibile: solo di esami la mia ASL spende per me qualche migliaio di euro l’anno (mi danno le fatture ogni volta, ma quelle non le conservo), poi ci sono i costi del personale, poi ci sono le medicine…

Sulle medicine ho comunque una buona notizia: quando guardate il talloncino del prezzo, state sicuri che il “prezzo al pubblico” non è quello pagato dall’ospedale: ho appena guardato il prezzo reale di un mese di Atripla o di Eviplera come emerge dagli ordini di acquisto delle ASL che si possono trovare online, ed è poco meno di 600€, cioè il 40% in meno del prezzo riportato sulla scatola ;-)

In ogni modo, poiché qualcuno potrebbe effettivamente pensare a questo tema e fare di fronte a noi osservazioni poco simpatiche, ricordiamoci che un anno di trattamento per l’HIV costa molto meno che prolungare l’agonia di un malato di cancro di poche settimane, e se consideriamo esami, accessi ai medici, trattamenti assortiti, credo siano molte le patologie croniche con costi assimilabili…


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Tarek
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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da Tarek » lunedì 23 marzo 2015, 18:53

In ogni modo, poiché qualcuno potrebbe effettivamente pensare a questo tema e fare di fronte a noi osservazioni poco simpatiche, ricordiamoci che un anno di trattamento per l’HIV costa molto meno che prolungare l’agonia di un malato di cancro di poche settimane, e se consideriamo esami, accessi ai medici, trattamenti assortiti, credo siano molte le patologie croniche con costi assimilabili…
ah ok , allora va bene :lol: però Uffa, sindacalizzando, un canceroso si infetta tardi (generalmente) e se ne va prima :(



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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da uffa2 » lunedì 23 marzo 2015, 20:30

sì Tarek, e comunque sono sempre discorsi brutti brutti... però ad esempio, quando vedo lo scandalo per i costi delle terapie per l'HCV, posto che certi prezzi sono un furto, non riesco a non pensare che quelle terapie ERADICANO un virus mortale, e che altre terapie ahinoi, si limitano a prolungare spesso non di molto la vita...


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rospino
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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da rospino » martedì 24 marzo 2015, 10:04

La posizione della ASL

Sono contento che questa mia piccola "battaglia", insieme a quella degli infettivologi dell'Ospedale di Pisa, abbia già spinto l'ASL a introdurre la modalità di ritiro dei farmaci direttamente in reparto per chi ne facesse richiesta per motivi di riservatezza. Però non credo sia sufficiente. Così ieri mattina ho scritto nuovamente al Direttore generale della ASL, il quale ha mostrato (a parole, ovviamente, che speriamo si traducano in fatti) un atteggiamento di ulteriore apertura. Di seguito l'email che gli ho scritto e la sua risposta.
P.S. Avevo dimenticato di mettere in "rassegna stampa" questo articolo: http://www.pisatoday.it/cronaca/distrib ... ttiva.html
P.P.S. Per Tarek: chi non si occupa in via esclusiva di un determinato argomento può anche non conoscere in dettaglio il costo della terapia, etc. Lo ritengo un errore meno grave che non dare voce alle mie segnalazioni come hanno invece fatto altri quotidiani.
Inoltre, io sono già contento perché, ad esempio, un ragazzo che conosco che vive ed è in cura a Pisa ma non è residente in Toscana, già adesso - appellandosi al diritto alla privacy (ripeto, è un escamotage, che come tale mi auguro vivamente possa essere superato) non dovrà percorrere centinaia di chilometri.
* * * * * * *
La mia email al Direttore generale della ASL 5 di Pisa

Gentile Dott. Damone,

La ringrazio per l'attenzione mostrata nei confronti del problema e il mio personale augurio è che la mia comunicazione, anche alla luce della pubblicazione, sul Corriere Fiorentino di ieri, dell'articolo "La denuncia: se non sei di Pisa niente medicine. Direttiva dell'ASL: farmaci solo ai residenti. L'ira di alcuni pazienti sieropositivi" serva a tenere alta l'attenzione e a individuare soluzioni che vadano nell'interesse sia della pubblica amministrazione, sia degli stessi pazienti.

