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Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: venerdì 16 dicembre 2022, 12:12
da Puzzle
Ricordo in piena pandemia Covid qualcuno (non faccio nomi) voleva incrementare l'industria farmaceutica italiana, un suo vicino di partito voleva produrre un vaccino "made in Italy", frase che va tanto di moda. Non se n'è fatto nulla, tipicamente, dopo esplosioni di promesse e clamori da parte della folla.
Oggi
la società, a cui all'epoca si faceva riferimento, e alla quale il governo italiano aveva promesso cospicui investimenti per il vaccino Covid, ha ricevuto finanziamenti dagli USA per sviluppare un vaccino contro Ebola, le cui prime consegne in Uganda sono già iniziate.
Eppure abbiamo ricercatori e scienziati bravissimi e se emigrano, non penso sia solo per un fatto di stipendio, ma anche di soddisfazione, perché l'Italia investe quasi nulla sulla ricerca (tanto ci pensa Telethon). Produciamo pillole contro il mal di testa e le mestruazioni (probabilmente con maggior profitto) e tanti farmaci generici (come l'India). Molte scoperte individuali presso i centri ospedalieri-universitari italiani, vengono ricoperte di gloria sulla stampa, per poi essere sfruttate dalle grosse società farmaceutiche straniere, hiv compreso.
Eppure siamo (saremmo) all'altezza di creare un'industria farmaceutica di tutto rispetto come quella tedesca o francese, con una rete coordinata fra ospedali, università e società farmaceutiche. Naturalmente ci vuole (vorrebbe) l'intervento dello Stato, tanto promesso, come citavo precedentemente, tanto disinteressato.
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: mercoledì 21 dicembre 2022, 14:06
da rita
Visto che sai scrivere molto bene, mandare una lettera ai quotidiani in merito?
"Enti" specifici per ricerca hiv in italia quali sono... ? Ho cercato su google ma non ho trovato niente. Su HIVforum trovata invece discussione interessante su 5 x mille per ricerca hiv (ma un ente specifico a quanto pare non esiste).
viewtopic.php?t=7454
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: giovedì 22 dicembre 2022, 8:38
da skydrake
Fanno benissimo andare all'estero, per il bene della loro ricerca, del progresso medico e dell'umanità.
In Italia non solo le ricerche si arenano, ma perseguitano chi prova a fare ricerca:
https://www.corriere.it/cronache/20_lug ... e6e0.shtml
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: domenica 25 dicembre 2022, 13:19
da Puzzle
Sì, fanno benissimo e sono d'accordo. Sai che io all'estero, pur in un campo completamente diverso, ci ho trascorso tanti anni. È tutt'altro ambiente, come soddisfazioni, responsabilità, iniziative e creatività personali non vincolate. Uscire da un Paese politicamente condizionato in tutto come il nostro, ti dà un senso di "creatività" inimmaginabile. E non penso che nel campo della ricerca medica sia differente. Sono qui solo a causa dei miei problemi di salute, altrimenti sarei altrove, molto altrove. Ma a ogni giovane che incontro consiglio di partire, magari per provare e vedere altre realtà, per poi decidere. D'altronde la UE è stata creata anche per questo, per la libera circolazione di menti all'interno. Ma c'è spazio anche oltre gli oceani, in tutti i settori.
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: domenica 25 dicembre 2022, 19:01
da Blast
I problemi della ricerca in Italia sono molteplici:
- non ci sono abbastanza soldi per finanziare ricerche promettenti. In Italia i finanziamenti per la ricerca provengono principalmente da associazioni, fondazioni (che ricevono soldi dai cittadini privati), qualcosina dal MIUR e dall'Europa. Questi soldi bastano a finanziare pochi progetti e pochi ricercatori.
- i ricercatori sono precari, hanno contatti di 6 mesi o al massimo 1 anno, per la maggior parte di tipo co co co, rinnovabili in eterno ma sempre di anno in anno e pagati 4 soldi: un ricercatore con laurea triennale, magistrale, dottorato di ricerca e anni di esperienza post-doc prende mensilmente poco più di un commesso di Zara, e deve accontentarsi perché non ha alternative. Questo comporta che i datori di lavoro sfruttino i ricercatori che altrimenti resterebbero a casa senza stipendio. E quindi i migliori emigrano per prendere stipendi dignitosi e svolgere il proprio lavoro dignitosamente.
- stendo un velo pietoso su come vengono gestiti i fondi per la ricerca in Italia, ed evito di parlare per non prendere qualche denuncia...tuttavia i finanziamenti sono pubblici e pubblicati, quindi basta andare a vedere, mediante accurate ricerche, chi è stato finanziato negli ultimi anni e cosa abbia prodotto scientificamente sulla base di quei finanziamenti.
