Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
vediamo di capirci Uffa.ho detto semplicemente che se fino a qualche anno fa asa scriveva sulla sua rivista essepiù di non ricevere sovvenzioni dalle case farmaceutiche..questo significava qualcosa.e ci teneva a sottolinearlo. ora non lo fa più e invece deve scrivere :"EssePiù viene stampato con il contributo di Abbott Italy S.r.l. prodotti chimico-farmaceutici"...questo solo per dire che NON E' LA STESSA COSA.e mi piace pensare che anche asa stessa avrebbe preferito ricevere il contributo da qualcunaltro....
Ps. mi sembra strano che questo thread abbia tutti questi visitatori... 3000 visite solo alla prima pagina ....o cè qualcuno che clicca continuamente ...
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Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
... su questo siamo daccordouffa2 ha scritto: Per il resto, ripeto: le farmaceutiche sono molto trasparenti nelle loro policy di finanziamento di soggetti terzi, mica per onestà, sia chiaro, ma perché gli conviene fiscalmente;
...infatti. i viaggi e i congressi nelle località turistiche chi li organizza e chi li paga?...uffa2 ha scritto:il comparaggio (che è ben altra cosa dalle sponsorizzazioni), è un fenomeno che quando c’è di solito è realizzato a livello locale, da dipendenti “scaltri” che brigano per alzare le proprie performance e ottenere maggiori premi dalla compagnia per cui lavorano, ma è un fenomeno che –almeno formalmente- le farmaceutiche cercano di reprimere, anche perché il D.Lgs. 231 prevede la responsabilità delle aziende per gli illeciti di questo tipo dei propri dipendenti…
Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Io ho sempre sentito parlare dell'ASA come di un'associazione seria. Non potrebbe essere che hanno deciso di rinunciare a certi atteggiamenti da duri e puri (non vogliamo finanziamenti dalla case farmaceutiche) perché, in fondo, non c'era niente di male a accettare dei soldi che in buona fede e senza alcun interesse gli venivano offerti come aiuto per stampare il giornalino?mariolinoa ha scritto:vediamo di capirci Uffa.ho detto semplicemente che se fino a qualche anno fa asa scriveva sulla sua rivista essepiù di non ricevere sovvenzioni dalle case farmaceutiche..questo significava qualcosa.e ci teneva a sottolinearlo. ora non lo fa più e invece deve scrivere :"EssePiù viene stampato con il contributo di Abbott Italy S.r.l. prodotti chimico-farmaceutici"...questo solo per dire che NON E' LA STESSA COSA.e mi piace pensare che anche asa stessa avrebbe preferito ricevere il contributo da qualcunaltro....
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Mario, mi sembra che tu voglia trovarci il marcio anche dove non esiste. Mi sembra che il retropensiero di questa tua ostilità verso le donazioni da casa farmaceutica a associazione si basi sull'assunto "Non si tratta col nemico". Come se le case farmaceutiche fossero i nostri nemici!
Ma fammi il piacere. Saranno esose - ma sono delle aziende e ricercano i loro profitti - ma sono nostre alleate nella "guerra" contro l'hiv.
Queste tue posizioni mutatis mutandis mi ricordano le polemiche di chi sosteneva che non bisognava pubblicare per mondadori ("non ci si compromette col nemico!").
Sei un bel fanatico, non c'è che dire e soprattutto vedi complotti dappertutto, da vero paranoico.
Rilassati, assumi uno sguardo più fiducioso verso le cose, dài retta, vivrai meglio.
Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
se le case farmaceutiche sono riuscite a far passare l'idea che agiscono in buona fede e senza alcun interesse ,come moderni filantropi...hanno raggiunto lo scopo che si prefiggevano.friendless ha scritto:[non c'era niente di male a accettare dei soldi che in buona fede e senza alcun interesse gli venivano offerti come aiuto per stampare il giornalino?
( e non è un accusa a asa di essere in malafede,chi può dirlo? asa fa tante cose buone...è solo un esempio del fatto che oltre a dover stare attenti nel valutare le informazioni da qualunque parte esse provengono. avere uno sponsor come una casa farmaceutica pone delle questioni in generale e sull'indipendenza. non credo che si debba essere scienziati per cogliere questo aspetto, ed è una cosa che come ho riportato sopra è stata messa in evidenza anche da Barbara Mintzes e dai medici stessi.il British Medical Journal, è una rivista medica)Poi è chiaro che per certi aspetti le case farmaceutiche ci fanno comodo, ci aiutano , ci salvano la vita...ma questo non ci deve far dimenticare mai che i nostri interessi spesso sono assai diversi dai loro..anzi a volte sono opposti.
ps.poi se mi parli ancora con quel tono la prossima volta ti rispondi da solo
Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Continuo a non capire. O sono un ingenuo io oppure sei paranoico tu. Spiegami:
1) Cosa intendi quando parli di INDIPENDENZA di un'associazione (che è a rischio se accetta una somma in denaro per stampare qualche migliaio di copie del suo giornalino).
