Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Puzzle
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da Puzzle » domenica 9 agosto 2015, 20:40

Non è che voglio dare un'aurea di superficialità, ma anche io i primi tempi ero ossessionato dall'orologio. Ora non più, ho sempre preso la terapia alle 8.00 e alle 20.00, ma in tutti questi anni m'è capitato diverse volte di trovarmi fuori casa e rientrare tardi, prendendo la terapia con diverse ore di ritardo, la mattina successiva seguivo l'orario prestabilito (fregandomene dell'accumulo di farmaci) m'è capitato di dimenticarmi (usando il portapillole è immediato accorgersene) m'è anche capitato di uscire presto preferendo prendere le pillole un'ora prima che portarmele dietro e prima di adottare il portapillole, un paio di volte ho anche preso doppia razione, nel dubbio di non averle prese. Non siamo macchine né computer e il ritmo della vita non viaggia certo in funzione di un sieropositivo, quindi sbagliare rientra nell'ordinario. Alla fine mi sono creato la tolleranza di un'ora, un'ora dopo, ma anche un'ora prima secondo le necessità. La mia carica virale è sempre, ma proprio sempre, stata sotto i limiti rilevabili. Ultimamente per il problema di osteoporosi datomi dal tenofovir (viread) ho cambiato terapia, mi è stato fatta l'analisi delle resistenze e si è scoperto che ero resistente a due dei farmaci che ho preso per oltre dieci anni, uno completamente resistente, l'altro (secondo il virologo) funzionava poco. In pratica sono andato avanti con il solo farmaco che funzionava, l'AZT e ciò per 12 anni sempre con viremia non rilevabile, quindi anche qui qualche riflessione l'ho fatta su queste benedette pillole. Dopo il cambio, l'Intelence mi ha portato i trigliceridi a 360, abbiamo provato a toglierlo continuando con una bi-terapia. Anche così non sono molto regolare (la mia ora di tolleranza c'è sempre) e ammetto che a volte ritardo e, anche se raramente, dimentico. Eppure la mia viremia è sempre lì, non rilevabile. La bi-terapia con la monoterapia hanno cominciato a essere usati da poco tempo, eppure funzionano e a parte gli emivita (che essendo formule tecniche devono avere per forza una percentuale di tolleranza) io non credo che il corpo si liberi completamente di un agente tossico come un farmaco in così poche ore.

Per quanto riguarda l'interruzione di terapia, a parte tutto quello che concerne la riattivazione del virus con conseguente infiammazione e contagiosità annessa, tanti anni fa si sono fatti diversi esperimenti a riguardo e si è scoperto il "nadir" che è il numero di cd4 esistenti all'inizio della terapia. Si è capito che dopo l'interruzione, la tendenza era quella di raggiungere il "nadir" e il tempo era in funzione del numero di cd4 di partenza, più basso è, e meno tempo l'organismo impiega per raggiungerlo, ma anche per chi comincia la terapia con cd4 alti, con qualche mese in più, la tendenza rimane. Vado molto a memoria, ma con una terapia iniziata a 300 cd4, anche se la terapia porta un inalzamento doppio o triplo, in pochi mesi torna ai 300. Si è concluso che i cd4 prodotti dopo l'inizio della terapia (chiamati naive) non sono in grado di contrastare il virus come quelli originali e si è abbandonato tutto, salvo casi particolari.

P.S Ciò che ho riportato è solo la mia esperienza e un mio personale modo di fare, non voglio distogliere alcuno dalla regolarità di assunzione, ogni organismo risponde in modo differente, probabilmente se mi fossi trovato dei picchi di viremia avrei risposto in modo diverso.



alfaa
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da alfaa » lunedì 10 agosto 2015, 1:07

Dora ha scritto:Per capire perché le interruzioni terapeutiche possono fare più male che bene e perché questo non ha nulla a che vedere con il formarsi di resistenze, leggete dello studio SMART:

http://www.prn.org/index.php/management ... t_study_68

http://mobile.aidsmap.com/SMART-study-r ... ge/1430051

Ok grazie



Morfeo80
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da Morfeo80 » lunedì 10 agosto 2015, 1:36