In aggiunta a quanto già scritto nella mia precedente email, mi permetto di suggerire che, in luogo delle modalità già individuate da ASL 5 e finora solo comunicate verbalmente e sommariamente ai pazienti sieropositivi che si recavano a ritirare i farmaci presso il presidio di distribuzione all'interno dell'Ospedale di Cisanello, nonché della modalità alternativa cui Lei accenna nella Sua risposta, sia introdotta un'effettiva possibilità di scelta (adeguatamente informata) per il paziente riguardo al luogo presso il quale ritirare i farmaci, che vada appunto verso il condiviso obiettivo di un'ottimizzazione del servizio.
In tal modo, infatti, sarebbe possibile distribuire uniformemente il carico dei pazienti tra - si tratta solo di un esempio - la farmacia dell'Ospedale di Cisanello (per i residenti nella ASL 5), l'ASL di residenza (per i non residenti nella ASL 5 che intendano usufruire di tale possibilità), e il reparto di malattie infettive (per i residenti nella ASL 5 che siano impossibilitati a ritirare i farmaci presso la farmacia dell'Ospedale di Cisanello per motivi di privacy, e per i non residenti della ASL 5 che per motivi di privacy o di lavoro non siano in grado di recarsi presso la propria ASL di residenza).

Ringrazio nuovamente per l'attenzione e porgo cordiali saluti.
* * * * * * *
La risposta del Direttore generale dell'ASL 5 di Pisa

La ringrazio anche io per i preziosi suggerimenti e sicuramente troveremo le modalità più utili per soddisfare tutte le esigenze dei pazienti!
cordiali saluti
rocco damone



bugs
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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da bugs » martedì 24 marzo 2015, 19:46

Rospino for president.......

Grande hai fatto una cosa favolosa ti ringrazio vivamente di esserti interessarto così di questo problema che ormai secondo il mio punto di vista hai risolto.

:mrgreen:



rospino
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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da rospino » mercoledì 25 marzo 2015, 18:46

bugs ha scritto:Grande hai fatto una cosa favolosa ti ringrazio vivamente di esserti interessarto così di questo problema che ormai secondo il mio punto di vista hai risolto.
Lo spero vivamente! Non è solo merito mio comunque, ma anche delle altre persone che si sono lamentate e degli stessi medici del reparto di malattie infettive dell'Ospedale di Pisa. Insomma, una battaglia condotta su più fronti, che spero sia considerata definitivamente vinta nelle prossime settimane...



skydrake
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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da skydrake » sabato 28 marzo 2015, 10:16

Rospi,
volevo farti i complimenti postando una vignetta di Dilbert che lessi qualche mese fa. Ma passano i giorni e ancora non sono riuscito a recuperarla.

Era praticamente l'unica in 30 anni di vignette in cui la terribile e perfida Alice si commuove e gli scende la lacrimuccia dicendo "il nostro interno sta crescendo" riferendosi ad Asok, il giovane neoassunto ingegnere informatico indiano, bravo, intelligente e gran lavoratore, ma così umile e docile che nessuno risponde alla sue mail.

Durante una riunione, il naive Asok esce con tutta la sua onestá con una deduzione che mette a nudo l'incompetenza della direzione dell'azienda, frase che invece suona piacevolmente terribile ad Alice.
La verità non é mai apprezzata come tale in un mondo di cinici arrivisti.
http://dilbert.com/
uffa2 ha scritto:bravo rospino ;-)
certo che questo forum è proprio un covo di rompiballe :lol: :lol: :lol:
Magari qui non siamo dei cinici arrivisti, ma dei rompiballe si.

E il nostro Rospino sta crescendo.
Immagine



rospino
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Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: aggiornamen

Messaggio da rospino » sabato 23 maggio 2015, 10:05

Buongiorno a tutti, ci sono novità (purtroppo non positive) sull'argomento. Questa mattina ho inviato una nuova email alle istituzioni regionali, i dirigenti regionali, i dirigenti delle ASL e dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana.
Di seguito il testo dell'email inviata.
* * * * * * *

Gentile Presidente Rossi,

nello scorrere il Suo programma elettorale sui temi della salute e della sanità pubblica in Toscana, trovo snocciolati molti numeri e statistiche, e non posso non riscontrare una Sua grande attenzione al tema dell’efficienza e della qualità dei servizi. Eppure talvolta, per migliorare con poco sforzo il livello di qualità di alcuni servizi, sarebbe davvero utile un più rigoroso atteggiamento di ascolto delle esigenze e delle segnalazioni dei cittadini.

Il 20 marzo scorso, in qualità di cittadino toscano, ho inviato a Lei, all’Assessore regionale competente, ai dirigenti della Regione Toscana, ai dirigenti dell’ASL 5 di Pisa e ai dirigenti dell’Azienda ospedaliero-universitaria (AOUP) di Pisa (di seguito chiamata anche “Ospedale di Pisa”), tra cui il responsabile della distribuzione farmaci, Dott. Tiberio Corona, un’email nella quale facevo presente l’esistenza di una situazione di estremo disagio che investiva, già da alcune settimane, decine e decine di pazienti in cura per l'HIV presso l'AOUP di Pisa, e che – a dispetto di qualsiasi formale smentita – era davvero, nei fatti, una vera e propria discriminazione a carico dei non residenti nella ASL 5 di Pisa. Successivamente, è stato accertato che questo genere di discriminazione non colpiva solo le persone affette da HIV, ma anche quelle da HCV, ovvero il virus che causa l’epatite C e di cui tanto Lei stesso ha parlato più volte sulla stampa e sul web nei giorni scorsi.