2) Cosa intendi esattamente quando scrivi che gli interessi dei pazienti sono SPESSO ASSAI DIVERSI dagli interessi delle case farmacuetiche che ci producono i farmaci antiretrovirali.
1) Cosa intendi quando parli di INDIPENDENZA di un'associazione (che è a rischio se accetta una somma in denaro per stampare qualche migliaio di copie del suo giornalino).
2) Cosa intendi esattamente quando scrivi che gli interessi dei pazienti sono SPESSO ASSAI DIVERSI dagli interessi delle case farmacuetiche che ci producono i farmaci antiretrovirali.
Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Guarda: non li paga nessuno.mariolinoa ha scritto:...infatti. i viaggi e i congressi nelle località turistiche chi li organizza e chi li paga?...uffa2 ha scritto:il comparaggio (che è ben altra cosa dalle sponsorizzazioni), è un fenomeno che quando c’è di solito è realizzato a livello locale, da dipendenti “scaltri” che brigano per alzare le proprie performance e ottenere maggiori premi dalla compagnia per cui lavorano, ma è un fenomeno che –almeno formalmente- le farmaceutiche cercano di reprimere, anche perché il D.Lgs. 231 prevede la responsabilità delle aziende per gli illeciti di questo tipo dei propri dipendenti…
Tu puoi non saperlo, ma le case farmaceutiche NON organizzano congressi in località turistiche da anni.
Esiste un codice deontologico di Farmindustria molto più severo della legge sulla pubblicità sanitaria, quel codice stabilisce che:
3.5 Per quanto riguarda l’individuazione delle località congressuali relativamente alle manifestazioni organizzate direttamente dall’azienda, quest’ultima dovrà fornire al Comitato di controllo nel corso di una eventuale istruttoria, ragionevoli motivazioni di ordine scientifico, logistico ed organizzativo che hanno ispirato la scelta della località stessa.
In nessun caso è consentita l’organizzazione di iniziative scientifiche aventi anche finalità di tipo turistico.
e ancora:
3.8 Le manifestazioni organizzate direttamente o indirettamente dalle aziende farmaceutiche devono tenersi in località e sedi la cui scelta sia motivata da ragioni di carattere logistico, scientifico ed organizzativo, con esclusione di luoghi destinati alla ristorazione, ed essere caratterizzate da un programma scientifico qualificante. L’ambito territoriale di provenienza dei partecipanti dovrà essere di livello internazionale, nazionale o almeno regionale. Sono tassativamente escluse località a carattere esclusivamente turistico nel periodo 1° giugno – 30 settembre per le località di mare e 1° dicembre – 31 marzo e 1° luglio – 31 agosto per le località di montagna.
sei libero di non crederci, ma Farmindustria è molto attenta su questo argomento, e tra concorrenti si fanno le pulci con un'attenzione veramente accurata, "denunciandosi" a vicenda per ogni minimo sgarro anche solo presunto o presumibile...
Così, se un convegno è organizzato a Taormina (può succedere), l'unico modo per evitare problemi con Farmindustria è organizzarlo in bassa stagione, oppure a livello locale, giacché è abbastanza ovvio che se risiedi in provincia di Messina la località per te non è esattamente esotica...
HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
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Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
ATTO DOVUTO!..che dimostra chiaramente le dimensioni del problema e la spudoratezza con la quale le cose si svolgevano.. e si svolgono ancora, mescolando le carte in altri modi.e dimostra pure che gli informatori farmaceutici , gli operatori di marketing, i corruttori...i corrotti ...etc..sono solo delle povere pedine più o meno consapevoli.le uniche iniziative serie per provare a contrastare i crimini delle case farmaceutiche le ha fatte la magistratura (non farmindustria)...annegando quasi sempre nel mare dove annegano le inchieste scomode e impossibili contro i poteri reali.uffa2 ha scritto:Guarda: non li paga nessuno.mariolinoa ha scritto:...infatti. i viaggi e i congressi nelle località turistiche chi li organizza e chi li paga?...uffa2 ha scritto:il comparaggio (che è ben altra cosa dalle sponsorizzazioni), è un fenomeno che quando c’è di solito è realizzato a livello locale, da dipendenti “scaltri” che brigano per alzare le proprie performance e ottenere maggiori premi dalla compagnia per cui lavorano, ma è un fenomeno che –almeno formalmente- le farmaceutiche cercano di reprimere, anche perché il D.Lgs. 231 prevede la responsabilità delle aziende per gli illeciti di questo tipo dei propri dipendenti…
Tu puoi non saperlo, ma le case farmaceutiche NON organizzano congressi in località turistiche da anni.
