PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
(Chiedo scusa se apro questo topic a sé, ma desidero dargli evidenza. Quando sarà "esaurito" - magari anche prestissimo - prego l'admin di accodarlo a "Depressione, stress post-traumatico e infezione da HIV" - http://hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=2&t=127 )
Avevamo già parlato, e non poco, della "sindrome post traumatica da stress" (Post Traumatic Stress Disorder = PTSD) con riferimento all'infezione/malattia da HIV e, quindi, un po' a tutti noi.
Ieri, senza tuttavia avere in mente questo accostamento, che pure mi pare il più giusto per noi (anche se, purtroppo, di "post" direi che non si può propriamente parlare, a meno che si voglia ridurre il "trauma" al solo momento della diagnosi dell'infezione da HIV), leggevo un'interessante inchiesta sul PTSD nei reduci di guerra, e in particolare nei nostri sopravvissuti alla strage di Nassiriya ( http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... a-20537298 ).
L'inchiesta è quasi tutta molto interessante ("quasi" perché, per esempio, lo psichiatra Daniele Moretti è un beota che non dice che genericità è ovvietà), ma mi ha colpito soprattutto una risposta dalla psicanalista Carole Beebe Tarantelli (la moglie del Tarantelli ucciso tanti anni fa dalle BR, per capirci), che, quando l'intervistatore le ha proposto la questione "Il Ptsd fa pensare ai casi eclatanti, ma le statistiche parlano di un disagio più diffuso e meno visibile", ha appunto risposto:
"Sì, i casi di Ptsd o cosidetto "grande trauma", portano sintomi evidenti. Queste persone sono come "rapite" dalla memoria di quello che gli è successo e nel rivivere quel momento, con i flashback e le memorie intrusive, sono completamente invalidati. Un disagio più diffuso è quello dei trumatizzati che stanno "all'ombra del radar": non hanno una sintomatologia evidente, ma sono danneggiati in profondità. Queste persone vengono svuotate dal trauma fino a ridursi a uno stato di mera sopravvivenza. Sono vite minime. Sono vite senza affetti, senza piaceri, senza progetti. Sono vite rovinate".
Ecco, non mi pare che queste pur durissime definizioni e descrizioni di "vite minime", "vite rovinate" non abbiano niente a che fare con noi, o almeno con alcuni di noi.
Avevamo già parlato, e non poco, della "sindrome post traumatica da stress" (Post Traumatic Stress Disorder = PTSD) con riferimento all'infezione/malattia da HIV e, quindi, un po' a tutti noi.
Ieri, senza tuttavia avere in mente questo accostamento, che pure mi pare il più giusto per noi (anche se, purtroppo, di "post" direi che non si può propriamente parlare, a meno che si voglia ridurre il "trauma" al solo momento della diagnosi dell'infezione da HIV), leggevo un'interessante inchiesta sul PTSD nei reduci di guerra, e in particolare nei nostri sopravvissuti alla strage di Nassiriya ( http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... a-20537298 ).
L'inchiesta è quasi tutta molto interessante ("quasi" perché, per esempio, lo psichiatra Daniele Moretti è un beota che non dice che genericità è ovvietà), ma mi ha colpito soprattutto una risposta dalla psicanalista Carole Beebe Tarantelli (la moglie del Tarantelli ucciso tanti anni fa dalle BR, per capirci), che, quando l'intervistatore le ha proposto la questione "Il Ptsd fa pensare ai casi eclatanti, ma le statistiche parlano di un disagio più diffuso e meno visibile", ha appunto risposto:
"Sì, i casi di Ptsd o cosidetto "grande trauma", portano sintomi evidenti. Queste persone sono come "rapite" dalla memoria di quello che gli è successo e nel rivivere quel momento, con i flashback e le memorie intrusive, sono completamente invalidati. Un disagio più diffuso è quello dei trumatizzati che stanno "all'ombra del radar": non hanno una sintomatologia evidente, ma sono danneggiati in profondità. Queste persone vengono svuotate dal trauma fino a ridursi a uno stato di mera sopravvivenza. Sono vite minime. Sono vite senza affetti, senza piaceri, senza progetti. Sono vite rovinate".
