Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci poveri

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
skydrake
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Re: Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci pove

Messaggio da skydrake » lunedì 1 aprile 2013, 9:32

Non so in India, tuttavia in Italia il brevetto del Glivec (Imatinib mesilato) é scaduto pochi giorni fa (il 25/03/2013), mentre i certificati complementari di protezione scadono nel 21/06/16 (vedi Regolamento 18 giugno 1992 n. 1768/92/CEE).
Considerando che in Italia l'AIFA mediamente in ritardo di 300 giorni nell'approvazione dei farmaci una volta dato l'OK dall'EMA (in altri paesi, come in Germania e in UK basta l'OK dell'EMA per la commercializzazione) in India probabilmente sono scaduti sia il brevetto principale che i certificati complementari (se esistono nella loro legislazione), infatti nello stesso articolo si parlava di "brevetto scaduto". Sicché la notizia pubblicata cosi su La Repubblica non sembra altro che un grave sopruso di una Big Pharma, sanato dall'eccellente sistema giudiziario indiano.

Nota:
In Italia sono scaduti da un mese sia il brevetto che i certificati complementari di protezione del Viramune:
http://www.fog.it/fogliani/giancarlo/brevinsca.html
Scommetto invece che in Italia che le nostre AUSL lo pagano ancora a prezzo pieno.



uffa2
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Re: Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci pove

Messaggio da uffa2 » lunedì 1 aprile 2013, 16:58

ho visto il lancio, ma non ho approfondito.
la superficialità con la quale i nostri giornalisti trattano qualsiasi cosa mi dava la certezza di non leggere nulla di affidabile.

ci ha pensato wikipedia a chiarire che è successo:

"Il 1 aprile 2013, dopo sette anni di controversia legale, la Corte Suprema indiana di Nuova Delhi, con sentenza definitiva rifiuta la richiesta di brevetto per lo sfruttamento in esclusiva del farmaco Glivec ritenendo che questo é la modifica di un farmaco già esistente (imatimib) con proprietà non diverse
Al centro del caso Glivec è l'interpretazione della sezione 3 (d) della legge indiana sui brevetti che non riconosce l'innovazione incrementale, una pratica conosciuta dalle case farmaceutiche come "evergreening" (sempre verde).
La legge in questione, permette la protezione brevettuale solo su un farmaco completamente nuovo o migliore. Secondo questa noma, una casa farmaceutica non sarebbe in grado di modificare un farmaco già esistente o scientificamente noto e rivendicare una nuova rivendicazione esclusiva brevettabile su una eventuale molecola modificata del farmaco già noto.
La Novartis ha contestato questa posizione ritenendo che la diversa salificazione (mesilato) del principio attivo (imatinib) modifica in modo significativo, migliorandole, le caratteristiche farmacocinetiche dello stesso rendendolo per questo originale. Inoltre sostiene la Novartis che l'imatinib non salificato è troppo instabile e pericoloso e che non ha mai avuto sperimentazioni sull'uomo, mentre solo la versione modificata con il sale mesilato è stata sperimentata sull'uomo ed è quella che in tutto il mondo è approvata per l'uso terapeutico.
Il farmaco "griffato" della Novartis costa 1.700€ al mese, mentre la versione generica indiana è disponibile in India a circa 175$ al mese.
Analisti a seguito della sentenza osservano che la norma indiana del 2005 è successiva alla domanda di brevetto originale presentata dalla Novartis. Inoltre, la Novartis dona regolarmente in opportuni programmi all'India il farmaco che è comunque troppo costoso anche nella versione generica. La sentenza assume, insieme ad altre simili, un forte valore "politico" in quanto un esito favorevole alla Novartis, secondo Medici senza Frontiere ed altri, avrebbe fatto venir meno il ruolo dell'india di produttore di farmaci a basso costo per i paesi poveri del terzo mondo.
"

da quel che ho capito: Novartis voleva bloccare anche il farmaco originatore, non modificato secondo la tecnica di Novartis e ha perso questa causa.
da un lato l'innovazione incrementale è spesso una porcata, dall'altro il sospetto che in India le cose vadano un po' "per il modo loro" è abbastanza forte...


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Re: Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci pove

Messaggio da uffa2 » lunedì 1 aprile 2013, 17:01

skydrake ha scritto:In Italia sono scaduti da un mese sia il brevetto che i certificati complementari di protezione del Viramune:
http://www.fog.it/fogliani/giancarlo/brevinsca.html
Scommetto invece che in Italia che le nostre AUSL lo pagano ancora a prezzo pieno.
su questo non lo escluderei, bisogna anche contare però:
- che il prezzo dei farmaci spesso è il frutto di gare integrate (pago quello "a prezzo pieno" e mi regali quell'altro, e cose simili)
- che il prezzo stampato sulla scatola non necessariamente è quello "vero" pagato dalle ASL
- che magari ci sono contratti di fornitura di una certa durata
- che magari non c'è ancora un genericista che importi il Viramune in Italia...


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Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci poveri

Messaggio da skydrake » lunedì 1 aprile 2013, 19:00

C'é qualche tessera del puzzle che non combacia. In particolare, trovo inquietante questo passaggio.

Inoltre sostiene la Novartis che l'imatinib non salificato è troppo instabile e pericoloso e che non ha mai avuto sperimentazioni sull'uomo, mentre solo la versione modificata con il sale mesilato è stata sperimentata sull'uomo ed è quella che in tutto il mondo è approvata per l'uso terapeutico.



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Re: Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci pove

Messaggio da uffa2 » lunedì 1 aprile 2013, 19:06

eh, l'ho letta... per me i casi sono due: o Novartis "la butta lì", oppure in India stanno cercando un piede di porco per far saltare tutta la protezione, non solo sul generico originatore...


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Re: Multinazionali contro l’India la guerra dei farmaci pove

Messaggio da friendless » martedì 2 aprile 2013, 10:22

Remuzzi sul corriere

http://www.corriere.it/opinioni/13_apri ... 2920.shtml

secondo cui è un bene che gli indiani rubino i brevetti!



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