Esiste un codice deontologico di Farmindustria molto più severo della legge sulla pubblicità sanitaria, quel codice stabilisce che:
3.5 Per quanto riguarda l’individuazione delle località congressuali relativamente alle manifestazioni organizzate direttamente dall’azienda, quest’ultima dovrà fornire al Comitato di controllo nel corso di una eventuale istruttoria, ragionevoli motivazioni di ordine scientifico, logistico ed organizzativo che hanno ispirato la scelta della località stessa.
In nessun caso è consentita l’organizzazione di iniziative scientifiche aventi anche finalità di tipo turistico.
e ancora:
3.8 Le manifestazioni organizzate direttamente o indirettamente dalle aziende farmaceutiche devono tenersi in località e sedi la cui scelta sia motivata da ragioni di carattere logistico, scientifico ed organizzativo, con esclusione di luoghi destinati alla ristorazione, ed essere caratterizzate da un programma scientifico qualificante. L’ambito territoriale di provenienza dei partecipanti dovrà essere di livello internazionale, nazionale o almeno regionale. Sono tassativamente escluse località a carattere esclusivamente turistico nel periodo 1° giugno – 30 settembre per le località di mare e 1° dicembre – 31 marzo e 1° luglio – 31 agosto per le località di montagna.
sei libero di non crederci, ma Farmindustria è molto attenta su questo argomento, e tra concorrenti si fanno le pulci con un'attenzione veramente accurata, "denunciandosi" a vicenda per ogni minimo sgarro anche solo presunto o presumibile...
Così, se un convegno è organizzato a Taormina (può succedere), l'unico modo per evitare problemi con Farmindustria è organizzarlo in bassa stagione, oppure a livello locale, giacché è abbastanza ovvio che se risiedi in provincia di Messina la località per te non è esattamente esotica...
Ultima modifica di mariolinoa il giovedì 3 maggio 2012, 11:54, modificato 1 volta in totale.
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R: Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Ossantocielo!mariolinoa ha scritto:ATTO DOVUTO!..che dimostra chiaramente le dimensioni del problema e la spudoratezza con la quale le cose si svolgevano.. e si svolgono ancora, mescolando le carte in altri modi.e dimostra pure che gli informatori farmaceutici , gli operatori di marketing, i corruttori...i corrotti ...etc..sono solo delle povere pedine più o meno consapevoli.le uniche iniziative serie per provare a contrastare i crimini delle case farmaceutiche le ha fatte la magistratura (non farmindustria)...annegando quasi sempre nel mare dove annegano le inchieste scomode e impossibili contro i poteri reali.uffa2 ha scritto:Guarda: non li paga nessuno.mariolinoa ha scritto:...infatti. i viaggi e i congressi nelle località turistiche chi li organizza e chi li paga?...uffa2 ha scritto:il comparaggio (che è ben altra cosa dalle sponsorizzazioni), è un fenomeno che quando c’è di solito è realizzato a livello locale, da dipendenti “scaltri” che brigano per alzare le proprie performance e ottenere maggiori premi dalla compagnia per cui lavorano, ma è un fenomeno che –almeno formalmente- le farmaceutiche cercano di reprimere, anche perché il D.Lgs. 231 prevede la responsabilità delle aziende per gli illeciti di questo tipo dei propri dipendenti…
Tu puoi non saperlo, ma le case farmaceutiche NON organizzano congressi in località turistiche da anni.
Esiste un codice deontologico di Farmindustria molto più severo della legge sulla pubblicità sanitaria, quel codice stabilisce che:
3.5 Per quanto riguarda l’individuazione delle località congressuali relativamente alle manifestazioni organizzate direttamente dall’azienda, quest’ultima dovrà fornire al Comitato di controllo nel corso di una eventuale istruttoria, ragionevoli motivazioni di ordine scientifico, logistico ed organizzativo che hanno ispirato la scelta della località stessa.
In nessun caso è consentita l’organizzazione di iniziative scientifiche aventi anche finalità di tipo turistico.
e ancora:
3.8 Le manifestazioni organizzate direttamente o indirettamente dalle aziende farmaceutiche devono tenersi in località e sedi la cui scelta sia motivata da ragioni di carattere logistico, scientifico ed organizzativo, con esclusione di luoghi destinati alla ristorazione, ed essere caratterizzate da un programma scientifico qualificante. L’ambito territoriale di provenienza dei partecipanti dovrà essere di livello internazionale, nazionale o almeno regionale. Sono tassativamente escluse località a carattere esclusivamente turistico nel periodo 1° giugno – 30 settembre per le località di mare e 1° dicembre – 31 marzo e 1° luglio – 31 agosto per le località di montagna.
sei libero di non crederci, ma Farmindustria è molto attenta su questo argomento, e tra concorrenti si fanno le pulci con un'attenzione veramente accurata, "denunciandosi" a vicenda per ogni minimo sgarro anche solo presunto o presumibile...
