Informare i medici
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Re: Informare i medici
Nessun obbligo morale addirittura ! Non sono d'accordo. La mia era una richiesta d'informazione legislativa diciamo così , ma mi sono sempre sentito moralmente responsabile . Oh...son persone pure i medici neh ...
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Re: Informare i medici
Sono contento che tu non sia d'accordo e che me lo dica così civilmente! GrazieMetal maniac ha scritto:Nessun obbligo morale addirittura ! Non sono d'accordo. La mia era una richiesta d'informazione legislativa diciamo così , ma mi sono sempre sentito moralmente responsabile . Oh...son persone pure i medici neh ...

Re: Informare i medici
Io credo che la questione del "dire" o "non dire" sia davvero molto complessa, per le varie implicazioni che possono esserci. In generale, non credo che ci sia un qualcosa oggettivamente giusto o un qualcosa oggettivamente sbagliato, eccetto situazioni in cui si verifichino incidenti sul lavoro tali per cui si corra il rischio di contagiare un'altra persona: in questo caso è sotto gli occhi di tutti cosa sarebbe giusto fare.
Tornando al discorso generale, è chiaro che ci sono persone che riescono a dirlo con più facilitù ed altre meno, è altrettanto chiaro che poi può esserci un rapporto di conoscenza diretta con un medico, e si può temere per la propria privacy.
Non voglio dunque infilarmi nel mezzo delle discussioni tra utenti nel forum, ma il mio suggerimento è quello di comunicare del proprio stato ai medici con cui c'è un buon rapporto di fiducia, oppure nei casi in cui dovessero essere prescritti dei farmaci, perché potrebbero interagire con quelli della propria combinazione antiretrovirale.
Tornando al discorso generale, è chiaro che ci sono persone che riescono a dirlo con più facilitù ed altre meno, è altrettanto chiaro che poi può esserci un rapporto di conoscenza diretta con un medico, e si può temere per la propria privacy.
Non voglio dunque infilarmi nel mezzo delle discussioni tra utenti nel forum, ma il mio suggerimento è quello di comunicare del proprio stato ai medici con cui c'è un buon rapporto di fiducia, oppure nei casi in cui dovessero essere prescritti dei farmaci, perché potrebbero interagire con quelli della propria combinazione antiretrovirale.
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Re: Informare i medici
D'accordissimo. Peccato il buon rapporto di fiducia tra medici e pazienti non sia così frequenterospino ha scritto: mio suggerimento è quello di comunicare del proprio stato ai medici con cui c'è un buon rapporto di fiducia, oppure nei casi in cui dovessero essere prescritti dei farmaci, perché potrebbero interagire con quelli della propria combinazione antiretrovirale.
Re: Informare i medici
Ooooohhh!
Una bella spruzzata di erbicida, e la mala pianta della lite sparisce d’incanto…
Torniamo all’argomento e alle domande di metal (ah, visto che ‘sti maniaci sono sempre un po’ pericolosi? Fanno una domandina e guarda che cosa salta fuori
)
Dalla Legge 135/90 in poi, c’è un dato: il malato di HIV NON ha il dovere giuridico di rivelare se stesso come tale. A dire il vero, la Corte Costituzionale –che non a caso è composta di gente che quando è giovane ha almeno la prostata ingrossata- ha un po’ svuotato le protezioni della legge 135, ma il principio è rimasto in piedi.
Delle due, del resto, l’una: o informare il sanitario fa la differenza, e allora vuol dire che ti trovi di fronte a qualcuno che prima o dopo NON eroga prestazioni allo “stato dell’arte” e quindi è giusto lasciarlo nell’ignoranza per spingerlo a una condotta degna della sua professione, o informare il sanitario non fa la differenza, e quindi non c’è ragione per prendersi il disturbo.
È solo marginalmente da ricordare che UN TERZO dei contagiati da HIV non sa di esserlo: in queste condizioni è legalmente, deontologicamente ed eticamente esigibile che ogni sanitario si comporti sempre come se davanti avesse un sieropositivo o il portatore di una qualunque altra malattia trasmissibile, fine.
Poi c’è l’argomento “etico”: come essere umano, ho il dovere di dirlo?
La mia risposta è sempre NO.
Come essere umano ho il diritto di difendere ME STESSO in primo luogo.
Ho il diritto a sapere che la mano del chirurgo sarà ferma quanto serve, che chi mi sta curando penserà a me, ai miei organi, non a un remoto rischio di contagio, del resto azzerabile con la PEP. Quello del chirurgo non è il solo mestiere rischioso di questa terra: forse ci sentiamo in colpa verso il tassista quando gli chiediamo di portarci a spasso? No, eppure esponiamo il tassista a rischi ben maggiori di quelli di un chirurgo o di un dentista.
Certo, c ‘è il problema dei terzi, eventuali vittime non nostre, ma del dentista, ed è per questo che a suo tempo ne ho parlato al mio di dentista; col senno di oggi non lo farei, giudicandolo non necessario da un punto di vista medico (essendo in soppressione virale dal tempo del secondo governo Berlusconi). Al più, chi avesse qualche remora, può sempre farsi spiegare dal proprio dentista le procedure di sterilizzazione dello studio post intervento: se il racconto non vi convince, scappate! non siete voi IL pericolo ma siete voi IN pericolo di prendere qualcosa.
Infine, c’è un solo forte argomento a favore della disclosure: il vostro interesse personale alle cure più adatte. Qui la situazione può essere critica: finché il vostro medico di famiglia non sa che avete l’HIV non cambia molto… quando non sa che siete in terapia antiretrovirale può essere un problema, anche per un semplice antibiotico, e così via.
Questo, almeno, è il mio punto di vista.
(ricordo infine che, a norma di regolamento “Le decisioni della Moderazione possono essere discusse esclusivamente in privato, e non sono comunque consentiti post di contestazione o di risposta a richiami.” http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=15&t=4)
Una bella spruzzata di erbicida, e la mala pianta della lite sparisce d’incanto…
Torniamo all’argomento e alle domande di metal (ah, visto che ‘sti maniaci sono sempre un po’ pericolosi? Fanno una domandina e guarda che cosa salta fuori