Molti ricercatori anche promettenti, a causa di ciò, abbandonano la ricerca e si danno ad altre professioni tipo il nutrizionista, l'informatore scientifico del farmaco, lo specialist di prodotto/macchinario scientifico, l'insegnamento nelle scuole secondarie, tutte professioni che assicurano contratti migliori e meglio pagati (o comunque meno precari e con minore sfruttamento). Altri tentano la strada della diagnostica, costretti tuttavia a fare 4 anni di specializzazione al pari dei medici, con la differenza che i medici vengono pagati 1800 euro al mese per la specializzazione mentre i non medici lavorano a titolo gratuito per il sistema sanitario nazionale per 4 anni, dietro la totale indifferenza di tutti e nonostante sanzioni europee all'Italia che si protraggono da anni.
Questa è, riassunta, la situazione dei ricercatori in Italia. Quindi quando vi domandate perché in Italia la ricerca funziona poco e i ricercatori scappano all'estero, rileggetevi il post per avere la risposta.
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: martedì 27 dicembre 2022, 17:40
da Puzzle
Blast ha scritto: ↑domenica 25 dicembre 2022, 19:01
I problemi della ricerca in Italia sono molteplici:
- non ci sono abbastanza soldi per finanziare ricerche promettenti. In Italia i finanziamenti per la ricerca provengono principalmente da associazioni, fondazioni (che ricevono soldi dai cittadini privati), qualcosina dal MIUR e dall'Europa. Questi soldi bastano a finanziare pochi progetti e pochi ricercatori.
- i ricercatori sono precari, hanno contatti di 6 mesi o al massimo 1 anno, per la maggior parte di tipo co co co, rinnovabili in eterno ma sempre di anno in anno e pagati 4 soldi: un ricercatore con laurea triennale, magistrale, dottorato di ricerca e anni di esperienza post-doc prende mensilmente poco più di un commesso di Zara, e deve accontentarsi perché non ha alternative. Questo comporta che i datori di lavoro sfruttino i ricercatori che altrimenti resterebbero a casa senza stipendio. E quindi i migliori emigrano per prendere stipendi dignitosi e svolgere il proprio lavoro dignitosamente.
- stendo un velo pietoso su come vengono gestiti i fondi per la ricerca in Italia, ed evito di parlare per non prendere qualche denuncia...tuttavia i finanziamenti sono pubblici e pubblicati, quindi basta andare a vedere, mediante accurate ricerche, chi è stato finanziato negli ultimi anni e cosa abbia prodotto scientificamente sulla base di quei finanziamenti.
Molti ricercatori anche promettenti, a causa di ciò, abbandonano la ricerca e si danno ad altre professioni tipo il nutrizionista, l'informatore scientifico del farmaco, lo specialist di prodotto/macchinario scientifico, l'insegnamento nelle scuole secondarie, tutte professioni che assicurano contratti migliori e meglio pagati (o comunque meno precari e con minore sfruttamento). Altri tentano la strada della diagnostica, costretti tuttavia a fare 4 anni di specializzazione al pari dei medici, con la differenza che i medici vengono pagati 1800 euro al mese per la specializzazione mentre i non medici lavorano a titolo gratuito per il sistema sanitario nazionale per 4 anni, dietro la totale indifferenza di tutti e nonostante sanzioni europee all'Italia che si protraggono da anni.
Questa è, riassunta, la situazione dei ricercatori in Italia. Quindi quando vi domandate perché in Italia la ricerca funziona poco e i ricercatori scappano all'estero, rileggetevi il post per avere la risposta.
Personalmente sono convinto che il problema sia solo politico. Ovvero vengono finanziati tanti soldi in opere che portano solo consenso (non faccio distinzioni fra sinistra e destra) ma dei cittadini ai politici non importa nulla. Theleton, i bonsai della lila, i cioccolatini dell'AIRC, ne sono un esempio. Riguardo alla ricerca siamo un Paese fondato esclusivamente sulla solidarietà, non su una struttura statale. Per questo ci sono pochi soldi.
Gli USA finanziano tantissimo la ricerca, perché la considerano un investimento. In Italia i soldi vengono elargiti in opere spesso inutili, solo per accontentare l'amico o l'amico dell'amico. Non per nulla siamo considerati uno dei Paesi più corrotti nell'Occidente.
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: mercoledì 28 dicembre 2022, 13:32
da rita
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Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: mercoledì 28 dicembre 2022, 15:15
da Puzzle
rita ha scritto: ↑mercoledì 28 dicembre 2022, 13:32
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?????
Dagli ittiti, abbiamo inventato un alfabeto per esprimerci. Qui nessuno condanna un'idea, e ha il diritto di esprimerla. Ogni critica o contraddizione è motivo di crescita, i puntini - - non servono a nulla. In questo sito non c'è nulla di malfido, ci si esprime in piena libertà.