Così, se un convegno è organizzato a Taormina (può succedere), l'unico modo per evitare problemi con Farmindustria è organizzarlo in bassa stagione, oppure a livello locale, giacché è abbastanza ovvio che se risiedi in provincia di Messina la località per te non è esattamente esotica...

Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Presidenza del Consiglio dei Ministri
COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA
CONFLITTI D’INTERESSI NELLA RICERCA BIOMEDICA E NELLA PRATICA CLINICA
https://docs.google.com/viewer?a=v&q=ca ... JkyJ4QfBqg
1)
l’industria spesso non fornisce ai medici un’informazione neutrale e completa, ma
un’informazione già indirizzata, creata nei propri uffici;
2)
i farmaci prodotti sono spesso duplicati di altri farmaci già esistenti (i cosiddetti farmaci me-
too) che non presentano vantaggi rispetto a questi ultimi e che vengono venduti a un prezzo
superiore. L’industria promuove solitamente i medicamenti più recenti e costosi e a tal fine a
volte elargisce ai medici vari tipi di “doni” che inducono nei sanitari un atteggiamento incline
all’iperprescrizione o alla prescrizione dei farmaci più costosi;
3)
l’industria controlla e indirizza la ricerca attraverso i finanziamenti che elargisce
all’Università;
4)
l’industria a volte interrompe ricerche non favorevoli o ne impedisce la pubblicazione. In altri
casi distorce una ricerca in corso, sostituendo gli obiettivi (end points) primari con obiettivi
surrogati;
5)
i dati bruti delle sperimentazioni clinico-farmacologiche rimangono spesso nelle mani
dell’industria e non vengono mai messi a disposizione dei ricercatori che li hanno prodotti. A
questi ultimi i dati vengono forniti soltanto quando sono stati rielaborati dagli uffici statistici
delle aziende;
6)
l’industria, in quanto “proprietaria dei risultati”, non pubblica i risultati negativi;
7)
le riviste scientifiche non pubblicano articoli con dati negativi perché di scarso interesse
scientifico o commerciale;
8)
l’industria condiziona, attraverso la pubblicità, le maggiori riviste mediche, i cui referees
spesso hanno rapporti di dipendenza economica dalle aziende;
9)
i medici che redigono le rassegne o le linee-guida sovente non sono davvero indipendenti.
dalle industrie.
10) anche le pubbliche amministrazioni spesso non sono indipendenti dalle industrie.
COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA
CONFLITTI D’INTERESSI NELLA RICERCA BIOMEDICA E NELLA PRATICA CLINICA
https://docs.google.com/viewer?a=v&q=ca ... JkyJ4QfBqg
1)
l’industria spesso non fornisce ai medici un’informazione neutrale e completa, ma
un’informazione già indirizzata, creata nei propri uffici;
2)
i farmaci prodotti sono spesso duplicati di altri farmaci già esistenti (i cosiddetti farmaci me-
too) che non presentano vantaggi rispetto a questi ultimi e che vengono venduti a un prezzo
superiore. L’industria promuove solitamente i medicamenti più recenti e costosi e a tal fine a
volte elargisce ai medici vari tipi di “doni” che inducono nei sanitari un atteggiamento incline
all’iperprescrizione o alla prescrizione dei farmaci più costosi;
3)
l’industria controlla e indirizza la ricerca attraverso i finanziamenti che elargisce
all’Università;
4)
l’industria a volte interrompe ricerche non favorevoli o ne impedisce la pubblicazione. In altri
casi distorce una ricerca in corso, sostituendo gli obiettivi (end points) primari con obiettivi
surrogati;
5)
i dati bruti delle sperimentazioni clinico-farmacologiche rimangono spesso nelle mani
dell’industria e non vengono mai messi a disposizione dei ricercatori che li hanno prodotti. A
questi ultimi i dati vengono forniti soltanto quando sono stati rielaborati dagli uffici statistici
delle aziende;
6)
l’industria, in quanto “proprietaria dei risultati”, non pubblica i risultati negativi;
7)
le riviste scientifiche non pubblicano articoli con dati negativi perché di scarso interesse
scientifico o commerciale;
8)
l’industria condiziona, attraverso la pubblicità, le maggiori riviste mediche, i cui referees
spesso hanno rapporti di dipendenza economica dalle aziende;
9)
i medici che redigono le rassegne o le linee-guida sovente non sono davvero indipendenti.
dalle industrie.
10) anche le pubbliche amministrazioni spesso non sono indipendenti dalle industrie.
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Re: Perchè le case farmaceutiche..spendono?
Mario ti dò un consiglio: perché non smetti di prendere la Haart e ti curi con l'acqua santa? Almeno saresti coerente con te stesso.