Solo

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
barbalunga
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Re: Solo

Messaggio da barbalunga » giovedì 8 giugno 2017, 9:13

soprattutto diventerebbe un altro problema da gestire che anche no...



rosso80
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Re: Solo

Messaggio da rosso80 » giovedì 8 giugno 2017, 10:58

barbalunga ha scritto:soprattutto diventerebbe un altro problema da gestire che anche no...
Concordo in pieno.
Infatti dirlo ai miei mi avrebbe gravato di ulteriore ansia, la mia e la loro.
A che pro?


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feelgoodinc
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Re: Solo

Messaggio da feelgoodinc » giovedì 8 giugno 2017, 13:00

In questi mesi ho imparato che la gente non sa e non è interessata a sapere cosa è l'HIV e come può essere contagiato. È un argomento che scatena ansia e paura. Rivelarsi senza un motivo realmente valido, seppur ai propri cari, è solo controproducente. Persino il mio medico di base è entrato in paranoia quando gliene ho parlato, finché non ha capito che avevo la situazione in pugno.

Il prezzo da pagare per stare sereni è tenere tutto per sè stessi e, ahimè, conviverci in silenzio. È una mia scelta e non mi interessa cambiarla. Se ho scritto in questo forum è perché voglio essere libero di rompere questo silenzio, per non affogarci dentro e parlare con persone che vivono le mie stesse realtà. Se ho scritto riguardo la mia vita è per condividere la mia esperienza e stabilire nuovi contatti grazie ad essa. Vorrei tenermi informato sul tema, vorrei poter essere di supporto quando posso, e magari conquistare una dimensione di leggerezza che non sono riuscito a sviluppare da solo... A mente lucida penso sia questa la ragione del mio sfogo iniziale. :)

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rosso80
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Re: Solo

Messaggio da rosso80 » giovedì 8 giugno 2017, 13:15

Hai fatto bene a scrivere feelgoodinc. Solo i positivi ti capiscono.
Anche alcuni miei amici negativi a cui l'ho detto, sebbene abbiano accettato, alla fin fine, non ne vogliono sapere molto.
All'inizio pensavo si trattasse solo di "tatto". Poi dopo ho capito (anche perché una mia amica me lo ha detto chiaramente) che preferisce far finta di nulla. Non chiedere nulla. Non sapere nulla.


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Triumeq85
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Re: Solo

Messaggio da Triumeq85 » giovedì 8 giugno 2017, 13:26

Già che a saperlo sia tua sorella è buono... Quando vuoi parlare anche se evita il discorso, a volte sfogare è buono.
Dire quale sia la cosa migliore fra il dire o no è semplicemente fuorviante, dipende da molti fattori familiari, nel mio caso ho preferito dirlo, non me ne sono affatto pentito, se non altro perché non mi piace mentire, né so farlo a modo.

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annobisesto
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Re: Solo

Messaggio da annobisesto » giovedì 8 giugno 2017, 15:53

Troppo soggettiva ogni situazione per poter consigliare di dirlo o non dirlo.
Il mio dottore mi disse di fare una lista di pro e contro e poi decidere.
Alla fine ho pensato: anche se la prendessero bene, mi tratterebbero da vittima, da malato.. è questo cio' che voglio? o meglio digerire in fretta la batosta e continuare con la vita di sempre? coi farmaci che per fortuna abbiamo a disposizione, qui c'è solo bisogno di "normalità"



flavioxx
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Re: Solo

Messaggio da flavioxx » giovedì 8 giugno 2017, 21:38

Blast ha scritto:Flavia ma perchè non la pianti di sparare fregnacce come scoregge dopo aver preso i fermenti lattici? :lol: :lol: :lol: :lol:
Non sta scritto da nessuna parte di doverlo dire ai genitori o che dirlo sia la cosa giusta. A me persino la dottoressa mi consigliò di evitare di dirlo ai genitori e chiunque altro.
Senti maleducata, posso dire come la vedo io? A me che i genitori mi guardino male o si complichino ancor di più la vita che non riescono a portare avanti o a risolvere i propri problemi perché sono essi stessi incapaci di affrontare le cose, me ne frega poco e niente. Io sono il figlio che ha bisogno di aiuto e se loro non sono capaci di aiutarmi poco importa. Ma io ho il dovere di dire cosa sto passando. Quando sarà la volta che loro hanno bisogno di aiuto io devo essere presente. Questi sono accordi di DNA, e nessuno, nemmeno uno psicologo, deve dirmi come comportarmi. Viviamo in un mondo di ipocrisia e lo sono anche gli psicologi. Poi fate come caZ.zo volete, ma il problema, se c'è, ritorna a galla. Affrontate la vita con le palle, se no sarete sempre un Niente, bye