Ecco, non mi pare che queste pur durissime definizioni e descrizioni di "vite minime", "vite rovinate" non abbiano niente a che fare con noi, o almeno con alcuni di noi.
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
Nel mio caso, devo dire che quello che più mi disturba sicuramente sono i ricordi intrusivi, che a volte non sono apertamente chiari, cioè al momento solo riconducibili all'HIV, ma c'entrano con altri ''traumi'', anche il continuo ''stato d'allarme'' con conseguente aspettativa catastrofica dell'evento che mi perseguita, mi condiziona e non poco. Tempo fa avevo letto una notizia, che riguardava una sperimentazione di un farmaco, per togliere questi ricordi, al momento mi sono detta - magari, che peso in meno - poi riflettendoci mi son chiesta se poi questi ''buchi '' nella memoria, potessero in qualche modo frastornarmi (scusate non trovo al momento la parola più idonea) cioè farmi perdere la mia identità. Non so se riesco a spiegarmi, togliendo questi ricordi ''fissi'' il beneficio dovrebbe essere quello di un cambiamento,o meglio di un macigno pesante che toglierei dalle spalle, ecco questa cosa mi ha fatto pensare che forse sicuramente ne sarei sollevata, ma io poi chi sarei?
Non che mi goda a sopportare tutto questo, però la mia memoria, bella o brutta che sia, fa parte di me, sono io, anche se un IO forzatamente diverso da quello che sarei potuta essere, è un po' come le mie cicatrici sulle braccia, che stanno sempre lì a ricordarmi l'idiozia che ho compiuto, le nascondo, le ''trucco'' per minimizzarle, le maledico, ma poi alcune volte le guardo e me le bacio, (non sono impazzita) e provo una gran tenerezza anche per me stessa.
Non che mi goda a sopportare tutto questo, però la mia memoria, bella o brutta che sia, fa parte di me, sono io, anche se un IO forzatamente diverso da quello che sarei potuta essere, è un po' come le mie cicatrici sulle braccia, che stanno sempre lì a ricordarmi l'idiozia che ho compiuto, le nascondo, le ''trucco'' per minimizzarle, le maledico, ma poi alcune volte le guardo e me le bacio, (non sono impazzita) e provo una gran tenerezza anche per me stessa.
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
Per non darvi l'impressione di essere proprio fuori di testa ho trovato la notizia che riportavo sopra.
http://www.repubblica.it/salute/ricerca ... -20617744/
http://www.repubblica.it/salute/ricerca ... -20617744/
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
Temo che il vuoto che si creerebbe al posto del ricordo mancante mi angoscerebbe più del ricordo stesso.
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
Appunto è la medesima cosa che ho pensato pure io, non dico che sia facile convivere con queste cose, anzi, in fondo quello che ha riportato Leon per alcuni di noi è proprio così, ma di fronte a questo vuoto, non so quanto ci potrà essere di ricostruttivo. Nemmeno l'analisi porta a dei risultati stabili, c'entrano sempre le risorse che la persona porta dentro e se riesce a farle uscire, stasera ad un amico che mi ha scritto di essere in blocco totale, gli ho risposto che purtroppo la soluzione, se così vogliamo chiamarla, ma non lo è più di tanto, è già dentro se stesso, ma non riesce a capire cosa sia nè tanto meno a cercarla, e se non sai cosa cercare come fai? Io tecnicamente non so come si faccia, so però che ho imparato a volte a scacciare i ricordi intrusi imponendomi degli stop, facendo altre cose, sfinendomi con altre, ho bisogno dello svago, di alcuni momenti di tregua che mi godo appieno. Poi ho imparato a contenere le ansie e le paure esagerate che mi vengono, cercando il distacco da esse, sdoppiandomi come se fossi all'esterno di me stessa e valutando la situazione come se appartenesse ad un altra. Tu conta Blue che io ho cominciato a parlare della mia situazione quando mi iscrissi al forum, prima (a parte in comunità) non riuscivo a condividerla con nessuno, e quando dico nessuno mi riferisco fisicamente al nulla. Mettici anche che io, per più di vent'anni ho rifuggito da tutto questo, dai confronti, e sotto un certo punto di vista forse stavo anche meglio, pur inconsapevole della mia storia, e pur vivendo ogni 3 mesi il verdetto degli esami come un ultimatum. Non '' guarirò'' mai da questi stati alterati che mi hanno portato ultimamente a riprendere dei calmanti almeno alla sera per dormire, dopo averli aboliti il giorno che smisi di farmi, ma ora non mi spaventano più come prima, so che mi servono perchè sto attraversando una fase particolare. Per il resto penso che se anche domani mi dicessero - sei eradicata - rimarrebbero dentro di me lo stesso, perchè fanno parte di me, questo è il mio bagaglio a mano da portarmi appresso per sempre.bluevelvet ha scritto:Temo che il vuoto che si creerebbe al posto del ricordo mancante mi angoscerebbe più del ricordo stesso.