Mentre attendo in un fatiscente ps italiano con personale poco cordiale ed ancor meno competente, ho letto le avvertenze su stribild e mi sono mom poco preoccupato....
Ero convinto fosse una terapia più che valida anzi tra le più efficaci perché cosi mi aveva detto l infettivologo del San Raffaele
Sempre il medico era stato rassicurante sulla possibilità di variare l orario di assunzione di un ora circa (nei primi giorni di terapia ero all estero per lavoro con un ora di fuso appunto)
Stesso discorso per le famigerate calorie, poteva bastare anche un panino con un dolcetto o un po di cioccolato
A questo punto però, leggendo quando avete scritto ed i richiami alla letteratura scientifica non so che pensare ....
Pranzo tra le 1330 e le 1430 e assumo la terapia appena finito il pasto
Massimo sgarro 1500
I risultati del primo mese sono stati di viremia irrilevabile ma è anche vero che partivo da 12500 copie
Non vorrei correre il rischio che si sviluppino resistenze ....



alfaa
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da alfaa » lunedì 10 agosto 2015, 2:02

Vabbe morfeo non t preoccupare, qui stiamo a cercare il pelo nell'uovo, la tua è sicuramente una buona terapia. Inoltre come dicevo io sono sicuro che tutte le terapie ammettano 1 oretta di flessibilità almeno, anche quelle ( a quanto pare dato che neanche io lo sapevo) piu rigide come la tua



vasoverde
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da vasoverde » martedì 11 agosto 2015, 16:17

Ciao, il mio infettivologo mi ha sempre dato un flessibilita' giornaliera, ho la stessa terapia di alfa, da circa un anno e mezzo. Alla domanda se mi dovessi dimenticare una volta di assumere i farmaci il dottore mi ha detto nessun problema.. Non mi sembra affatto uno sprovveduto. Penso che chi 'dimensiona' i medicinali deve tener conto di una tolleranza di minimo 6 ore... Quando si costruiscono i ponti non si fanno giusti giusti per il massimo peso che possono sopportare si usa sempre un coefficiente di sicurezza mi aspetto che anche in campo medicale sia cosi'. La posologia 'truccata' potrebbe essere un addendo del coefficiente di sicurezza.
L'unica cosa a cui faccio attenzione e' di avere lo stomaco pieno. (Per Alfa) a settembre mi cambia la terapia eliminando il truvada rimanendo quindi con prezista e ritonavir.

Ciao



alfaa
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da alfaa » martedì 11 agosto 2015, 17:14

Vasoverde in quest'anno e mezzo hai notato qlc cambiamento fisico?

Lo chiedo x curiosità dato che facciamo la stessa terapia da un anno e mezzo



vasoverde
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da vasoverde » martedì 11 agosto 2015, 17:55

No direi di no, la panzetta e' dovuta alla mia vita di padre di famiglia... Le gambe magre le ho sempre avute... Ma in bici vado forte lo stesso se mi alleno... Nel viso alcun cambiamento... Cd4 oltre 700 viremia irrilevabile o sotto i 40...



Grissom
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da Grissom » mercoledì 12 agosto 2015, 12:38

Questa è una questione che interessa molto anche me: nonostante non sembrava avessi resistenze a Eviplera, la modalità di assunzione probabilmente determinò il fallimento terapeutico. Ho letto i commenti di Skydrake, francamente non pensavo che Stribild fosse così "leggero" (che poi mi chiedo se la leggerezza terapeutica implica anche una minore incidenza degli effetti collaterali).

In ogni caso, per me l'assunzione di Stribild non può che avvenire a pranzo. A volte capita che per necessità debba pranzare un po' prima o un po' dopo l'orario che mi sono dato (circa le 14). Quindi le mie domande sono:

1. In caso di anticipo del pranzo, quanto posso aspettare dalla fine del pasto per prendere il farmaco? Es., se pranzo alle 13, posso prenderlo alle 13:30 per avvicinarmi alle 14?

2. In caso di posticipo, rischio di più posticipando l'assunzione o prendendo il farmaco all'ora esatta ma a stomaco vuoto?

A questi dettagli non ho mai pensato in effetti. Dopo il fallimento di Eviplera, voglio evitare di fare lo stesso con Stribild.



georg.frideric
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da georg.frideric » mercoledì 12 agosto 2015, 12:53

Grissom ha scritto:Questa è una questione che interessa molto anche me: nonostante non sembrava avessi resistenze a Eviplera, la modalità di assunzione probabilmente determinò il fallimento terapeutico. Ho letto i commenti di Skydrake, francamente non pensavo che Stribild fosse così "leggero" (che poi mi chiedo se la leggerezza terapeutica implica anche una minore incidenza degli effetti collaterali).

