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Che cosa desidero...?
Inviato: mercoledì 9 aprile 2014, 23:52
da GameOfThrones
Sono passati tre anni da quella sentenza.
Ho 50 anni, 30 dei quali trascorsi nell'incubo di beccarmi questa malattia.
30 anni di attenzione, sesso sicuro, cautele massime. Per 30 anni ha funzionato.
Poi, evidentemente, il virus ha avuto la meglio riuscendo a passare non so da dove.
La vita, che noi esseri umani amiamo così visceralmente, non ci ripaga con la stessa moneta, con lo stesso amore incondizionato.
La vita ci perseguita, ci odia, ci tiranneggia in ogni modo, e non si dà pace finché non riesce a vincere e a farci fuori.
Amare, a senso unico, non ha senso. E se la vita non mi ama, non è difficile smetterla di amarla a mia volta.
Non saprei cosa chiedere, adesso, alla vita, dato che si è divertita a togliermi, una ad una, le cose che avevo chiesto.
Non saprei da dove ripartire. Non saprei quale altra bugia raccontarmi per illudermi che esiste davvero una nuova meta da raggiungere.
Appena faccio un passo, la vita mi dà una legnata tale che mi spezza in due.
Il mondo è una gara ad ostacoli, pieno di insidie e buche da evitare.
Ma è una guerra persa in partenza, e prima o poi, in una buca si casca.
Guardo il mondo attraverso le finestre, e mi fa terrore.
Ho trascorso questi tre anni uscendo il meno possibile, attendendo la sera per sbarrare porte e finestre.
La terapia mi sta togliendo lentamente ogni energia; sono ogni giorno più stanco e trascorrere le giornate immobile, non risolve.
Non ho pianto una sola volta da quando, tre anni fa, mi comunicarono l'esito di quel test.
Forse, tra 10 anni ci sarà una cura. Lo spero per gli altri, ma quando avrò 60 anni, per un gay, la mia vita sarà finita comunque.
Ho atteso tre anni per vedere se una parte di me riuscisse a prendere in mano la situazione per trovare una via d'uscita, ma so bene, che non esiste una via d'uscita.
Così ogni giorno mi chiedo: "cosa desidero?", e la risposta, ogni giorno, è sempre la stessa.
Mi chiedevo se qualcun altro ha avuto un'esperienza simile, per sapere anche il suo punto di vista.
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: giovedì 10 aprile 2014, 8:49
da alfaa
Come mai quasi non esci da 3 anni?
Guarda io sono il primo depresso qui,ma dire" non c è via d uscita per l hiv nel 2014 non mi sembra molto " realistico" ci sono cose che davvero non danno via d'uscita... Trent'anni fa ,quando avevi paura di beccartela allora si che non c era via d uscita....
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: giovedì 10 aprile 2014, 8:59
da uffa2
Ciao caro,
io ho quasi cinquant’anni e sono in questo girone dal lontano novembre del 2007, siamo nella stessa barca.
Come sto? Stavo uno schifo prima, potevo solo migliorare, e in qualche modo ci sono riuscito.
Ovviamente non è merito dell’infezione, quella poteva solo peggiorare le cose, e c’è pure riuscita, ma in questi anni ho avuto la possibilità di vedere persone, fare confronti nella nostra realtà e verso altre realtà.
Che ti devo dire, lo sapevo già prima, questa storia me l’ha solo confermato: il colore della la vita dipende dalle lenti che inforchi quando la guardi.
Pochi giorni dopo la diagnosi, andai a una conferenza stampa che aveva tra i suoi ospiti il dottor Mario Melazzini, un uomo che combatte da anni con qualcosa di ben peggio (HAART o no) dell’HIV: la SLA. Sono rimasto per ore a guardare quell’uomo in carrozzella, mandando giù le lacrime e sforzandomi di tenere un contegno professionale, perché mentre guardavo lui pensavo a me, pensavo di non avere speranze (al miracolo della HAART ci ho messo pure io qualche tempo a credere) la sua sofferenza evocava la mia disperazione, ma soprattutto la forza che metteva nel suo impegno, la speranza, l’attaccamento e la fiducia nella vita che mostrava erano insostenibili allo sguardo.
