Elezioni in GB: "invasione" di candidati sieropositivi
Inviato: mercoledì 8 aprile 2015, 15:29
Qualche giorno fa, ha fatto scalpore una notizia il cui titolo era più o meno “il candidato alle elezioni: sì ho preso l’HIV volontariamente”… un titolo del menga, di quelli acchiappa click, con un articolo che spiegava come, alla fine di un percorso di sofferenza personale, un ragazzo abbia sostanzialmente accettato i rischi del sesso non protetto, e purtroppo sia rimasto infettato.
Quel ragazzo si chiama Adrian Hyyrylainen-Trett, ed è candidato per i Liberal Democratici nel collegio di Vauxhall alle prossime elezioni per al Camera dei Comuni (termine che non vuol dire che lì ci sia una camera a base municipale, ma distingue in questo modo, la camera “borghese” da quella dei Lord).

Il coming out del candidato liberal democratico ha scatenato quell’incrocio tra Grillo e Salvini che è Nigel Farage, il leader dell’UKIP (Partito per l'Indipendenza del Regno Unito) il quale ha colto al balzo la palla di un argomento così scabroso per fare la sua bella sparata populista contro il “turismo degli antoretrovirali”) insomma essenzialmente contro la possibilità che altri cittadini UE che lavorano in UK siano lì curati per l’HIV.
Al di là delle reazioni di chi si occupa seriamente di HIV, questa cosa ha generato un effetto inatteso: un secondo candidato ha detto: anch’io sono sieropositivo.

Paul Childs, candidato pure lui per i Liberal Democratici (ma cosa faranno mai i Lib-Dem in privato? Ah, saperlo!
) per il collegio di Liverpool Riverside ha sottolineato come altri siano i problemi, non l’HIV: «Abbiamo una popolazione che invecchia - entro la fine delle prossime elezioni ci potrebbe essere un milione di persone affette da demenza. Ci sono problemi molto più grandi dell’HIV, e parlarne in quel modo è solo seminar paura per ottenere voti, giocare sull'ignoranza della gente e la paura.»
La lezione di queste notizie è duplice: la prima, ahinoi, è che l’HIV è ancora un baubau bell’e pronto da agitare davanti al popolino per suscitare un po’ di spavento a basso costo… la seconda è però che altrove le cose si muovono e, mentre da noi si parla ancora di “brutto male” ogni volta che qualcuno muore di cancro, e i parlamentari (tolto un ex parlamentare noto maniaco sessuale) sono tutti puri e casti (vabbe’ quasi tutti, se consideriamo la senatrice che tromba alla pecorina col toy boy…), altrove la vita, quella vera, fa parte della politica, senza infingimenti… abbiamo tanta strada da fare, tanta.
Quel ragazzo si chiama Adrian Hyyrylainen-Trett, ed è candidato per i Liberal Democratici nel collegio di Vauxhall alle prossime elezioni per al Camera dei Comuni (termine che non vuol dire che lì ci sia una camera a base municipale, ma distingue in questo modo, la camera “borghese” da quella dei Lord).

Il coming out del candidato liberal democratico ha scatenato quell’incrocio tra Grillo e Salvini che è Nigel Farage, il leader dell’UKIP (Partito per l'Indipendenza del Regno Unito) il quale ha colto al balzo la palla di un argomento così scabroso per fare la sua bella sparata populista contro il “turismo degli antoretrovirali”) insomma essenzialmente contro la possibilità che altri cittadini UE che lavorano in UK siano lì curati per l’HIV.
Al di là delle reazioni di chi si occupa seriamente di HIV, questa cosa ha generato un effetto inatteso: un secondo candidato ha detto: anch’io sono sieropositivo.

Paul Childs, candidato pure lui per i Liberal Democratici (ma cosa faranno mai i Lib-Dem in privato? Ah, saperlo!

La lezione di queste notizie è duplice: la prima, ahinoi, è che l’HIV è ancora un baubau bell’e pronto da agitare davanti al popolino per suscitare un po’ di spavento a basso costo… la seconda è però che altrove le cose si muovono e, mentre da noi si parla ancora di “brutto male” ogni volta che qualcuno muore di cancro, e i parlamentari (tolto un ex parlamentare noto maniaco sessuale) sono tutti puri e casti (vabbe’ quasi tutti, se consideriamo la senatrice che tromba alla pecorina col toy boy…), altrove la vita, quella vera, fa parte della politica, senza infingimenti… abbiamo tanta strada da fare, tanta.