In ogni caso, per me l'assunzione di Stribild non può che avvenire a pranzo. A volte capita che per necessità debba pranzare un po' prima o un po' dopo l'orario che mi sono dato (circa le 14). Quindi le mie domande sono:

1. In caso di anticipo del pranzo, quanto posso aspettare dalla fine del pasto per prendere il farmaco? Es., se pranzo alle 13, posso prenderlo alle 13:30 per avvicinarmi alle 14?

2. In caso di posticipo, rischio di più posticipando l'assunzione o prendendo il farmaco all'ora esatta ma a stomaco vuoto?

A questi dettagli non ho mai pensato in effetti. Dopo il fallimento di Eviplera, voglio evitare di fare lo stesso con Stribild.
Posso chiederti Grissom qual'è stata la modalità con cui hai assunto Eviplera, modalità che a tuo giudizio ha causato il suo fallimento terapeutico?



skydrake
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Re: Questione aderenza alla terapia : facciamo chiarezza?

Messaggio da skydrake » mercoledì 12 agosto 2015, 21:21

Morfeo80 ha scritto:Mentre attendo in un fatiscente ps italiano con personale poco cordiale ed ancor meno competente, ho letto le avvertenze su stribild e mi sono mom poco preoccupato....
Ero convinto fosse una terapia più che valida anzi tra le più efficaci perché cosi mi aveva detto l infettivologo del San Raffaele
Sempre il medico era stato rassicurante sulla possibilità di variare l orario di assunzione di un ora circa (nei primi giorni di terapia ero all estero per lavoro con un ora di fuso appunto)
Stesso discorso per le famigerate calorie, poteva bastare anche un panino con un dolcetto o un po di cioccolato
A questo punto però, leggendo quando avete scritto ed i richiami alla letteratura scientifica non so che pensare ....
Pranzo tra le 1330 e le 1430 e assumo la terapia appena finito il pasto
Massimo sgarro 1500
I risultati del primo mese sono stati di viremia irrilevabile ma è anche vero che partivo da 12500 copie
Non vorrei correre il rischio che si sviluppino resistenze ....
Controlla con i tuoi occhi.
Scarica il "prontuario" delle tabelle di Siliciano:
http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 37&p=14730

Vai a pagina 51. Troverai la combinazione FTC TDF EVG/c, che sarebbe appunto lo Stribild. Il suo indice di protezione medio é 4,62.
Confrontalo con quello della maggioranza delle altre terapie.

Inoltre, va beh che un'alta emivita non significa che una terapia sia necessariamente altamente protettiva (assimilandola sottodosata é persino peggio, vedi Eviplera), ma le emivita plasmatiche delle singoli componenti sono:
Elvitegravir: 3,5 ore
Entricibatina: 10 ore
Tenofovir DF: 17 ore
In realtà, poiché c'è anche il Ritonavir, l'emivita dell'Elvitegravir sale a 12-13 ore.
e il trifosfato dell'Entricibatina mi pare che sia attorno alle 18 ore.

Qui si parla degli studi che hanno portato all'approvazione dello Stribild:
http://www.npsitalia.net/?p=836
Per farla breve, l'FDA lo ha approvato perché l'Elvitegravir non é inferiore al già approvato (e poco usato) Raltegravir.

PS
Guarda l'altro rovescio della medaglia: gli infettivologi, nel dover stabilire quale sia la terapia più opportuna, devono fare delle considerazioni sulla probabilità che il paziente saprà essere aderente o no. Quando si trovano di fronte dei mezzi sbandati, tendono a prescrivere terapie-bombe come quelle col Kaletra, ma molto tolleranti in caso di discontinuità nell'assunzione.
Che dire, avrai la faccia di uno coscienzioso ed affidabile.

PPS
La mia di terapia è ancora più delicata. É proprio la più delicata di tutte: la monoterapia col Prezista. Pochi infettivologi osano prescriverla.
La assumo da due anni, sono stato sempre con la viremia a zero e ho sempre avuto la tendenza di variare leggermente l'orario di assunzione entro una fascia di mezz'ora, in ogni caso sempre entro un'ora, con una sola eccezione in due anni.



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