One year later.

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
mammadipi
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Re: One year later.

Messaggio da mammadipi » mercoledì 30 dicembre 2015, 19:25

Che bello, mi rincuora molto che ci siano tante storie che vanno avanti bene! Tanti cari auguri.



DueOpposti
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Re: One year later.

Messaggio da DueOpposti » venerdì 29 aprile 2016, 16:05

TardesNegras ha scritto:Ciao a tutti.
Questo è il mio primo post, anche se vi leggo da un anno e forse più.
Mi presento: sono un giovane uomo poco più più che trentenne. Ho scoperto la mia sieropositività a gennaio 2015, quindi possiamo dire ormai un anno fa.

Il test positivo è arrivato appunto a fine gennaio e dopo le prime visite ed esami (compresa rachicentesi) la mia infettivologa ha stabilito essere stata la mia una infezione acuta.
L' intero mese di gennaio di un anno fa lo passai con febbre, tonsillite, linfonodi sulla nuca gonfi e doloranti, sudorazione notturna e una volta scomparsa la febbre una sorta di dermatite da contatto. Così il mio medico di base mi fa fare una serie di analisi compreso il test . Dopo 10 giorni ero al reparto malattie infettive e la situazione era 221 mila copie di virus e 430 cd4 con un rapporto cd4/cd8 di 0,3 .
Le copie del virus nel liquor non ricordo quanto fossero ma ciò servi alla dott.ssa per affermare che fosse un' infezione acuta.
Avevo avuto a dicembre un paio di rapporti con il classico Grinder trovato all' ultimo momento. "Vuoi farlo senza?" Mi chiese . Io risposi di no. Ma evidentemente qualcosa in quei due incontri si deve essere rotto senza che me ne accorgessi.
Prima non ero un santo, sia chiaro. E infatti mi sembra strano che dopo tutti i rapporti occasionali avuti in dieci anni di carriera proprio così doveva finire . Ma se c'è una cosa che ho imparato è che per certe cose meglio non farsi domande: ci si dispera e poi si va avanti con quello che si ha .

I primi mesi sono stati molto duri. All' inizio non l'ho detto a nessuno. I miei amici vedevano che stavo male ed erano preoccupati per me: per la febbre che non passava , per degli esami che "genericamente" dovevo fare, per il mal di testa da rachicentesi che mi ha costretto a letto per una settimana e loro che mi venivano a trovare ed io che non riuscivo neanche a stare in piedi per più di 5 minuti .
Sono dovuto tornare dalla psicoterapeuta che mi aveva seguito due anni prima per una serie di attacchi di panico perché senza che me ne accorgessi, una volta passata l infezione acuta e iniziata la terapia, ho vissuto quello che è stato un vero inferno: convintomi di fantomatici effetti collaterali del prezista+norvir+ truvada ho iniziato ad avere continue vertigini e mal di testa e senso di svenimento, saltando giorni di lavoro ed evitando le uscite con gli amici.
Ero davvero convinto fosse colpa della terapia. Ero davvero convinto la mia vita fosse finita: banalmente, da bravo Veneto, ero spaventato dal fatto di non poter più bere alcolici, di non poter più essere la regina delle feste.
Arrivo al terzo giorno di seduta con gli occhi fuori dalle orbite dopo aver saltato l'ennesimo giorno di lavoro. Parlo per mezz'ora di tutti i sintomi che scrupolosamente annotavo nell'agendina, come ormai mi ero abituato per gestire gli attacchi di panico in precedenza , finché la psicologa non fa una affermazione che mi fa piangere. Lo ha fatto apposta, il suo intento era proprio quello. Disse: "Avrai paura adesso di non sperare neanche di avere un innamorato, di non avere mai dei figli!". Una corda si è spezzata.
L' altra mezz'ora l ho passata singhiozzando e urlando con lei che mi guardava divertita perché aveva raggiunto il suo scopo.

La sera stessa sono uscito a bere due calici di bianco con due amiche e le vertigini dopo pochi giorni sono totalmente sparite. L'agendina dove annotavo ogni minuto i sintomi in breve si fermò.
Era una sera di inizio aprile e il vino era un ottimo Reisling.

A giugno l'azienda mi propone una trasferta di lavoro in un'altra città che si sta concludendo proprio in questi giorni con successo. Ho affrontato un ambiente di lavoro tosto con carichi di responsabilità enormi. A marzo, con calma, ho re-iniziato la palestra che avevo smesso per un paio di mesi e sono tornato a pieno regime, anzi ho messo su qualche chilo che proprio non guasta. Sempre a giugno sono tornato ad avere anche la mia vita sessuale che da single impenitente è sporadica e saltuaria ma va bene così.
Le sbronze sono tornate insieme agli aperitivi lunghi in piazza e ai drink consumati in discoteca.

Tutta questa pappardella per dare un mio messaggio: il fattore psicologico nell' affrontare una diagnosi di sieropositiva è fondamentale. Molto parte dalla testa. E molti dei sintomi o malesseri che crediamo di sentire sono dovuti all'ansia.
Gestire la sieropositività da soli è possibile e forse anche necessario all'inizio. Se non ce la si fa si chiede aiuto a professionisti e se possibile senza psicofarmaci o ansiolitici. La terapia breve strategica in questo può fare molto se l'ansia non raggiunge livelli devastanti. Le medicine sono importanti, ma se non servono per salvarci la vita proviamo a fare da soli mettendoci impegno.

Devo dire che anche i successivi esami sono stati motivo di incoraggiamento .
A maggio avevo misere 176 copie di virus poi sparito e già 1400 cd4 (rapporto 1,6).
A luglio 1760 cd4 e ad ottobre un modesto 1510 con rapporto 1,7.
Ho chiesto all'infettivologa se è normale. Lei tutta contenta ha detto che devo avere un buon sistema immunitario.
In questo caso le medicine servono eccome.

Volevo dirvi grazie per avermi fatto compagnia in questi mesi nei quali sbirciavo, di sera, le storie di molti di voi. Pazzi scatenati a parte che credono di aver preso l'HIV da un limone tirato a una sconosciuta la sera prima.

Dovete portare pazienza: non ho il dono della sintesi, ma avevo bisogno di raccontarvi la mia storia e augurarvi un buon anno. Il mio sarà libero da molte paure.
Alla fine, lo sarà anche per voi.


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Davvero una bella testimonianza. Grazie per le tue parole di speranza a chi sta affrontando ora questa situazione.
Come procede la terapia ad oggi?



TardesNegras
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Re: One year later.

Messaggio da TardesNegras » lunedì 2 maggio 2016, 16:41

Davvero una bella testimonianza. Grazie per le tue parole di speranza a chi sta affrontando ora questa situazione.
Come procede la terapia ad oggi?[/quote]

La terapia ad oggi procede bene. Tre mesi fa mi hanno sostituito il Truvada con il Kivexa, i valori erano ottimi come nelle precedenti analisi.
Qui si lavora tanto, ma si esce e ci si diverte anche . [emoji41]



bugs
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Re: One year later.

Messaggio da bugs » lunedì 2 maggio 2016, 19:56

:D avanti a testa alta !



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