Vedi Alfa,
turbare la sensibilità di chi ci legge è una cosa facilissima, lo sapevo da prima di imbarcarmi in questa zattera, e questi lunghi anni mi hanno solo confermato questa nozione.
Nella tua ansia di sapere ti sfugge che anche questo tuo tornare sempre sullo stesso argomento –i rischi a lungo termine- può essere un po’ irritante: dopo un po’, chi la sera (o il mattino, o a mezzogiorno) prende le sue pastiglie da cinque, dieci, quindici anni, si sente un po’ considerato un oggetto di indagine… tu non volevi fare questo, ma l’errore di percezione è sempre dietro l’angolo.
E, in questo rischio di errore, si inserisce anche l’oggetto della ricerca: ora sembra che la lipo non ti preoccupi più (eppure a doctorsmile hai rivolto poche ore fa una domanda sulla lipodistrofia rispetto a una sua amica…), ma il risultato non cambia.
Circa gli organi, mi è tornata in mente una chiacchierata di qualche giorno fa con un amico, leggermente più giovane di me; era un discorso generale, l’HIV non c’entrava per nulla, e il succo era «
puoi essere sano quanto vuoi, ma a 45-50 anni non sei giovane come a 20». Ne parlavamo per discutere del peso che alcuni ritmi avevano col passare degli anni, ma s’adatta benissimo a tutto.
Gli anni passano per tutti e per tutto: per il cuore, per le arterie, per i reni, per il fegato, per le ossa… si chiama invecchiamento ed è il comune destino di ogni cosa di questo mondo.
Poi noi aggiungiamo questo peso dell’HIV e delle terapie, ma chi ti garantisce che questa sventura non abbia addirittura una funzione protettiva? Pensa all’ossessione dei nostri medici per i valori di colesterolo e trigliceridi: quanti “sani” si occupano così bene del loro sangue prima di avere avuto un infarto? E per le ossa: io ho scoperto di essere osteopenico prima di iniziare la terapia, e così via…
Ancora una volta: quelle che sembrano solo informazioni sono il più spesso dati di cui non si riesce a capire bene l’inquadramento, buoni più a dare una falsa interpretazione della realtà che altro. Se sei un parroco vedi solo donne peccatrici e bambini da molestare, se sei un dentista vedi solo denti cariati, se sei una persona con l’HIV e frequenti un forum vedrai una piccolissima fetta della popolazione globale dei contagiati, assolutamente inidonea dal punto di vista statistico, e non è escluso che ti risponde a sua volta non rifletta minimamente la composizione del campione.
Sei giovanissimo, e probabilmente non puoi ricordare un film italiano del 1995, una specie di “Amici miei” in salsa gay. Erano gli anni in cui (e accade anche nel film) una diagnosi come la nostra rischiava di ammazzarti lì. Alla fine del film però, Christian De Sica (mi pare) fa un résumé di ciò che è accaduto alla comitiva: del gruppo uno sì è morto… ma d’infarto. La morale è che tutti da qualche parte abbiamo stampigliata la data di scadenza, e tutti vorremmo poterla leggere prima del tempo: grazie a Dio non è possibile, fattene una ragione.