Tale discriminazione è stata causata dall’introduzione, peraltro – a quanto risulterebbe – senza alcun atto formale da parte del dirigente della distribuzione dei farmaci presso l’Ospedale di Pisa, del divieto di continuare a distribuire ai non residenti nella ASL 5 di Pisa (e poco importa che si trattasse di cittadini toscani o no) i farmaci che vengono abitualmente prescritti dai medici del reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Pisa ai pazienti in cura per infezione da HIV, HCV o per confezione di entrambi i virus. Tali pazienti si sono quindi visti, inaspettatamente, restituire il proprio piano terapeutico, con l’invito, lapidario e privo di qualsiasi spiegazione (solo per accennare a un certo modo di fare – se non altro poco cortese – che in molti hanno sempre visto arieggiare all’interno del presidio) di rivolgersi alla propria ASL di residenza per il ritiro della successiva dose di farmaci.

Ovviamente, un simile e soprattutto improvviso – giacché avvenuto alla più completa insaputa degli stessi infettivologi e del primario del reparto, il Dott. Francesco Menichetti – cambio di modalità nella distribuzione dei farmaci, che non ha precedenti in Italia, ha gettato completamente nel panico molte persone in cura a Pisa ma non residenti nella ASL 5 di Pisa, come (solo per fare qualche esempio) persone che hanno scelto tale struttura dell’AOUP per il suo livello di eccellenza, studenti fuori sede, persone che si trovano per motivi di lavoro a Pisa o tutti coloro che, per motivi di privacy o per altre ragioni, non vogliono rivolgersi alle strutture della propria ASL: cosa che, peraltro, è assolutamente legittima visto che nell’ordinamento italiano esiste il diritto alla libertà di scelta del luogo di cura. Questi casi rappresenterebbero oltre il 50% dei pazienti seguiti dal reparto.

Per fortuna, l’attenzione degli organi di informazione riguardo al problema ha fatto sì che il Direttore generale dell’ASL 5, Dott. Rocco Damone, prendesse una tempestiva e chiara posizione in merito, comunicando il raggiungimento di un accordo tra ASL 5 di Pisa e AOUP che avrebbe comunque permesso a chi ne avesse fatto richiesta per motivi di riservatezza di continuare a ritirare i farmaci a Pisa: una risposta, dal punto di vista di molti, comunque non del tutto sufficiente perché, tra l’altro, non ha permesso di conoscere le motivazioni aziendali per cui tutte le altre condizioni personali e motivazioni sopra citate, seppur valide, non sarebbero state più una condizione sufficiente per l’accesso dei pazienti alla distribuzione dei farmaci dell’Ospedale di Pisa.

Alla luce di questo mutato orientamento dell’ASL 5, la situazione è andata dunque avanti per un paio di mesi senza grossi problemi, ma di recente è stata reintrodotta, seppur in forma diversa, una nuova prassi discriminatoria a carico degli stessi pazienti non residenti nella ASL 5 di Pisa che continuano a ritirare i farmaci presso il presidio di distribuzione dell’Ospedale di Pisa. Sia chiaro, la maggior parte delle persone probabilmente non capirà la gravità di un simile provvedimento, ma per chi deve invece seguire un percorso terapeutico salvavita, ogni difficoltà connessa all’approvvigionamento dei farmaci viene percepita inevitabilmente come un diretto attentato alla propria salute. La nuova prassi prevede infatti che, a differenza dei soggetti residenti nella ASL 5 di Pisa, i cittadini non residenti (ripeto, poco importa che siano toscani o no), ricevano farmaci sufficienti appena per una singola mensilità, a differenza dei privilegiati residenti nel pisano, che hanno invece diritto, ogni volta, a due mesi di terapie.

