“
non dovrebbe fare sesso senza precauzioni chi non sia già sieropositivo o non lo voglia diventare”
È una frase che credo di avere già citato, che ritorna spesso nella mia mente, per le sue tante declinazioni. La lessi da qualche parte dopo il contagio, fu una staffilata e una chiave di lettura.
Una staffilata, perché voleva dire “sei stato scemo”.
Due volte.
Perché uno che fa sesso non protetto o sa di avere incredibili mutazioni generiche che lo proteggono… oppure sa di avere “già vinto la lotteria”. Se non rientra in queste categorie, sta comprando biglietti per quella lotteria senza rifletterci troppo… e prima o poi potrebbe vincere.
Una chiave di lettura perché ogni volta che qualcuno ci dice di farlo senza, molto probabilmente rientra nella categoria di chi “ha già vinto”, ma può accadere anche che sia in fila al botteghino della lotteria, sapendolo o no, augurandosi il contagio o no non conta.
E qui viene il tema della responsabilità.
Prima di tutto
responsabilità etica.
Puoi dirti «
è adulto e vaccinato, se sa come si scopa deve sapere anche cosa sta facendo» Ma la domanda è «
quando hai scopato tu quella volta sapevi quello che stavi facendo?]». E la risposta è semplice: no.
No, per qualche incredibile motivo non abbiamo riflettuto sul fatto che stavamo per fotterci con le nostre stesse mani.
Eravamo troppo esaltati perché il corpo di fronte era troppo arrapante, troppo depressi e volevamo solo godere per qualche minuto, troppo fatti per essere capaci di alcunché.
Quelli eravamo noi. Oggi, chi vogliamo essere?
Vogliamo essere quelli che fottono l’uomo o la donna che hanno di fronte esattamente come qualcuno ha fottuto noi? Davvero questa domanda è così lontana quando ci si cala le mutande per scopare?
Il solo fatto che sappiamo ci rende responsabili come esseri umani, una responsabilità da cui non abbiamo alcuna possibilità di liberarci.
Possiamo dire che non sono affari nostri, che ognuno è responsabile delle proprie scelte, ma sappiamo che
quelle scelte potrebbero essere diverse se noi aprissimo la nostra bocca per dire «tu sei in terapia, vero?», lo sappiamo, e per qualunque cosa potremo raccontarci questa è la realtà.
Poi c’è la
responsabilità giuridica.
E qui, permettetemi di dire che
ci si può fare molto male.
Non facciamo confusione, ho letto cose piuttosto pasticciate.
Dimentichiamo tutti la legge 135/90, NON si applica a questo caso.
È una legge scritta per proteggerci dalle fughe di notizie, per evitare che fossimo discriminati e umiliati, non per esentarci dalla responsabilità per il danno ingiusto che con la nostra condotta potremmo procurare a terzi.
- Articolo 583 del Codice Penale, 2° comma
La lesione personale è gravissima, e si applica la reclusione da sei a dodici anni, se dal fatto deriva:
1) una malattia certamente o probabilmente insanabile
Io credo che le cose vadano dette chiaramente: chi fa sesso senza profilattico senza avvertire il proprio partner –sapendo di essere sieropositivo- rischia i guai.
Qui possiamo stare a discutere giorni e notti.
Si può discutere se è ipotizzabile il tentativo di lesioni gravissime, se lo fai senza dire nulla e per fortuna non ci scappa l’infezione.
Si può discutere se l’infezione è avvenuta con colpa, colpa cosciente, colpa con previsione dell’evento, dolo…
Si può persino discutere del fatto che l’altro/a sapeva, quindi consentiva: si può discutere ma NON VALE, l’esimente del consenso dell’avente diritto NON si applica per le disposizioni del proprio corpo contrarie alla legge, farsi fare del male “gratis” va oltre i limiti di disponibilità riconosciuti dal nostro ordinamento.
Di tutto si può discutere, ma sono guai.
Poi, magari, tutto s’aggiusta: oggi il rischio di contagio è statisticamente poco rilevante se si è in terapia antiretrovirale efficacemente soppressiva, e forse questo varrebbe ad escludere la volontà del contagio, uno dei tre elementi che costruiscono l’illecito (la volontà come volizione della condotta e accettazione dell’evento), sempre che troviate un giudice disposto ad ascoltare il vostro punto di vista e a leggersi gli studi.
Poi il mio punto di vista magari è eccessivo, e troverete sicuramente qualcuno disposto a raccontarvi una versione più rosea delle cose. È possibile pure che quel qualcuno, nei fatti, abbia ragione, e chissà quali e quanti sentenze mi smentiscono.
Forse è così, ma restano i guai.
Anche “sfangandola” ci sono anni di avvocati da pagare, lavori persi, una grandiosa onda di fango pronta a distruggere tutto.
Non voglio sembrare il difensore del bene, del buono, del giusto, né quello che combatte per il profilattico sempre e comunque, contro il bareback o cose del genere: sto solo dicendo
pensateci, fate la scelta che volete, ma ricordate che state facendo una scelta.