Dalla Legge 135/90 in poi, c’è un dato: il malato di HIV NON ha il dovere giuridico di rivelare se stesso come tale. A dire il vero, la Corte Costituzionale –che non a caso è composta di gente che quando è giovane ha almeno la prostata ingrossata- ha un po’ svuotato le protezioni della legge 135, ma il principio è rimasto in piedi.
Delle due, del resto, l’una: o informare il sanitario fa la differenza, e allora vuol dire che ti trovi di fronte a qualcuno che prima o dopo NON eroga prestazioni allo “stato dell’arte” e quindi è giusto lasciarlo nell’ignoranza per spingerlo a una condotta degna della sua professione, o informare il sanitario non fa la differenza, e quindi non c’è ragione per prendersi il disturbo.
È solo marginalmente da ricordare che UN TERZO dei contagiati da HIV non sa di esserlo: in queste condizioni è legalmente, deontologicamente ed eticamente esigibile che ogni sanitario si comporti sempre come se davanti avesse un sieropositivo o il portatore di una qualunque altra malattia trasmissibile, fine.
Poi c’è l’argomento “etico”: come essere umano, ho il dovere di dirlo?
La mia risposta è sempre NO.
Come essere umano ho il diritto di difendere ME STESSO in primo luogo.
Ho il diritto a sapere che la mano del chirurgo sarà ferma quanto serve, che chi mi sta curando penserà a me, ai miei organi, non a un remoto rischio di contagio, del resto azzerabile con la PEP. Quello del chirurgo non è il solo mestiere rischioso di questa terra: forse ci sentiamo in colpa verso il tassista quando gli chiediamo di portarci a spasso? No, eppure esponiamo il tassista a rischi ben maggiori di quelli di un chirurgo o di un dentista.
Certo, c ‘è il problema dei terzi, eventuali vittime non nostre, ma del dentista, ed è per questo che a suo tempo ne ho parlato al mio di dentista; col senno di oggi non lo farei, giudicandolo non necessario da un punto di vista medico (essendo in soppressione virale dal tempo del secondo governo Berlusconi). Al più, chi avesse qualche remora, può sempre farsi spiegare dal proprio dentista le procedure di sterilizzazione dello studio post intervento: se il racconto non vi convince, scappate! non siete voi IL pericolo ma siete voi IN pericolo di prendere qualcosa.
Infine, c’è un solo forte argomento a favore della disclosure: il vostro interesse personale alle cure più adatte. Qui la situazione può essere critica: finché il vostro medico di famiglia non sa che avete l’HIV non cambia molto… quando non sa che siete in terapia antiretrovirale può essere un problema, anche per un semplice antibiotico, e così via.
Questo, almeno, è il mio punto di vista.
(ricordo infine che, a norma di regolamento “Le decisioni della Moderazione possono essere discusse esclusivamente in privato, e non sono comunque consentiti post di contestazione o di risposta a richiami.” http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=15&t=4)
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Re: Informare i medici
lifeonmars94 ha scritto:Sono contento che tu non sia d'accordo e che me lo dica così civilmente! GrazieMetal maniac ha scritto:Nessun obbligo morale addirittura ! Non sono d'accordo. La mia era una richiesta d'informazione legislativa diciamo così , ma mi sono sempre sentito moralmente responsabile . Oh...son persone pure i medici neh ...opinioni diverse semplicemente:) secondo me i medici devono sempre e cmq assicurarsi che non vi siano contagi perché gli è stato insegnato così. Non ci si può aspettare una devota sincerità da parte di tutti i pazienti e per diverse ragioni
Life on mars assolutamente d'accordo con te. Un medico deve proteggersi,trattando tutti come potenzialmente infetti, per legge questo! Stop.
Poi se si punge è un altro discorso, ma in quel caso credo che te lo farebbero subito un test hiv
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Re: Informare i medici
alfaa ha scritto:lifeonmars94 ha scritto:Sono contento che tu non sia d'accordo e che me lo dica così civilmente! GrazieMetal maniac ha scritto:Nessun obbligo morale addirittura ! Non sono d'accordo. La mia era una richiesta d'informazione legislativa diciamo così , ma mi sono sempre sentito moralmente responsabile . Oh...son persone pure i medici neh ...opinioni diverse semplicemente:) secondo me i medici devono sempre e cmq assicurarsi che non vi siano contagi perché gli è stato insegnato così. Non ci si può aspettare una devota sincerità da parte di tutti i pazienti e per diverse ragioni
Life on mars assolutamente d'accordo con te. Un medico deve proteggersi,trattando tutti come potenzialmente infetti, per legge questo! Stop.
Poi se si punge è un altro discorso, ma in quel caso credo che te lo farebbero subito un test hiv

