Anch'io , tutto ok . Unica pecca , a differenza di altri ospedali , l'irreperibilità della mia virologa , che in caso di necessità,
costringe ad andare all'ambulatorio a sottoporsi a una visita-screening con il medico di turno , con relativa lunga attesa , per poter
entrare in contatto con il proprio dottore
San Raffaele
Re: San Raffaele
http://www.ok-salute.it/diagnosi-e-cure ... a-ricerca/
Allora forza San Raffaele ... Questo mio dott
Allora forza San Raffaele ... Questo mio dott
Re: San Raffaele
Ti ringrazio del consiglio, ma mi sono sbagliato ad esprimermi, il miorilassante non mi allevia l'acufene (è una benzodiazepina) mi aiuta a sopportarlo quando è forte, quando non riesco a concentrarmi, quando vado su e giù per casa impazzendo. Quindi mi allevia la sofferenza e il nervosismo dovuto all'acufene. Ha lo stesso effetto, forse minore, dell'alcool (se bevo lo tollero di più) ma l'acufene rimane lì, persistente. La ricerca è sempre quella di poterlo tollerare. All'ultimo congresso che ho seguito in Nuova Zelanda, alcuni ricercatori americani che si occupano dei veterani dell'Iraq e Afghanistan, hanno portato una ricerca su quanto l'MDMA (Ecstasy) prescritto su indicazione medica, alleviasse in modo sensibile la tortura, oltre che lo stress post-traumatico che hanno associato al tinnitus nei militari provenienti da zone di guerra.Blast ha scritto:Puzzle, se il miorilassante ti allevia l'acufene, evidentemente c'è un'importante componente muscolare nel tuo acufene.
Prova a sentire altri specialisti, non è detto che la terapia che ti hanno già dato/fatto sia l'unica e che altre "mani" non funzionino. Tanto, se l'alternativa è sopportarlo e impazzirci su, tanto vale che continui a tentare. magari verrai premiato
Personalmente dopo tanti anni della causa ne sono convinto al 99% ed è quella più comune, la morte e il danneggiamento delle cellule ciliate. Tutte le prove di udito fatte da anni a questa parte hanno evidenziato un forte calo nelle alte frequenze.
Tutte le mie audiometrie sono lineari a - 10db fino a 2.000 hz, poi la linea crolla a -60 db con 8.000 hz.
A parità di volume, le alte frequenze non le sento, per sentirle devo alzare molto il volume, che mi fracassa i timpani sulle basse frequenze.
E tutto ciò mi porta all'iperacusia, ovvero alla non sopportazione dei suoni o di determinate frequenze di suoni. Per me ascoltare musica, soprattutto su frequenze alte, cioè quasi tutto, è diventato proibitivo. Quando è forte, addirittura la voce femminile è più fastidiosa di quella maschile.
Le teorie, derivate dagli ultimi studi sperimentali, hanno determinato che il cervello riproduce in modo caotico i suoni che non riesce a ricevere. E il mio acufene va sostanzialmente dai 6.000 agli 8.000 hz, proprio quelle frequenze che mi mancano e che il mio cervello non riceve. C'è anche la prova tangibile per cui l'udito è danneggiato su quella banda di suoni, sono le stesse frequenze delle seghe circolari, delle smerigliatrici, dei trapani e di molteplici altri attrezzi da cantiere con cui ho convissuto, lavorando, per anni. Chi lavora ha l'obbligo di portare le apposite protezioni, ma chi li controlla ha difficoltà a girare un cantiere nel silenzio di una cuffia, anzi può diventare pericoloso. Ed è così che le cellule ciliate si danneggiano con il tempo, esattamente come ai ragazzi in discoteca e ai concerti e i militari in Afghanistan. Che poi ad alcuni l'abassamento di udito provochi dei tinnitus altamente disturbanti, mentre ad altri solo un leggero brusio, è ciò che gli americani, compreso le U.S. Army, stanno cercando di scoprire.
Per quanto riguarda la componente muscolare, ho provato con massaggi, fisioterapie, postura, bite mandibolari, sport, palestra e da qui mi sono convinto che se le cellule ciliate sono morte, solo la medicina, in futuro, forse, le potrà far resuscitare.