bigmountain ha scritto:Mi inserisco testimoniando che c'è sempre qualcuno che legge le varie discussioni, tutte molto interessanti..discussioni, non bisticci.
In attesa di sapere da nuovo giorno cosa gli ha detto l'infettivologo, personalmente ho la curiosità di sapere da nuovogiorno stesso ma anche da chi ne sa qualcosa, quale è il vero problema di Atripla. E' il farmaco che uso io dal 2011, e a parte lievissimi ed iniziali sbandamenti, sono stra-contento della sua azione e della sua comodità d'assunzione(..poco prima di andare a dormire.)
Ciao bigmountain, per rispondere alla tua domanda su atripla posso portarti la mia esperioenza personale.
Io sono in terapia dal settembre del 2013 e ho iniziato proprio con atripla. Come tutti quando si inizia una terapia che sai non essere l'assunzione di vitamine e sali minerali non sapevo cosa aspettarmi. pensa che avevo programmato qualche giorno di ferie proprio perché credevo che gli effetti della terapia mi avrebbero impedito anche di stare in piedi. Invece la mattina dopo, è vero che mi sentivo come su una barca, ma mi sono reso conto che al lavoro ci potevo andare tranquillamente. Ero anche felice perché insomma mi ero reso conto di poter sopravvivere agli effetti della terapia o forse semplicemente perché mi aspettavo di peggio.
Continuando con l'assunzione mi sono reso conto però che la mattina, prima di smaltire gli effetti dell'atripla o meglio del sustiva (efaviverenz) ci mettevo circa due ore, fino a due ore dopo dal risveglio avevo gli effetti di una sbornia, non mi sentivo riposato ed ero molto irascibile. Ora, se capita ogni tanto, questo non è un grosso problema ma se questa è la regola è un bel disagio specie per chi svolge un lavoro in cui è richiesta presenza e prontezza nel ragionamento.
Un altro problema che avevo con atripla era il fatto che la sera, se non riuscivo o non potevo addormentarmi entro un'ora dall'assunzione, non riuscivo più ad addormentarmi e in testa mi sentivo come un sottofondo di rumori che era veramente insopportabile. Avevo voglia di dormire e non ci riuscivo, niente di più fastidioso.
Mettici anche che per me ancora non si è conclusa la fase di accettazione della malattia e che il mio stato umorale non era e non è dei migliori e che l'efaviverenz sembra amplificare gli stati depressivi, la ragione del mio swich ad eviplera è più che motivato.
Se fai una ricerca su questo o altro forum sugli effetti di atripla la frase che ritorna più frequentemente è "ognuno reagisce in modo diverso alle terapie" e per atripla questo discorso e più che mai valido. C'è a chi provoca questi effetti come me e a chi no come te-
Quindi per alcuni soggetti gli effetti collaterali di efiverenz possono essere tutti quelli ricollegabili al sistema neuro-cognitivo: disturbo del sonno, sogni fulgidi, irritabilità insorgenza o acutizzazione degli stati depressivi.
Ma solo per alcuni soggetti predisposti per non so quale motivo, per gli altri come nel tuo caso no.
Detto questo io fossi in te sarei contentissimo di assumere atripla perché a differenza di eviplera 1) non richiede l'assunzione di cibo
2) puoi assumerla la sera prima di andare a letto come ultimo gesto quotidiano nella tua cameretta fuori da sguardi curiosi e senza la preoccupazione di portarti dietro la pillolina fuori casa se, come me, hai deciso di assumere eviplera a pranzo e mangi sempre fuori
E poi, e secondo me è il punto più importante, atripla ha una barriera genetica più elevata rispetto ad eviplera. I casi di fallimento terapeutico con eviplera non sono proprio rari e l'aderenza alla terapia è estremamente importante.
Ti faccio il mio esempio: nel primo post ho detto che anche con eviplera la mia viremia è irrilevabile e che i cd4 sono circa 800. Tutto vero. Alla lettura del referto però qualche differenza rispetto alle ultime analisi fatti sotto atripla c'era. Intanto la percentuale dei cd4 è passata da 35 a 33,5 ma questo dice poco, il rapporto cd4/cd8 è passato da 0,9 a 0,7 e forse anche questo dice poco ma il dato forse più significativo è che la carica virale è passata da non detected a <40.
Ora è vero che queste famose linee guida dicono che la viremia è da considerarsi non rilevabile se sotto le 40 copie ma è pur vero che qualcosa in circolo c'è. Il mio infettivologo, che non è l'ultimo arrivato, era appena tornato da un congresso in cui si discuteva proprio di questo. <40 significa che ci possono essere da 1 a 39 copie di virus o da 1 a 39 frammenti di virioni distrutti che vengono rilevati quali copie di virus dalle strumentazioni oggi in uso e che non è possibile identificare. La differenza però c'è e il buon infettivologo il dubbio se lo pone.