Il NYT non mi lascia leggere, quindi mi limito a quelle due righe e dico: sono d'accordo, è più o meno quello che dice anche ECDC, ma credo ci si stia perdendo per strada.paziente ha scritto: ↑sabato 9 luglio 2022, 10:29The experts did offer praise for one aspect of the administration’s response: the messaging to men who have sex with men, which hews to the “harm-reduction” approach, urging caution while recognizing people’s needs.
Rather than “stigmatizing them for wanting to have sex and enjoy themselves, you meet them where they are,” Dr. Varma said of the C.D.C.’s monkeypox messaging. “In terms of things that have gone well, that is among the best sort of harm reduction advice I’ve seen.”
Back to basics: questa non è la pagina facebook di Adinolfi o Giovanardi, la stragrande maggioranza dei presenti è gay e non ha sensi di colpa o isterie religiose tali da passare il proprio tempo a flagellarsi per i propri peccati (se poi lo fa durante delle sessioni di SM è un altro discorso e dico solo “bon divertimento”).
Una cosa è dire che abbiamo paura che questa infezione sia nuova occasione di stigma, un’altra è dire che, almeno tra di noi la verità dovremmo raccontarcela.
Allora, almeno tra di noi, credo si debba osservare che purtroppo i focolai sembrano avere una particolare predilezione per le occasioni che riuniscono maschi con voglia e possibilità di fare sesso, e che questo rischia di trasformare, appunto, il vaiolo delle scimmie nell’ennesima malattia a trasmissione sessuale diffusa in via prioritaria e ubiquitaria nella popolazione gay.
Come spiega ECDC è necessario parlare alle comunità target dell’infezione, coinvolgerle e renderle soggetti attivi. Non vuol dire che bisogna “nicchiare” l’infezione nella comunità gay. Possiamo anche comunicare in maniera asettica i meccanismi di contagio, ma non è che evitiamo lo stigma se non ne parliamo alle comunità target, se non le coinvolgiamo.
Ora, mentre io non vedo un solo errore nelle parole di ECDC, mi pare che la galassia che dovrebbe rappresentare e difendere la comunità gay si lasci paralizzare dalla paura dello stigma e non faccia molto per evitare che il diffondersi dell’infezione faccia da combustibile proprio per il divampare dello stigma.
Mi ripeto, è un film che ho già visto.