HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Siam quasi tutti maschietti (più o meno) qui dentro, ma è giusto dare spazio anche a necessità specifiche delle donne sieropositive.
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento:
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HIV al femminile. Dai risultati dello studio ARIA nuove prospettive per una terapia a misura di donna
- In Italia il 22 per cento dei nuovi casi interessa le donne.
- Si alza l'età della diagnosi per un'infezione causata da un virus che più facilmente colpisce il genere femminile. Oggi le donne con oltre 50 anni, e quindi in menopausa, rappresentano in Italia il 28,2 per cento delle pazienti in cura.- Menopausa, gravidanza e potenziali effetti indesiderati di genere impongono l'impiego di terapie sempre più "a misura di donna".
- Lo studio ARIA dimostra la superiorità dell'associazione dolutegravir/abacavir/lamivudina in confronto ad atazanavir-ritonavir/ tenofovir/emtricitabina nelle donne HIV positive, mai esposte ad un trattamento antiretrovirale (naive).
Baveno, 18 ottobre 2016. Si aggiunge un nuovo tassello alle conoscenze dell'infezione da HIV-Aids nella donna, con i risultati dello studio ARIA, che aggiunge nuove informazioni per un approccio di genere per il trattamento dell'infezione. La ricerca, multicentrica, randomizzata, in aperto, ha messo a confronto una terapia con dolutegravir/abacavir/lamiduvina in un'unica compressa quotidiana e l'associazione terapeutica attualmente considerata particolarmente valida per le donne atazanavir/ritonavir+tenofovir/emtricitabina (3 compresse/die). L'obiettivo primario dello studio è stato valutare l'efficacia dei due regimi dopo 48 settimane di trattamento, misurata attraverso la proporzione di donne che raggiungeranno una carica virale plasmatica non rilevabile. Lo studio ha preso in esame 495 donne naive al trattamento. I risultati mostrano, dopo 48 settimane di terapia, una soppressione virale (HIV-1 RNA <50 c/mL) statisticamente superiore con il trattamento con dolutegravir/abacavir/ lamivudina rispetto alla terapia di confronto: 82% versus 71% (differenza "aggiustata" 10.5%, 95% CI: 3.1%-17.8%, p=0.005). Nello studio ARIA si osserva inoltre un minor tasso di fallimenti virologici e abbandoni della cura per eventi avversi nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina. Sul fronte degli eventi avversi legati al trattamento nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina si è osservato un tasso più basso rispetto al gruppo di controllo (33 vs 49%).
Articolo completo qui https://www.gsk.it/news/hiv-al-femminil ... a-di-donna
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Questa, invece, un'intervista alla Prof.ssa Antonella D'Arminio Monforte, Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di Milano:
Chissà, magari se ne parlerà al prossimo Congresso Nazionale SIMIT, che si svolgerà a Salerno, presso G.H. Salerno dal 15 al 18 Ottobre 2017?
http://www.simit.org/IT/attivita/news.x ... tobre-2017
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento:
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HIV al femminile. Dai risultati dello studio ARIA nuove prospettive per una terapia a misura di donna
- In Italia il 22 per cento dei nuovi casi interessa le donne.
- Si alza l'età della diagnosi per un'infezione causata da un virus che più facilmente colpisce il genere femminile. Oggi le donne con oltre 50 anni, e quindi in menopausa, rappresentano in Italia il 28,2 per cento delle pazienti in cura.- Menopausa, gravidanza e potenziali effetti indesiderati di genere impongono l'impiego di terapie sempre più "a misura di donna".
- Lo studio ARIA dimostra la superiorità dell'associazione dolutegravir/abacavir/lamivudina in confronto ad atazanavir-ritonavir/ tenofovir/emtricitabina nelle donne HIV positive, mai esposte ad un trattamento antiretrovirale (naive).
Baveno, 18 ottobre 2016. Si aggiunge un nuovo tassello alle conoscenze dell'infezione da HIV-Aids nella donna, con i risultati dello studio ARIA, che aggiunge nuove informazioni per un approccio di genere per il trattamento dell'infezione. La ricerca, multicentrica, randomizzata, in aperto, ha messo a confronto una terapia con dolutegravir/abacavir/lamiduvina in un'unica compressa quotidiana e l'associazione terapeutica attualmente considerata particolarmente valida per le donne atazanavir/ritonavir+tenofovir/emtricitabina (3 compresse/die). L'obiettivo primario dello studio è stato valutare l'efficacia dei due regimi dopo 48 settimane di trattamento, misurata attraverso la proporzione di donne che raggiungeranno una carica virale plasmatica non rilevabile. Lo studio ha preso in esame 495 donne naive al trattamento. I risultati mostrano, dopo 48 settimane di terapia, una soppressione virale (HIV-1 RNA <50 c/mL) statisticamente superiore con il trattamento con dolutegravir/abacavir/ lamivudina rispetto alla terapia di confronto: 82% versus 71% (differenza "aggiustata" 10.5%, 95% CI: 3.1%-17.8%, p=0.005). Nello studio ARIA si osserva inoltre un minor tasso di fallimenti virologici e abbandoni della cura per eventi avversi nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina. Sul fronte degli eventi avversi legati al trattamento nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina si è osservato un tasso più basso rispetto al gruppo di controllo (33 vs 49%).
Articolo completo qui https://www.gsk.it/news/hiv-al-femminil ... a-di-donna
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Questa, invece, un'intervista alla Prof.ssa Antonella D'Arminio Monforte, Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di Milano:
Chissà, magari se ne parlerà al prossimo Congresso Nazionale SIMIT, che si svolgerà a Salerno, presso G.H. Salerno dal 15 al 18 Ottobre 2017?
http://www.simit.org/IT/attivita/news.x ... tobre-2017
Don't give up!