Per mesi non ho smesso un secondo di pensare alla sciagura dell’infezione, sentendomi nel contempo “cattivo”, perché io avevo “solo” l’HIV e altri invece…
Poi il tempo è passato, ho incontrato altri come me, ho scoperto che c’era chi si sposava, chi progettava il futuro, chi continuava a sorridere alla vita, e non tutti avevano trent’anni.
Insomma, non voglio farti un corso di atteggiamento mentale positivo, farei ridere molti tra i presenti, solo condividere la mia esperienza.
Il dolore non è una nostra esclusiva, il dolore è la natura di noi uomini, e la vita –con tutti gli sforzi che facciamo per illuderci- una serie infinita di sconfitte, anche quando agli altri può sembrare che tu sia un “vincente”: ogni giorno può spezzarci in due, strapparci affetti, certezze esteriori o interiori, lasciarci a pezzi.
È così per tutti, e per ognuno il proprio dolore è “il più grande”, “il più insostenibile”.
Però, proprio per questo, dopo che la vita c’è passata addosso con il trattore e ci ha straziato quanto non avremmo mai creduto, resta una sola cosa da fare: continuare, e credere che qualcosa succederà, che forse non andremo dove pensavamo all’inizio, ma che il nostro treno continuerà ancora a muoversi.
Un abbraccio.
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: giovedì 10 aprile 2014, 22:43
da doctorsmile
anch'io ho vissuto la prima parte della mia vita come te, io di anni ne ho 54 e da quando sono entrato a pieno regime nella vita sessuale, ho continuato a scansarlo il virus, sesso controllato, test ogni anno, lontano dalla promiscuità e la mania di avere con me sempre un preservativo, in ogni giacca, nella macchina, al lavoro ecc. che magari buttavo perché vecchio; ma a differenza di te ad un certo punto, dopo una storia tormentata e intensa che è finita, mi ero stufato e non ce l'ho fatta più a controllarmi come prima ed ogni tanto mi sono lasciato andare , facendo a mio avviso "un'accurata selezione", i risultati si sono visti! è bastato abbassare appena la guardia ed eccomi anch'io qui con voi. A differenza tua, dopo un periodo terribile in cui per un paio di mesi ho pensato solo a quale era il modo migliore per togliermi definitivamente dalle palle, ho reagito con forza e ho scoperto di avere una forza impensabile, a me sconosciuta, ho ripreso in mano la mia vita, la terapia non mi ha cambiato molto,anche perché me ne sono accorto che ancora stavo bene, la fase acuta c'era stata e solo ripensandoci mi sono accorto che da quel periodo erano trascorsi ben 7 anni! nonostante l'età mi sento di nuovo giovane, sono pieno di voglia di fare e di progetti, alcuni anche a lungo termine, mi sento molto più forte e non voglio che la malattia mi distrugga, a volte dimentico di averla, non ho il tempo per pensarci e alla fine devo solo ricordarmene per pochi secondi quando mando giù le pillole. credimi non è difficile vivere bene anche con una compagnia così poco gradita, per noi essere felici è un dovere verso noi stessi, e c'e' davvero chi sta di peggio come ha ben illustrato UFFA. ciao e credici, se vuoi la tua vita non ti cambia, sta a te, capito? buona fortuna
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: giovedì 10 aprile 2014, 23:07
da rospino
No, non ci sto. Non è bello quello che scrivi GameOfThrones. Non si può lasciarsi ammazzare psicologicamente da una malattia che oggi non uccide più, se scoperta in tempo. Cosa avrebbero dovuto fare coloro che negli anni Ottanta del secolo scorso scoprivano di essere sieropositivi? Buttarsi giù da un ponte il giorno della diagnosi? Ci sono persone che probabilmente lo hanno fatto, ma c'è anche chi ha lottato fino all'ultimo giorno della sua vita e chi, invece, è riuscito ad arrivare fino ad oggi. Lo so non solo perché ho potuto leggere le storie di molte persone in questi mesi, ma anche perché ho ascoltato le parole dei medici, quelli che vedevano morire un paziente al giorno di AIDS tra le corsie dell'ospedale e che oggi ricordano come la vita di un sieropositivo sia cambiata, ed ho anche avuto la fortuna di parlare con chi ha vissuto certe esperienze.
