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Sentenza Messina
Inviato: martedì 11 gennaio 2022, 10:14
da Mandrake
Leggo di un signore positivo condannato
Tra i tanti articoli scritti male l’unico decente penso sia il quello del Fatto (giornalaccio ma in questo caso hanno fatto bene).
La cosa assurda sono i medici che non era mai venuto il sospetto di farle analisi alla donna sull’HIV (e qui purtroppo succede ovunque, successe a me quattro anni fa anche… io però mentii sulle mie abitudini)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/0 ... 51596/amp/
Re: Sentenza Messina
Inviato: martedì 11 gennaio 2022, 18:56
da skydrake
paziente ha scritto: ↑martedì 11 gennaio 2022, 10:45
Tralasciando la presunta condotta dolosa e omissiva del contagiante (che si lascia alla magistratura di accertare), sono sempre più allibito dal fatto che i medici ragionino ancora per "categorie a rischio".
L'hiv è trasversale, può colpire chiunque.
Anche su forum LILA c'era una infettata dal marito traditore che si è consumata lentamente per due anni, stando sempre peggio mentre i medici non capivano e quando si decisero di fare il test per l'HIV gli erano rimasti 5 CD4.
Invece i medici che avevano in cura quest'ultima dell'articolo sopra (denunciati) erano un reumatologo e un’ematologa. In più il reumatologo, pur non avendo alcuna diagnosi accertata, gli aveva persino prescritto dei farmaci immunosoppressori.
L'ennesima dimostrazione che di infettivologia ci capiscono solo gli infettivologi.
Re: Sentenza Messina
Inviato: mercoledì 12 gennaio 2022, 13:59
da Mandrake
paziente ha scritto: ↑mercoledì 12 gennaio 2022, 13:43
Il problema è che se non ci si descrive come una persona dalla vita dissoluta e strana - nel consueling - a volte fanno storie anche per farti il test!
Questo perché i medici - erratamente - ragionano per categorie a rischio: non interessa il singolo ma il trend.
Poi, se ci scappa il morto, qualcuno finisce in tribunale.
Infine ci affianchiamo un bel processo mediatico e alimentiamo lo scandalo, il terrore e la sierofobia.
Purtroppo è così: io ricordo 4 anni fa di questi tempi quando un anestesista che mi montava il casco della Cpap in un corridoio (stetti due notti su un lettino perché non c'era posto) me lo chiese, forse perché nella sua testa l'hiv non era da escludere. Ricordo che fu una domanda normale, la mia risposta fu una bugia anche perché non ero da solo. Forse avessi detto la verità mi sarei risparmiato la rianimazione.
Però forse le analisi vanno fatte a tutti, senza fare le domande