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Grazie Rosso, un post molto interessante.rosso80 ha scritto:Siam quasi tutti maschietti (più o meno) qui dentro, ma è giusto dare spazio anche a necessità specifiche delle donne sieropositive.
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento
Io ogni volta che ho provato a parlare di HIV e donne non sono riuscita ad attirare l'interesse delle donne HIV positive del forum e dall'ultima volta ho deciso di lasciar perdere. Spero che al tuo thread vada meglio.
Magari anche a ICAR, che è il mese prossimo? Per adesso c'è solo un programma di massima e di questioni femminili non ne ho viste, ma se qualcuna è interessata tenga d'occhio il sito del congresso per il programma dettagliato e gli abstract.Chissà, magari se ne parlerà al prossimo Congresso Nazionale SIMIT, che si svolgerà a Salerno, presso G.H. Salerno dal 15 al 18 Ottobre 2017?
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Mi lascia un po' perplesso il commento della darminio che dice che I clinical trials su hiv arruolano sopratutto uomini ed e' difficile estrapolare dati di efficacia e di safety su donne.....Dora ha scritto:Grazie Rosso, un post molto interessante.rosso80 ha scritto:Siam quasi tutti maschietti (più o meno) qui dentro, ma è giusto dare spazio anche a necessità specifiche delle donne sieropositive.
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento
Io ogni volta che ho provato a parlare di HIV e donne non sono riuscita ad attirare l'interesse delle donne HIV positive del forum e dall'ultima volta ho deciso di lasciar perdere. Spero che al tuo thread vada meglio.
Magari anche a ICAR, che è il mese prossimo? Per adesso c'è solo un programma di massima e di questioni femminili non ne ho viste, ma se qualcuna è interessata tenga d'occhio il sito del congresso per il programma dettagliato e gli abstract.Chissà, magari se ne parlerà al prossimo Congresso Nazionale SIMIT, che si svolgerà a Salerno, presso G.H. Salerno dal 15 al 18 Ottobre 2017?
La prima cosa che mi viene da pensare e' che ormai di clinical trials su hiv c'è ne sono a centinaia ..... possibile nessuno ha fatto una metaanalisi per valutare l'effetto sesso? Se così fosse penserei che, o l'efficacia o la tolerability siano un problema nel sesso femminile e quindi i dati non vengono released dagli sponsors e un po' ci si nasconde dietro al fatto che le analisi su subgroups in clinical trials non debbano esser fatte....

Speriamo questo studio aria dia qualche risposta
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Questo è un problema diffuso, che va molto oltre la ricerca su HIV (pensa solo a quanto sono stati sottovalutati i problemi cardiovascolari nelle donne fino a pochissimi anni fa). Qui si parla di donne e trial su HIV:Rob_Rob ha scritto: Mi lascia un po' perplesso il commento della darminio che dice che I clinical trials su hiv arruolano sopratutto uomini ed e' difficile estrapolare dati di efficacia e di safety su donne.....
http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 249#p25249
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
C'è da dire anche che nelle sperimentazioni la popolazione principale sono i gay, spesso la percentuale di donne è talmente bassa che i dati che puoi rilevare non sono statisticamente significativi.
Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Per quello si fanno le meta analisi....Gabriel81 ha scritto:C'è da dire anche che nelle sperimentazioni la popolazione principale sono i gay, spesso la percentuale di donne è talmente bassa che i dati che puoi rilevare non sono statisticamente significativi.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Meta-analysis
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Rob conosco bene le meta analisi, le uso per lavoro praticamente tutti i giorni è proprio per questo ti dico che secondo me (ma lascio la parola agli esperti di ricerca), soprattutto su sperimentazioni di questo tipo e con un campione così ridotto e a macchia di leopardo, servono a ben poco.Rob_Rob ha scritto:Per quello si fanno le meta analisi....Gabriel81 ha scritto:C'è da dire anche che nelle sperimentazioni la popolazione principale sono i gay, spesso la percentuale di donne è talmente bassa che i dati che puoi rilevare non sono statisticamente significativi.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Meta-analysis
Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!
Re: HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Mi fa piacere che il thread ti piaccia [emoji2]Dora ha scritto:Grazie Rosso, un post molto interessante.rosso80 ha scritto:Siam quasi tutti maschietti (più o meno) qui dentro, ma è giusto dare spazio anche a necessità specifiche delle donne sieropositive.
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento
Io ogni volta che ho provato a parlare di HIV e donne non sono riuscita ad attirare l'interesse delle donne HIV positive del forum e dall'ultima volta ho deciso di lasciar perdere. Spero che al tuo thread vada meglio.
In effetti ero indeciso sulla sezione in cui mettere il post.
Forse "notizie dai congressi" sarebbe stata la sezione più appropriata ma volevo dare maggiore visibilità al thread ed alla fine ho optato per questa sezione.
Sono arrivato a questo genere di articoli quando stavo prendendo informazioni sulla Mussini e la Tamburrini, prima di chiedere un consulto con loro.
Entrambe sono molto attive sul genere femminile.
La Tamburrini del Gemelli, poi, è specializzata in gravidanze.
In effetti qui sul forum le donne sono poco attive. Chissà come mai.
La cosa che mi aveva incuriosito è il fatto che le donne hanno esigenze diverse e che alcuni medicinali funzionano meglio di altri.
Per me questa fu una sorpresa perché nn me lo aspettavo. Non tanto per i problemi ovvi come la menopausa o la gravidanza, quanto per questioni specifiche quali quelli cardiovascolare, che sinceramente non riesco a comprendere del tutto.
Speriamo che qualche donna (vera) del forum voglia dire la sua in questo thread.
Su su! Fatevi sentire! [emoji2]
Don't give up!