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
Sì, è così. Tu come al solito sei più brava di me a esprimere certe cose, ma sento che appartengono anche a me.
Forse siamo andate un po' OT, rispetto a quello che Leon voleva dire, ma oltre ad avere la sua stessa prospettiva, non ho altro da aggiungere.
Forse siamo andate un po' OT, rispetto a quello che Leon voleva dire, ma oltre ad avere la sua stessa prospettiva, non ho altro da aggiungere.
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
Mai vorrei dimenticare per nessuna ragione.
Quante volte nella follia passata in gioventù ho fatto questo pensiero " Vorrei addormentarmi e risvegliarmi tra un anno e poter rivivere senza ricordare niente di quel che è successo"
Oggi invece no non voglio dimenticare fa parte tutto di quel bagaglio che la vita ci regala, alla fine sono triste per come mi sono giocato il futuro, per tutte le possibilità che avrei potuto avere, ma felice nello stesso tempo di averlo vissuto così, più il tempo passa e più mi sento consapevole della forza che si è creata in me affrontando il percorso hiv e non solo.
Mi viene in mente il periodo che ricoverato in ospedale e non sapevano che pesci pigliare, l'andare e rivieni dei parenti con in faccia già l'espressione di lutto e io tranquillo come una pasqua che alzava il morale agli altri.
Credo e ne sono estremante convinto che a tutto c'è una spiegazione e se noi ci troviamo in una determinata situazione è perchè a noi serviva per un disegno superiore, potrebbe sembrare che ho bevuto ma alla fine io la penso veramente così nulla succede per caso, nessuna persona entra a far parte della tua vita senza nessun motivo o lei ti deve insegnare qualcosa o viceversa, nulla ti accade solo perchè è accaduto,quante volte mi son detto perchè l'hiv?
Oggi penso che è stata una lezione che doveva arrivarmi per riuscire a capire veramente il valore della vita, quando stai perdendo le cose ti rendi conto del valore che hanno per te, che siano vita,amicizia,amori.
Quel giorno che mi dissero vivrai ancora un paio d'anni esplose in me la voglia di vivere che mi ha accompagnato fino a oggi dopo circa 30 anni di possibile hiv+.
Quel giorno che morì mia moglie dopo anni di malattia autodistruggente la sua disperazione nel passaggio finale mi servi per capire cosa vuol dire andarsene da qui.
Sono andato un po a ruota libera magari senza una logica ma era per far capire perchè non vorrei mai dimenticare il mio passato pur con tutta la sofferenza vissuta.
Quante volte nella follia passata in gioventù ho fatto questo pensiero " Vorrei addormentarmi e risvegliarmi tra un anno e poter rivivere senza ricordare niente di quel che è successo"
Oggi invece no non voglio dimenticare fa parte tutto di quel bagaglio che la vita ci regala, alla fine sono triste per come mi sono giocato il futuro, per tutte le possibilità che avrei potuto avere, ma felice nello stesso tempo di averlo vissuto così, più il tempo passa e più mi sento consapevole della forza che si è creata in me affrontando il percorso hiv e non solo.
Mi viene in mente il periodo che ricoverato in ospedale e non sapevano che pesci pigliare, l'andare e rivieni dei parenti con in faccia già l'espressione di lutto e io tranquillo come una pasqua che alzava il morale agli altri.