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Re: Informare i medici
Uffa2 ha scritto

Un'osservazione: per essere azzerabile con la pep , il medico dovrebbe essere informato precedentemente , altrimenti come può sottoporsi alla pep stessa ?
Oh ....questi metallari fanno sempre casinoTorniamo all’argomento e alle domande di metal (ah, visto che ‘sti maniaci sono sempre un po’ pericolosi? Fanno una domandina e guarda che cosa salta fuori)

Un'osservazione: per essere azzerabile con la pep , il medico dovrebbe essere informato precedentemente , altrimenti come può sottoporsi alla pep stessa ?
Ultima modifica di Metal maniac il venerdì 10 aprile 2015, 6:11, modificato 1 volta in totale.
Re: Informare i medici
il problema, secondo la mia esperienza, potrebbe essere la poca dimestichezza dei medici di base con il virus
ho notato che l'infettivologo tende a rimandare al medico di base per molte prescrizioni (ci mancherebbe che dovesse occuparsi di tutto lui....)
poi però il medico di base rimanda allo specialista ...
e allora.... il paziente a chi rimanda?
ad esempio, quando ho portato al medico i primi esame del sangue, il suo approccio alla severa piastrinopenia è stato prescrivere una miriade di altri accertamenti temendo una patologia ematologica
è stata una mia iniziativa quella di fare (purtroppo privatamente) il test hiv....nemmeno considerato dal medico
ho notato che l'infettivologo tende a rimandare al medico di base per molte prescrizioni (ci mancherebbe che dovesse occuparsi di tutto lui....)
poi però il medico di base rimanda allo specialista ...
e allora.... il paziente a chi rimanda?
ad esempio, quando ho portato al medico i primi esame del sangue, il suo approccio alla severa piastrinopenia è stato prescrivere una miriade di altri accertamenti temendo una patologia ematologica
è stata una mia iniziativa quella di fare (purtroppo privatamente) il test hiv....nemmeno considerato dal medico