Blast
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Re: Solo

Messaggio da Blast » venerdì 9 giugno 2017, 7:07

si seguiremo il tuo esempio di vita, così magari un giorno ci innamoreremo di una marchetta con 40 anni meno di noi solo perchè ci ha baciate :lol: :lol: :lol:


CIAO GIOIE

feelgoodinc
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Re: Solo

Messaggio da feelgoodinc » venerdì 9 giugno 2017, 16:03

flavioxx ha scritto: Senti maleducata, posso dire come la vedo io? A me che i genitori mi guardino male o si complichino ancor di più la vita che non riescono a portare avanti o a risolvere i propri problemi perché sono essi stessi incapaci di affrontare le cose, me ne frega poco e niente. Io sono il figlio che ha bisogno di aiuto e se loro non sono capaci di aiutarmi poco importa. Ma io ho il dovere di dire cosa sto passando. Quando sarà la volta che loro hanno bisogno di aiuto io devo essere presente. Questi sono accordi di DNA, e nessuno, nemmeno uno psicologo, deve dirmi come comportarmi. Viviamo in un mondo di ipocrisia e lo sono anche gli psicologi. Poi fate come caZ.zo volete, ma il problema, se c'è, ritorna a galla. Affrontate la vita con le palle, se no sarete sempre un Niente, bye
Ti dò tutta la ragione di questo mondo. Dovrebbe essere un diritto contare sulla propria famiglia e un dovere informarla proprio per le questioni di DNA che citi... La penso io stesso così in fondo, ma non poter agire di conseguenza è una delle ragioni per cui sento forte la pressione di questa solitudine e mi trovo a sfogarla in lacrime con la faccia nel cuscino senza farlo notare a nessuno.

La tristezza della mia storia non comincia dalla mia diagnosi di contagio dell'HIV, ma da un po' di anni prima. I miei genitori hanno la loro mezza età e sono entrambi in vita oggi. Ma mia madre, nonostante sia viva... L'ho persa già da qualche anno per come la conoscevo. In seguito a un problema di salute, per cui io stesso le sono stato a fianco in ospedale per mezzo mese e per cui ho vissuto in anticipo tanto di ciò che avrei poi affrontato anche io nel mio ricovero, ancora oggi si trascina un forte trauma per quello che ha passato: per tale motivo vive una condizione di depressione da cui non riesce più a liberarsi. Non ragiona più lucidamente. Mio padre è stato il più succube della situazione tra tutti noi della famiglia e nonostante tutto va avanti e si sforza in ogni modo a trainare tutto sto carrozzone ma... Lo vedo afflitto e provato, e diventa burbero e scontroso alla minima questione che può sollevarsi.

In pratica... I genitori ce li ho, ma è come se ormai non ci fossero. Non posso contare sul loro aiuto. Inoltre in questo clima semmai tirassi fuori la notizia della mia sieropositività finirei per gettare una bomba nucleare su quel poco che sta ancora in piedi della mia solidità familiare. Non posso farlo... Punto. :'(



turax
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Re: Solo

Messaggio da turax » venerdì 9 giugno 2017, 17:27

I tuoi genitori ci sono eccome, forse un po' "affaticati" ma ci sono.
Genitori non si nasce, ma lo si diventa se possibile e diventarlo è percorso lungo e complicato.
È un divenire che non ha traguardo.
Te lo dico come genitore.

Quando i miei se ne sono andati, ho restituito le "cure" che ho ricevuto da piccolo, in un altra fase della loro vita: quella finale per la parte terrena, del corpo.
Se oggi ci fossero li proteggerei non dicendo e soffrendo un po'.

Tu ora non complicarti la vita, datti delle priorità, te lo dico avendo con te l'affinità di sapere di essere s+ da poco.

Procedi a piccoli ma significativi passi.
Io mi sono per ora dato come primo obiettivo la protezione massima possibile attraverso la terapia, vedendo come vanno i primi mesi, instaurando un buon rapporto con la struttura che mi ha in carico e cercando anche un'alleanza (questo non l'ho ancora fatto.....) con il mio medico di base: rivelandomi.

Insieme ai pastiglioni ho chiesto supporto psicologico e me l'hanno dato.
Mi serve molto perchè devo stare in equilibrio e tu sai com'è difficile.

Per ora i miei obiettivi si fermano qui, è già molto.
Mi do del tempo .
L'apertura al mondo è un passo che innanzitutto devo costruire con me stesso.

Lo stigma è innanzitutto nostro.
Dobbiamo riconoscerlo, accettarlo e spiccare il volo....... in breve, riprenderci la libertà soffocata dalla paura.

Un abbraccione [emoji110]

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