Da vittima a colpevole

[friendless]

Comunicato stampa della Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids

Da vittima a colpevole. Solo perché sieropositiva.
In merito alla giovane ragazza rumena con Hiv arrestata a Bologna per "tutela della salute pubblica".

Como, 30 agosto 2013. A Bologna una giovanissima ragazza rumena denuncia di essere coinvolta in un giro di sfruttamento della prostituzione alle forze dell'ordine. Che nel corso delle indagini scoprono tramite alcune intercettazioni telefoniche che la ragazza potrebbe avere l'Hiv e accetterebbe di avere coi clienti rapporti senza preservativo. La ragazza viene arrestata. L'apparato giudiziario argomenta di "tutela della salute pubblica" e formula la pesante accusa di "tentate lesioni gravi".

L'esito del test Hiv, preteso dall'autorità giudiziaria, è stato comunicato alla ragazza non personalmente ma addirittura nel corso di un'udienza, senza alcun rispetto della persona e della legge. Nessun servizio sociale si è fatto carico dell'esistenza di una giovane terrorizzata, malata, sfruttata, incarcerata e oggi rilasciata, sola, senza alcun sostegno e forse a questo punto in serio pericolo. Tutto quello che in due giorni i carabinieri sono riusciti a trovare è un posto in un dormitorio pubblico a bassa soglia.

A mettere a rischio la salute pubblica sono clienti che propongono, disposti anche a pagare un sovrapprezzo, rapporti sessuali senza preservativo, non donne sfruttate dallo scarso potere contrattuale. Davvero a queste va delegata ogni gestione e responsabilità di eventuali rischi? Davvero un cliente che ha avuto un rapporto non protetto va a fare un test solo se i carabinieri gli dicono che la donna avrebbe l'Hiv? Follie.

A chi invoca fantomatici "certificati sanitari" per le sex worker ricordiamo che il test Hiv è su base volontaria, e questo vale per tutti e per tutte. Nei Paesi in cui la prostituzione è legale e le sex worker hanno un contratto, queste, a dispetto di quanto credono frotte di benpensanti, non sono affatto tenute a presentare un certificato che attesti la negatività all'Hiv o altro. Ma nessun cliente si sognerebbe di mettere in discussione l'uso del profilattico.

A oggi non si ha notizia di alcun contagio fra i clienti. La responsabilità della propria salute resta comunque individuale: se si accetta di correre un rischio, da cliente, si assumono le proprie responsabilità, che non possono essere delegate.

Che i carabinieri arrivino a sottolineare che "non si esclude la presenza di prostitute in analoghe condizioni “a rischio”, in merito alle quali sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi" è poi assurdo. Ci sono persone che vivono con l'Hiv che sono medici, insegnanti, sportivi, persino carabineri!, ci saranno anche persone con l'Hiv che esercitano la prostituzione, non capiamo la sorpresa e tanto meno lo scandalo.

Per tutti e per tutte, vale una sola regola: il preservativo impedisce il contagio. I facili moralismi, gli scaricamenti di coscienza e responsabilità e soprattutto la criminalizzazione delle persone con Hiv non servono a nulla, anzi.

In questo caso sono serviti solo a schiaffare in galera, con un'imputazione gravissima tutt'ora in piedi, e che solleva grossi dubbi di legittimità, una ragazza della quale nessuno si è voluto prendere cura.

[uffa2]

L'inciviltà giuridica al potere, che orrore!

[Dora]

Meno male che è stata scarcerata e che sembra avere un avvocato che, per quanto d'ufficio, è molto agguerrito.

[Francescoz]

Certe cose non dovrebbero accadere...

[friendless]

Sono un lettore di forum di recensione di escort con migliaia di lettori ogni giorno. E' divertente. Parlo con sicurezza: sono sempre gli uomini a chiedere il sesso scoperto, pagano 10 euro in più, e il rapporto scoperto è orale. Nemmeno il più incosciente dei putanzieri scopa senza profilattico mentre il rapporto orale scoperto è oramai diffusissimo (io penso per moda). Nello specifico, sostenere che non c'è una parziale colpa da parte di chi acquista il sesso (50%) è una follia. E le ragazze per stare sul mercato oggi devono offrire pompe scoperte sennò gli uomini ingranano la prima e vanno sotto il lampione dopo dalla prossima.

[friendless]

Il commento di Marino Buzzi delle Cronache dalla libreria:

http://perseo.blog.kataweb.it/perseo_bl ... tituzione/

[Dora]

Il commento di Marino Buzzi delle Cronache dalla libreria:

http://perseo.blog.kataweb.it/perseo_bl ... tituzione/

Al di là del fatto che la responsabilità quando si fa sesso deve essere equamente ripartita e che, anzi, dovrebbe essere il sieronegativo il primo a farsi carico della protezione della propria salute, ci sono degli aspetti della vicenda di questa ragazza che non mi sono chiari. Lei è andata a denunciare chi la sfruttava ma, invece di proteggerla, hanno indagato su di lei e poi l'hanno arrestata. E Repubblica del 28 agosto racconta la storia così

• Nei confronti della giovane donna "è stato eseguito un fermo d’indiziato di delitto d’iniziativa della polizia giudiziaria, poiché le vengono attribuite responsabilità di lesioni personali gravissime".

Come fanno ad attribuirle "responsabilità di lesioni personali gravissime" se non risulta (ancora) che nessuno dei suoi clienti sia stato contagiato? È perché lei sapeva di essere sieropositiva e non ha avvertito i clienti che volevano sesso non protetto? Basta questo per essere arrestati? Oppure è stata arrestata perché pensavano che avrebbe reiterato il comportamento?

Ecco, poi leggo questo

• La Procura aveva chiesto la conferma del carcere e il gip ha ritenuto legittimo il fermo e sussistenti i gravi indizi "dell'elemento oggettivo del delitto contestato". Ma, sotto il profilo dell'elemento soggettivo, pur ritenendo che la donna fosse consapevole di essere sieropositiva, per il giudice non può dirsi che accettando di avere rapporti non protetti con i clienti intendesse cagionare loro un male incurabile.
  
  A spingerla, per il magistrato, non era quel motivo ma la prospettiva di un maggiore profitto. Al massimo, per il gip, si potrebbe dire che 'accettava il rischio' di contagiare i clienti, ma in quel caso ci si troverebbe davanti ad un delitto di dolo eventuale, che però è incompatibile con un delitto tentato come è questo per il giudice.

e la mia confusione aumenta: come si può parlare di elemento "oggettivo" se ancora non si sa se qualcuno è stato contagiato?

[friendless]

Sono domande a cui non so rispondere. In questo specifico caso, considerato il contesto in cui viveva la ragazza (prostituta, giovane, schiava) e la responsabilità dei clienti, io spero che se la cava. Tutto qui.

[isabeau]

semplice..basta fare nome e cognome dei clienti,inviare una lettera a casa per informarli ke la "ragazza"con la quale hanno preteso un rapporto senza preservativo per una manciata di monete in piu' le S+,ed invitarli a fare il test.....

[Francescoz]

semplice..basta fare nome e cognome dei clienti,inviare una lettera a casa per informarli ke la "ragazza"con la quale hanno preteso un rapporto senza preservativo per una manciata di monete in piu' le S+,ed invitarli a fare il test.....

Si Isa, mi trovi pienamente d'accordo.