Non ha senso rinchiudersi in casa, aspettare la fine della propria vita senza reagire, o dire che a 60 anni la vita di un gay è finita. Io inizio ad avvicinarmi ai 40 e credo che si debba vivere ogni singolo giorno che passa con la consapevolezza del tempo che passa, del fatto che ci sono persone che possono ascoltarci, capirci, amarci. Come altre persone, l'HIV mi ha fatto scoprire una forza immensa che non avrei mai pensato di avere, e tutte le persone che mi circondano pensano che nell'ultimo anno sia successo qualcosa, di positivo, nella mia vita, ma nessuno penserebbe a "quello". La terapia, le medicine, certo sono tossiche, certo avranno qualche effetto sul nostro organismo, ma il nostro fisico reagisce soprattutto a quello che dice il cervello. Se ti deprimi, anche il fisico seguirà questo stato mentale. Qualche giorno fa un mio amico mi ha chiesto cosa avessi fatto per sembrare più giovane di un anno fa. Sono scoppiato a ridere - cosa che prima non facevo mai, sia chiaro! - e avrei voluto raccontargli tutto quello che mi è capitato. Ma credo che, più dell'aspetto esteriore, sia importante il nostro sguardo, il sorriso, la disponibilità, la voglia di godersi appieno ogni singolo momento che passa della giornata.
Prova a incontrare altre persone sieropositive, prova a confrontarti, prova a prenderti qualche rischio dando di più agli altri e a te stesso. Ma certamente non devi continuare a vivere come se tu fossi già morto. No, questo nel 2014 è inaccettabile.
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: venerdì 11 aprile 2014, 13:59
da cd4lover
Io capisco la situazione psicologica...anche io ho visto nero per un discreto periodo di tempo, nonostante tutto l'aiuto che ho avuto (per fortuna), ma alfaa, uffa e rospino hanno ragione.
Guarda la cosa da un altro punto di vista e pensa alla situazione di alfa e alla mia. Entrambi viaggiamo sulla metà dei 20 anni.
Questo per dire che c'è gente, che in pratica, la vita da HIV- non l'ha proprio vissuta. Ci siamo schiantati di fronte ad una diagnosi di HIV+ soltanto all'inizio della vera e propria vita da adulto.
Se ce la può fare una persona di 25 anni ad affrontare la vita da HIV+, a maggior ragione deve farcela una persona sui 50 anni, con tutto il bagaglio di esperienze di vita e le sicurezze che possiede.
Darei via molto, per poter ritardare la mia infezione di 25 anni e poter arrivare a 50 anni negativo, senza rischiare di dovermi svegliare ogni giorno e pensare quanto non solo sono stato sfortunato a beccarmela, ma anche quanto sono stato sfortunato a prendermela così giovane.
Ma la vita va avanti ovviamente, per questo parlo di rischio...è necessario rendersi conto che siamo nel 2014 e la vita va avanti anche con l'HIV+...anche se con problematiche e dipendenze che un sieronegativo non ha.
E se va avanti per chi è stato meno fortunato con l'età alla diagnosi, deve andare avanti anche per chi ha avuto il culo di viverla quasi interamente senza. A maggior ragione, considerando che hai avuto la possibilità di vedere che fino a 15/20 anni fa, questa diagnosi era (quasi) una condanna a morte.
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: venerdì 11 aprile 2014, 16:20
da alfaa
Ma infatti!