Credo e ne sono estremante convinto che a tutto c'è una spiegazione e se noi ci troviamo in una determinata situazione è perchè a noi serviva per un disegno superiore, potrebbe sembrare che ho bevuto ma alla fine io la penso veramente così nulla succede per caso, nessuna persona entra a far parte della tua vita senza nessun motivo o lei ti deve insegnare qualcosa o viceversa, nulla ti accade solo perchè è accaduto,quante volte mi son detto perchè l'hiv?
Oggi penso che è stata una lezione che doveva arrivarmi per riuscire a capire veramente il valore della vita, quando stai perdendo le cose ti rendi conto del valore che hanno per te, che siano vita,amicizia,amori.
Quel giorno che mi dissero vivrai ancora un paio d'anni esplose in me la voglia di vivere che mi ha accompagnato fino a oggi dopo circa 30 anni di possibile hiv+.
Quel giorno che morì mia moglie dopo anni di malattia autodistruggente la sua disperazione nel passaggio finale mi servi per capire cosa vuol dire andarsene da qui.
Sono andato un po a ruota libera magari senza una logica ma era per far capire perchè non vorrei mai dimenticare il mio passato pur con tutta la sofferenza vissuta.
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Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
rispondo in maniera veloce e approssimativa... xke mi sono dato una guardata a questo thread e lo trovo per tanti versi fondamentale... purtroppo x esigenze di tempo ora nn riesco a fare di +... ma se nn faccio nemmeno questo poi nn ci sto bene...
allora... il succo del problema è:
esiste la felicità? o la gente riesce a rovinarsi la vita vedendo problemi anche dove non c'è nè? e nel caso in cui ce ne siano vengono inseguiti e temuti alla ricerca di una perfezione che in realtà non esiste? noi abbiamo una roba bruttina, ghignosa e fastidiosa (sicuramente qualche anno fa termini del genere sarebbero stati eufemistici), che almeno nel mio caso, grazie a dio x ora, non mi ha dato particolari conseguenze fisiche...
Sicuramente ho dei pensieri, sicuramente ho dei limiti, che mi sono posto, che ho scelto di pormi... per quanto riguarda il mio stile di vita, l'evitare le mie paure, la mia etica sociale... è cambiata la mia vita personale, lavorativa, non menzioniamo nemmeno quelle amorose e sessuali!
Dall'altro lato, noi, esseri umani, animo, carattere, consapevolezze, siamo il bagagliaio del nostro passato... portiamo con noi tanti tipi di esperienze che ci cambiano, che ci scossano, che ci fanno maturare (in positivo come in negativo tutto ciò... bisogna sforzarsi di viverla dal lato giusto, xke resta la soluzione meno peggio che ci sia)... ci sono vite rovinate... ma ce ne sono per un'infinità di motivi... ci sono famiglie di vittime della strada, che non si riprenderanno mai, ci sono violenze domestiche, ci sono abusi... ci sono tante situazioni terrificanti che devastano lo spirito di chi le vive... dall'altro lato ci sono situazioni che apparentemente non dovrebbero creare tanti danni, ma nella testa di chi non ha problemi così gravi a volte li creano... vedi britney spears 4 anni fa come esempio...
Ogni singolo essere umano si trova ad affrontare le proprie tragedie personali...qualcuna reale... qualcuna ingrandita per l'assenza di una tragedia reale, ma non per questo svalutabile visto l'impatto che può avere nella testa di chi la vive... la vita è uno strazio in certi periodi... ma l'alternativa resta peggio... e quindi finche stiamo qui dentro l'unica reale possibilità è rimboccarsi le maniche e fare il possibile x imparare a convivere con quello che succede... ci spaventa, ci limita, ma ci rafforza e ci fa maturare... ci da la possibilità di rimettere in prospettiva le altre piccole tragedie... e ci da delle armi per affrontare le tragedie future... la vita perfetta non esiste... ma xke nessuno riuscirebbe a viverla serenamente...
il succo è che le nostre esperienze siamo noi... siamo quelli che si svegliano la mattina, si guardano allo specchio, e fanno il possibile x trovare il piacere nelle proprie giornate... si violentano a vivere al meglio, consci di non avere più il range di aspettative che potevamo avere prima del fattaccio...
sicuramente se potessi tornare indietro eviterei... ma non credo che sarei la stessa persona che sono ora... non sarei una brutta persona... ma probabilmente sarei costantemente infelice e insoddisfatto x problemi stupidi... ora i problemi stupidi mi innervosiscono, mi mettono l'ansia... mi preoccupano... ma riesco a metterli all'interno di una scala di valori diversa...
