Una rivista di nessun valore, pubblicata da un predatory editor, cioè un editore canaglia:
http://scholarlyoa.com/publishers/
Basta questo per guardare con estremo sospetto un articolo, prima ancora di occuparsi dei contenuti del lavoro.
Molti ricercatori - soprattutto nei Paesi poveri, ma non solo - hanno affiliazioni inesistenti, fanno ricerche di scarsissimo valore e pubblicano (pagando) i risultati del loro lavoro su riviste con falsa peer review, che imitano i titoli e magari anche l'estetica delle riviste scientifiche, ma di scientifico non hanno un bel niente.
Non sono necessariamente dei delinquenti, come alcuni di cui ci è capitato di occuparci qui nel forum; ma sono degli ingenui, spesso anche degli incompetenti che cercano disperatamente di stare a galla in un mondo competitivo, in cui non hanno nessuna possibilità di fare meglio dei grandi gruppi di ricerca, con contatti in tutto il mondo, competenze straordinarie e ricchi finanziamenti.
Se trovate che in qualche oscuro giornale nigeriano (ma anche italiano) qualcuno senza arte né parte dice di avere trovato qualche farmaco troppo bello per essere vero, beh ... quasi sicuramente non è vero.
Non perdete il vostro tempo a inseguire illusioni - ogni volta che poi vi trovate a sbattere la faccia contro la realtà vi fa male e vi toglie speranza e fiducia nella ricerca seria.