Cioè mica ti hanno diagnosticato un tumore che non c'è via d'uscita...boh...scusa se te lo dico ma per un poco piu che 20 enne come me leggere frasi del genere è quasi "irritante". Perdonami ma dovevo dirlo .Cioè pagherei ORO per prendermi l'hiv a 50 anni e non a 25! Cioè ritieniti"fortunato" perchè questa è una malattia che in linea di massima,chi se la prende, la prende sui 30 anni. Ringrazierei Dio per aver vissuto fino a 50 anni senza....Ed è per questo che spero fortemente in una cura quanto prima possibile perchè se la cura arrivasse quando avrò 50 anni non me ne importerebbe piu nulla proprio...potrei anche continuare a vivere di haart x altri 20-30 anni....Pensiero mio ovviamente... Il punto è che non sei un neo infetto cioè il tuo messaggio era da comprendere se avessi saputo da pochi giorni di avere hiv ma cioè 3 anni.... e dai....Io so di avere sta cosa da quasi 6 mesi ,è 1 m e r d a,siamo d'accordo.Ma non una tragedia suvvia! Le terapie di oggi sono fortissime,praticamente non sei manco piu infettivo (teoricamente lo sei ancora ma praticamente no....) il che è un bell'aiuto per l'autostima e la psiche....
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: domenica 13 aprile 2014, 21:13
da GameOfThrones
Come sono fortunato che non ho la SLA!
E la mia casa non è crollata...
E non sono prigioniero in un campo di concentramento nazista!
Non ho né un cancro e né la lebbra!
Insomma... ho "solo" l'hiv!
Mi sento meglio.
rospino: "No, non ci sto... No, questo nel 2014 è inaccettabile..."
E la mia vita è cambiata!
Il mio hiv è scomparso, e mi sono trasformato in un etero di 25 anni, con un lavoro; sono sposato con la donna che amo, abbiamo una casa e aspettiamo un figlio. Uno splendido futuro ci attente.
Bastava dire: "No, questo nel 2014 è inaccettabile!".
Persone che possono ascoltarci (?), capirci (?), amarci (?): Tra i gay? Mi vien da ridere...
E' vero. Il nostro treno continuerà ancora a muoversi.
Purtroppo.
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: domenica 13 aprile 2014, 22:39
da alfaa
Bhe guarda che l'hiv nel 2014 è come un diabete....A livello psicologico è molto peggio che il diabete sono d'accordo,ma se sento dire" non ho via d'uscita" per l'hiv mi sembra un tantino eccessivo suvvia...Come se sento dire" sono 3 anni che non esco quasi piu di casa" Non è piu l'aids degli anni 80...
"Persone che possono ascoltarci (?), capirci (?), amarci (?): Tra i gay? Mi vien da ridere..."
che intendi con questa frase ? Che un s+ non può essere amato, capito ecc? Bhe se pensi questo mi sa che in questi ultimi 3 anni sei stato davvero rinchiuso in casa tu e l'hiv....
Re: Che cosa desidero...?
Inviato: lunedì 14 aprile 2014, 8:53
da uffa2
Adesso, non esageriamo.
L’HIV è dal punto di vista clinico forse addirittura “meglio” del diabete, perché le alternative farmacologiche offerte a noi sieropositivi i diabetici se le sognano, ma le cose non si possono pesare solo in questo modo.
C’è il “piccolo particolare” del fatto che il diabete non si trasmette, l’HIV sì, e questo cambia il panorama, e lo sappiamo tutti, e questo cambia tante cose nella percezione di ognuno di noi.
Voglio solo dire a GameOfThrones di non arrendersi, e che quello che gli è e che ci è capitato non è che uno dei volti della vicenda di ognuno di noi, che ognuno porta nel cuore i propri strazi e che tutti siamo chiamati ad andare avanti nonostante quegli strazi; che, alla fine, la sola vittoria possibile è questa.
Ma non voglio sminuire, perché purtroppo proprio non si può.
Un abbraccio a tutti.