...E se il morto e il sopravvissuto sono la stessa persona?
Re: ...E se il morto e il sopravvissuto sono la stessa perso
Premesso che ogni caso ha la sua problematica e anche conoscendola, pacche o non pacche, siamo sempre noi in ultima analisi a decidere. Io ero proprio quell'ombra di me stesso cui si descrive Leon; solo sordo straniero e in più, rapinato da sciacalli avvocati. Peggio di così solo la Morte poteva aiutarmi infatti ci ho pensato spesso e forse è stato il troppo pensare che ha fatto scattare la mia auto-stima poiché ho capito che la morte era la soluzione più semplice da prendere, anche se, ci vuole sempre tanto coraggio per eliminarsi. Ma cos'è il coraggio, alla fine, se non un'azione scellerata? Posso impazzire per gli altri (salvare qualcuno con coraggio) ma per me, quando già vivo la pazzia della sofferenza, che utilità potrebbe avere il coraggio ai fini del suicidio? Ho così pensato che quel coraggio non è altro che vigliaccheria e perciò sono ritornato a ripensare alla vita e a viverla, se pur con tantissimi problemi
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Re: ...E se il morto e il sopravvissuto sono la stessa perso
hey Leon!
ma tu sei la mia roccia!!!
continua a tenere duro e sforzati più che puoi di reagire... può essere sfibrante... me ne rendo conto... ma la vita è una. a volte ci toglie tanto, e fa schifo pensare di accontentarsi di quel che resta. rimboccati le maniche e afferra quel che puoi prima che scappi via del tutto... la mente (più che il corpo) umana è tanto più forte di quello che crediamo. e quando pensi di non poterne più tante volte esce da qualche parte un briciolo di forza che ti permette di andare avanti... l'importante è crederci, e trovare ogni giorno una cavolata che ci faccia ridere e stare bene, almeno per qualche secondo... perchè la vita poi è questo no? attimi di felicità...
ti abbraccio tanto...
ma tu sei la mia roccia!!!
continua a tenere duro e sforzati più che puoi di reagire... può essere sfibrante... me ne rendo conto... ma la vita è una. a volte ci toglie tanto, e fa schifo pensare di accontentarsi di quel che resta. rimboccati le maniche e afferra quel che puoi prima che scappi via del tutto... la mente (più che il corpo) umana è tanto più forte di quello che crediamo. e quando pensi di non poterne più tante volte esce da qualche parte un briciolo di forza che ti permette di andare avanti... l'importante è crederci, e trovare ogni giorno una cavolata che ci faccia ridere e stare bene, almeno per qualche secondo... perchè la vita poi è questo no? attimi di felicità...
ti abbraccio tanto...
Re: ...E se il morto e il sopravvissuto sono la stessa perso
<<C'era sempre il dolore del ricordo. Il rimpianto per la gioventù perduta, eppure... non avrebbe saputo dire perché la battaglia valeva la pena di essere combattuta... Tese le braccia al cielo cristallino, splendente. "Conosco me stesso" esclamò "ma nient'altro!">>
["Di qua dal Paradiso" - Francis Scott Fitzgerald]
["Di qua dal Paradiso" - Francis Scott Fitzgerald]
Re: ...E se il morto e il sopravvissuto sono la stessa perso
mi è venuto tra le mani oggi un vecchio libro:"La morte amica" di Marie de Hennezel.e ho ripensato a questo post.in questo libro avevo ritrovato quello che avrei voluto avere quando stavo male ..quando credevo di dover sparire e lasciare tutto.c'era scritto quello che mi mancava in quei momenti ,"la solitudine del morente", quello che avrei desiderato..ma anche quello che ho trovato. la prefazione è di François MitterandLeon ha scritto:[
...E quando capita che il morto e il sopravvissuto siano la stessa persona (un vecchio malato di HIV via via ridotto a men dell'ombra di sé stesso, per dire), come si fa?
http://www.ibs.it/code/9788817118231/he ... zioni.html
magari ha senso...un saluto