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...mi chiedo se il continuo cambio di fuso orario, per poi riportare l assunzione terapia allo stesso orario di prassi, non riattivi la viremia, anche solo di poche copie. A me misuravano la viremia a <40, mentre l ultima volta me l hanno misurata < 20 dopo pochi giorni dal cambio fuso orario; sono risultato >25. Il disagio dei Fusi Orari c è psichicamente, dunque anche nel nostro sangue succede qualcosa. Ma chi continua a prendere aerei come fa? A parte ritrovarsi i piedi a farma di palla

I rischi (relativi ad aumenti di viremia e/o resistenze) dovrebbero esserci non tquando diminuisci le ore tra un'assunzione e l'altra, ma quando le allunghi.
Un buon sistema é non passare di colpo al nuovo orario ma fare un periodo di transizione diradando di due ore le assunzioni, a seconda della terapia (anche 3-4 ore per chi usa l'Atripla, 1 ora per chi é in monoterapia con il Prezista).

ma questa "ossessione" che vedo in alcuni, o chiamiamola paura, di avere la viremia invece che sotto i 20 , sotto i 40, o comunque che oscilli di poche decine di copie, da dove viene fuori? cioè cosa c'è alla base? perché uno vuol vedere sempre la viremia irrilevabile, o cmq sotto le 20 copie? se è sotto le 40, ma anche sotto le 100, sparo un numero a caso, cosa cambia? forse perché se si alza anche di poche decine di copie la viremia si inizia a diventare di nuovo infettivi per gli altri quindi si teme di infettare qualcuno durante i rapporti?

pierr, non è così facile: finché stai nei limiti usuali, ossia sotto le 40 copie, che siano 15 o 39 non cambia nulla, ma quando diventi rilevabile, la domanda è una: è un caso (un blip) o un segnale di resistenza?
un blip lo si può archiviare, una resistenza vuol dire che tu sei fottuto un farmaco o magari una classe...