Canada, sentenza della Corte suprema

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Puzzle
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Canada, sentenza della Corte suprema

Messaggio da Puzzle » sabato 6 ottobre 2012, 14:14

HIV-AIDS: persone con bassa carica virale non sono più obbligate a informare i loro partner

(Québec) La Corte Suprema del Canada ha stabilito che una persona con HIV-AIDS non è più tenuto ad informare della sua salute il partner sessuale, se la carica virale è bassa e se il rapporto è protetto da un preservativo.

In due decisioni unanimi annunciate venerdì, la più alta corte del paese ha definito le linee guida in base alle quali una persona sieropositiva deve rivelare la sua condizione medica prima del rapporto sessuale.

E' stato nel 1998 che la Corte Suprema ha affrontato per la prima volta la questione dell'HIV nel diritto penale. A quel tempo, si era ritenuto che una persona avesse l'obbligo di rivelare il suo stato di sieropositività prima di qualsiasi rapporto sessuale con un "rischio significativo" di trasmissione.

Finora il codice penale ha permesso di presentare accuse di aggressione aggravata e violenza sessuale nei confronti di chi avesse mantenuto il suo partner all'oscuro, sia che avesse sollevato la questione o meno. Dodici anni dopo, la Corte ha riqualificato la sua sentenza.

Secondo i giudici, una bassa carica virale e il preservativo rappresentano una mancanza di realistiche possibilità di trasmissione dell'HIV e impediscono la constatazione di un atto criminale.

La Corte Suprema si basa sull'esame di due casi, uno in Manitoba e uno in Quebec.

In quest'ultimo caso, una donna ha avuto rapporti sessuali non protetti con un partner, senza rivelare il suo stato di sieropositività. Dopo aver rivelato la sua condizione, e aver trascorso quattro anni insieme. Fu solo dopo la separazione che il suo ex-marito ha presentato una denuncia, anche se non aveva contratto l'HIV.

Condannata per violenza sessuale e aggressione aggravata dal giudice, è stata successivamente assolta dalla Corte d'appello perché la sua carica virale era non rilevabile e il rischio di trasmissione era molto basso. La sua ex moglie non avrebbe esposto, secondo la Corte di Appello, "un significativo rischio di danno grave".

La Corte Suprema ha confermato la sentenza di assoluzione, pur affermando che il preservativo è necessario anche per ridurre il rischio di trasmissione al fine di evitare accuse penali. In questo caso, la Corte ha concluso che non era stato dimostrato che la coppia aveva ommesso di usare il preservativo.

"La possibilità realistica di trasmettere l'HIV crea un significativo rischio di gravi danni fisici. Questo rischio viene allontanato sia da una bassa carica virale che dall'uso del preservativo" ha dichiarato il Presidente della Corte Suprema, Beverley McLachlin.

Nel secondo caso in Manitoba, un uomo è stato condannato per abuso sessuale di quattro donne diverse perché non aveva rivelato loro il proprio stato di sieropositività. Per tre di loro aveva una bassa carica virale, ma non aveva indossato il preservativo. In questi casi, la Corte Suprema ha confermato le condanne. Tuttavia, ha annullato la condanna di una quarta denunciante con la quale aveva usato il preservativo.

Solo l'HIV

Le conclusioni della corte non si applicano nel caso di altre malattie sessualmente trasmissibili.

"Il test della possibilità realistica di trasmissione proposto in queste ragioni si applica solo per l'HIV", ha spiegato la Corte. "Si ricordi che il rischio significativo" è dovuto sia per effetto della gravità della lesione che per l'entità del rischio di trasmissione, due fattori inversamente proporzionali."

"Una malattia a trasmissione sessuale che è curabile e non sconvolge l'esistenza né riduce sensibilmente la speranza di vita, può anche non comportare lesioni personali gravi e quindi non rispettare il requisito di mettere in pericolo la vita che comporta il reato di violenza sessuale aggravata" si legge anche nella sentenza.

http://www.lapresse.ca/le-soleil/actual ... naires.php



Dora
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Re: Canada, sentenza della Corte suprema

Messaggio da Dora » sabato 6 ottobre 2012, 15:09

Puzzle ha scritto:HIV-AIDS: persone con bassa carica virale non sono più obbligate a informare i loro partner (...)
http://www.lapresse.ca/le-soleil/actual ... naires.php
Per una lettura completamente diversa di questa sentenza ed estremamente critica, vedere invece

- Supreme Court HIV rulings angers advocates e

- Many Canadians critical of HIV ruling – for different reasons.