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: giovedì 29 dicembre 2022, 18:21
da rita
Eh eh ... mi auto malfido

non c'è il tasto cancella. niente, cambio idea su ciò che scrivo, così modifico e vorrei cancellare spesso. vabbè
Quello che non funziona lo avete elencato perfettamente. A me interessa focalizzarmi su quel poco che funziona (altrimenti mi viene un travaso di bile a basta). Donare il 5 per mille (a Hivforum?). Se doni al centro ricerca del san Raffale di Milano o il centro di Trieste del prof. Giacca (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology)? La risposta agli esperti. Se non esiste è perché non c'è la percezione che non sia strada percorribile, che sia utile, tanto ci sono i farmaci antiretrovirali, arrivano le iniettabili, sono quelli la ricerca, poi ce li passano gratis all'ospedale, c'è un'assuefazione, anche un volere un po' di pace e tranquillità.
Il governo, non li scuso i politici ma non li biasimo, nessuno può capire cosa sia HIV/AIDS nella sua complessità se non lo vive di persona o lo vede vissuto da qualcuno parente stretto, o da un infettivologo. Se alla casa bianca hanno appeso un fiocco rosso gigante il primo dicembre è perché lì la tragedia che è stata l'aids prima dei farmaci è vissuta in modo popolare. Non nascostocome qua. Durante il covid ho sentito Sharon Stone (che ha una sensibilità per il sociale) dire pubblicamente "avete trovato un vaccino per il covid in tempi rapidi più del solito, adesso trovatelo anche per hiv/aids".
Non è detto che se il governo stanzia soldi per la ricerca hiv lo faccia con criterio, il punto è come usa i pochi soldi che ha... ...
Gli italiani non sono da deridere per la solidarietà, per fare fondazioni. Può essere anche un punto di forza questo. Certo però serve gente competente per gestire verso centri affidabili di ricerca.
Re: Pillole sulla ricerca italiana.
Inviato: venerdì 30 dicembre 2022, 14:33
da Puzzle
E torniamo a dove scrivevo che in Italia non esiste un'industria farmaceutica degna di questo nome a differenza di Francia, Germania e U.K. collegata con ospedali e università. Abbiamo tante piccole società farmaceutiche che producono per conto terzi, farmaci equivalenti o pastiglie per il mal di testa. Il vaccino covid ReiThera ne è un esempio: in collaborazione con lo Spallanzani, con promesse di fondi da parte dello Stato, dopo aver avuto successo nelle prime fasi, s'è fermato tutto quando lo Stato ha bloccato tutti i finanziamenti per proseguire. (Ora Reitera sta producendo un vaccino contro Ebola con finanziamenti USA).
Non biasimo gli italiani per le loro donazioni, dato che non c'è molto altro. (Questo Paese si regge con piccoli gruppi di autoaiuto, come questo forum). Penso che la gran parte dei soldi donati vada alla ricerca sul cancro, con l'AIRC in primis. Di AIDS non si parla più (lo scorso 1° dicembre ben pochi giornali lo hanno ricordato). Sembra sia diventata una malattia del passato, che sia stata debellata, eppure se dici di essere sieropositivo, molti/e sono coloro per cui non c'è alcun problema, basta non andare più in là...
Al contrario i politici li biasimo, tutti. Non a caso hanno ridotto questo Paese nelle condizioni in cui siamo, a cominciare da un debito impagabile, la poca preoccupazione per il Paese, avendo la piccolezza mentale di non essere in grado di programmare il futuro, a scapito del consenso e dei piccoli interessi personali. In questo forum, giorni fa qualcuno poneva la domanda: in caso di guerra verranno prodotti e riusciremo ad avere le nostre terapie? In caso di guerra (globale) inutile preoccuparsi, resteranno pochi sul pianeta. Piuttosto mi pongo la stessa domanda nel caso non riuscissimo a piazzare (gran parte acquistato dalla BCE) il nostro debito monstre di 2.771 miliardi di euro. (Non si sa quante persone siano morte a causa della crisi greca, le notizie arrivavano frammentate, ma ricordo di farmacie vuote e farmaci salvavita che non si trovavano).
Riguardo le fondazioni sono rimasto ad ANLAIDS e la LILA (non so se c'è qualcosa di nuovo) il cui scopo principale per entrambe è quello di raccogliere fondi "per sopravvivere". Ricordo anni fa che ANLAIDS aveva iniziato dei progetti in Africa, non ricordo cosa, né perché, dimenticandosi che non serve andare così lontano, solo per far concorrenza agli enti internazionali, molte situazioni di disagio esistono anche in Italia.