Presidente Rossi, perché questa disparità di trattamento? I cittadini residenti a Pisa, i residenti in altre ASL della toscana, i cittadini italiani e quelli comunitari non dovrebbero essere trattati tutti ugualmente da una struttura pubblica, con stessi diritti e possibilità di accedere ai servizi?
Peraltro, non so se si rende conto del fatto che, per ogni ritiro dei farmaci, allo sportello ospedaliero presso il quale avviene la distribuzione, c’è una coda da fare (a volte, a Pisa, è capitato che i tempi di attesa abbiano superato la mezz’ora), che aumenta in modo direttamente proporzionale al numero di prelievi di farmaci e che diminuisce, inevitabilmente, la qualità del servizio offerto. Se i medicinali vengono distribuiti mensilmente, vi saranno più pazienti allo sportello; se i farmaci sono consegnati di due mesi in due mesi, meno persone affolleranno il presidio.
Presidente Rossi, in questi giorni, proprio riguardo al virus HCV, Lei ha detto che Suo obiettivo è “curare tutti i 26000 malati di epatite C toscani nel più breve tempo possibile”, ma si rende conto del fatto che avere garanzie e parità di diritti nell’accesso alle cure e ai farmaci è per questi stessi malati di cui Lei parla, così come per tutte le altre persone di cui ho finora parlato, una condizione essenziale per poter portare a termine correttamente un ciclo di terapia o il proprio percorso di cura?
Presidente Rossi, ritiene giusto che, tanto per fare un esempio, un medico o un infermiere sieropositivo che da Siena decide di recarsi a Pisa per non incontrare i colleghi della propria ASL, debba prendersi ogni mese un’intera mattinata di ferie solo per recarsi a Pisa a ritirare i farmaci e rientrare a casa? O ancora, può immaginare a quali difficoltà va incontro una persona con una coinfezione da HIV e HCV che per anni si è sempre spostata dalla Sicilia alla struttura di Pisa, pur di farsi seguire da medici di cui si fida ciecamente?

Potrei farLe decine di esempi simili. Ma se nel frattempo alcuni dei pazienti non residenti nella ASL di Pisa, che nel frattempo erano stati allontanati dalla distribuzione farmaci dell’AOUP, si sono rassegnati a ritirare i medicinali presso le proprie ASL, coloro che continuano a chiedere di ricevere farmaci presso l’Ospedale di Pisa, lo fanno per effettiva necessità. Queste persone non solo vengono a tutti gli effetti discriminate senza motivo rispetto ai soggetti residenti nella ASL di Pisa, ma subiscono un disagio morale e psicologico che è davvero difficile descrivere.

Il mio auspicio – condiviso da altre decine di assistiti del reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Pisa, che a marzo si sono lamentati della cattiva gestione, da parte del servizio del presidio di distribuzione farmaci dell’AOUP, delle criticità che ho sopra illustrato – è che questa mia lettera non venga letta da Lei direttamente, ma almeno da qualche Suo collaboratore o da un dirigente della Regione Toscana che abbia il buon cuore di interessarsi a un problema che potrebbe essere risolto soprattutto col buon senso. Per questo sarebbe gradito un qualsiasi cenno di riscontro che garantisca, una volta per tutte, l’eliminazione di questo problema che, se appena due mesi fa sembrava in via di risoluzione, tra i pazienti sta invece nuovamente tornando a sollevare malumori e ad essere portato quale cattivo esempio del funzionamento del sistema sanitario in Toscana, e al quale nessuno, eccetto gli stessi medici del reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Pisa, che in questa battaglia sono sempre stati in prima linea insieme ai pazienti, sembra volersi interessare.



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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da skydrake » sabato 23 maggio 2015, 11:06

Rospi, mettici una pietra sopra.
Adesso, con la scelta di distribuire in nuovi costosissimi farmaci contro l'epatite C (la Toscana é l'unica in Italia), la residenza diverrà un caposaldo:
http://www.quotidianosanita.it/scienza- ... o_id=28399



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Re: Distribuzione farmaci presso l'ospedale di Pisa: vergogn

Messaggio da rospino » sabato 23 maggio 2015, 11:52

skydrake ha scritto:Rospi, mettici una pietra sopra.
Adesso, con la scelta di distribuire in nuovi costosissimi farmaci contro l'epatite C (la Toscana é l'unica in Italia), la residenza diverrà un caposaldo:
http://www.quotidianosanita.it/scienza- ... o_id=28399
La residenza in Toscana, e ok. Ma non in una specifica ASL. Questo perché non tutte le ASL in Toscana hanno le strutture necessarie per poter prescrivere o distribuire i farmaci. Quindi quello di cui parlo è quindi, più che mai, un problema che riguarda anche la distribuzione dei farmaci per l'epatite C.
Comunque non ci metterò mai una pietra sopra e finché scrivere non mi costerà fatica, continuerò a farlo e a rompere le scatole.
Non sopporto i soprusi, perché questo è un vero sopruso: chi, dall'alto della propria posizione e senza alcuna motivazione o atto, prende una decisione che finisce per creare disagi.



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