Questo è il comunicato stampa delle furibonde associazioni canadesi, ripreso da decine di siti e di blog: UNJUST SUPREME COURT RULING ON CRIMINALIZATION OF HIV MAJOR STEP BACKWARDS FOR PUBLIC HEALTH AND HUMAN RIGHTS (disponibile anche in francese qui).
  • October 5, 2012 — As a coalition of interveners, we are shocked and dismayed at today’s ruling by the Supreme Court of Canada that says that even the responsible use of a condom does not protect a person living with HIV from rampant prosecution. The Court’s judgments in R. v. Mabior and R. v. D.C., two cases relating to the criminalization of HIV non-disclosure, are a cold endorsement of AIDS-phobia. They will stand as an impediment to public health and prevention, and add even more fuel to stigma, misinformation and fear. And they place Canada once again in shameful opposition to standards set out by international human rights bodies, UNAIDS and the Global Commission on HIV and the Law.

    (...) the Court’s actions will seriously undermine public health efforts. Criminalizing HIV non-disclosure in this way creates another disincentive to getting an HIV test and imposes a chill on what people can disclose to health professionals and support workers. People living with HIV need more health and social supports; they don’t need the constant threat of criminal accusations and possible imprisonment hanging over their heads. Similarly, people not living with HIV need to be
    empowered to accept responsibility for their own health, and not proceed under a false sense of security that the criminal law will protect them from infection. In short, the Court’s actions will have deleterious effects not only on the lives and health of people living with HIV, but on all of us, through fostering a climate of fear and recrimination.

    (...) It is not in the public interest to prosecute people living with HIV where condoms have been used or where a person has a low or undetectable viral load.
    Prosecutions in such cases will only perpetuate misinformation, pander to prejudice and undermine efforts at HIV prevention and treatment.



friendless

Re: Canada, sentenza della Corte suprema

Messaggio da friendless » sabato 6 ottobre 2012, 17:43

Io non l'ho capita questa cosa qua ... perché le associazioni sono furibonde? (a me sembrava una così bella notizia ...) p.s. va da sé che essendo l'articolo in inglese io non l'ho letto e quello in francese l'ho solo iniziato.



Dora
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Re: Canada, sentenza della Corte suprema

Messaggio da Dora » sabato 6 ottobre 2012, 21:21

friendless ha scritto:perché le associazioni sono furibonde?
Perché la Corte suprema canadese ha stabilito che i progressi nelle terapie NON hanno eliminato la necessità di comunicare la sieropositività ai partner sessuali: una persona con HIV può NON rivelare la sieropositività ai propri partner SE E SOLO SE 1) ha viremia bassa (non si stabilisce quanto) E 2) usa il condom.
È un progresso rispetto alla sentenza del 1998 che sanciva che non rivelare la sieropositività fosse comunque un crimine, che prevedeva una condanna minima a 20 anni di prigione e poteva - in caso di aggravanti come la violenza sessuale, molto spesso considerata tale solo per il fatto che non era stato dichiarato lo stato sierologico - comportare perfino l'ergastolo (da notare che sono già state condannate 130 persone).
Ma, secondo le associazioni, una sola delle due condizioni dovrebbe essere sufficiente perché non si configuri un reato, dal momento che in entrambi i casi - VL irrilevabile O condom - il rischio di trasmissione è così basso da poter essere considerato trascurabile. Invece - sostengono - questa decisione della Corte suprema, stabilendo che i potenziali partner hanno il diritto di sapere prima di decidere se fare sesso o no, ha aggravato lo stigma sulle persone con HIV e deresponsabilizzato i loro partner.
Temono anche che questo spinga molte persone a non voler conoscere la propria condizione e quindi a non fare il test.



Dora
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Re: Canada, sentenza della Corte suprema

Messaggio da Dora » mercoledì 10 ottobre 2012, 6:29

Ed ecco che le ambiguità della sentenza della Corte suprema canadese hanno immediate ricadute pratiche: un uomo di 30 anni è accusato di tentato omicidio e di avere somministrato sostanze pericolose nel tentativo di infettare con l'HIV tre uomini. Inoltre, è accusato di aggressione sessuale aggravata a due di questi uomini. Il tutto per non avere rivelato la sieropositività. Rischia dunque una condanna all'ergastolo.
Da quanto capisco dall'articolo - dal momento che lui si dichiara innocente - nessuno dei tre è stato infettato.

Resta dunque il fatto che la mancata rivelazione della sieropositività (indipendentemente dal fatto che si tratti di un inganno premeditato o semplicemente non sia capitato di parlarne) continua ad essere trattata come un reato, che invalida il consenso all'atto sessuale. Se si riesce anche a dimostrare che il partner non avrebbe dato il consenso se avesse saputo della sieropositività, allora viene imputata anche l'aggravante di violenza sessuale, che comporta come pena massima l'ergastolo.



Immagine

Da http://www.ottawacitizen.com/news/court ... story.html



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