ok il mio delirium tremens di 5 minuti finisce qui x non essere costantemente in ritardo
non so se è comprensibile o se è troppo macchinoso... nel caso proverò a rileggerlo (chissà se mi capirò?!) e a renderlo comprensibile anche agli altri esseri umani...
vi lovvo tutti un sacco!!!!!!
bacino
D
allora... il succo del problema è:
esiste la felicità? o la gente riesce a rovinarsi la vita vedendo problemi anche dove non c'è nè? e nel caso in cui ce ne siano vengono inseguiti e temuti alla ricerca di una perfezione che in realtà non esiste? noi abbiamo una roba bruttina, ghignosa e fastidiosa (sicuramente qualche anno fa termini del genere sarebbero stati eufemistici), che almeno nel mio caso, grazie a dio x ora, non mi ha dato particolari conseguenze fisiche...
Sicuramente ho dei pensieri, sicuramente ho dei limiti, che mi sono posto, che ho scelto di pormi... per quanto riguarda il mio stile di vita, l'evitare le mie paure, la mia etica sociale... è cambiata la mia vita personale, lavorativa, non menzioniamo nemmeno quelle amorose e sessuali!
Dall'altro lato, noi, esseri umani, animo, carattere, consapevolezze, siamo il bagagliaio del nostro passato... portiamo con noi tanti tipi di esperienze che ci cambiano, che ci scossano, che ci fanno maturare (in positivo come in negativo tutto ciò... bisogna sforzarsi di viverla dal lato giusto, xke resta la soluzione meno peggio che ci sia)... ci sono vite rovinate... ma ce ne sono per un'infinità di motivi... ci sono famiglie di vittime della strada, che non si riprenderanno mai, ci sono violenze domestiche, ci sono abusi... ci sono tante situazioni terrificanti che devastano lo spirito di chi le vive... dall'altro lato ci sono situazioni che apparentemente non dovrebbero creare tanti danni, ma nella testa di chi non ha problemi così gravi a volte li creano... vedi britney spears 4 anni fa come esempio...
Ogni singolo essere umano si trova ad affrontare le proprie tragedie personali...qualcuna reale... qualcuna ingrandita per l'assenza di una tragedia reale, ma non per questo svalutabile visto l'impatto che può avere nella testa di chi la vive... la vita è uno strazio in certi periodi... ma l'alternativa resta peggio... e quindi finche stiamo qui dentro l'unica reale possibilità è rimboccarsi le maniche e fare il possibile x imparare a convivere con quello che succede... ci spaventa, ci limita, ma ci rafforza e ci fa maturare... ci da la possibilità di rimettere in prospettiva le altre piccole tragedie... e ci da delle armi per affrontare le tragedie future... la vita perfetta non esiste... ma xke nessuno riuscirebbe a viverla serenamente...
il succo è che le nostre esperienze siamo noi... siamo quelli che si svegliano la mattina, si guardano allo specchio, e fanno il possibile x trovare il piacere nelle proprie giornate... si violentano a vivere al meglio, consci di non avere più il range di aspettative che potevamo avere prima del fattaccio...
sicuramente se potessi tornare indietro eviterei... ma non credo che sarei la stessa persona che sono ora... non sarei una brutta persona... ma probabilmente sarei costantemente infelice e insoddisfatto x problemi stupidi... ora i problemi stupidi mi innervosiscono, mi mettono l'ansia... mi preoccupano... ma riesco a metterli all'interno di una scala di valori diversa...
ok il mio delirium tremens di 5 minuti finisce qui x non essere costantemente in ritardo

non so se è comprensibile o se è troppo macchinoso... nel caso proverò a rileggerlo (chissà se mi capirò?!) e a renderlo comprensibile anche agli altri esseri umani...
vi lovvo tutti un sacco!!!!!!
bacino
D
Re: PTSD e forme "minori": vite minime, vite rovinate
La mia osservazione è: ma quanto può durare questa sindrome traumatica post stress? Se dopo 25 anni uno sta ancora male può incolpare la sindrome traumatica post stress?