Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming out?
Inviato: mercoledì 28 settembre 2016, 9:50
Ciao.
breve pregresso:
Diagnostica alla vigilia di Natale del 2015, in terapia dal 29, botta iniziale come tutti, a Febbraio ritrovo un mio equilibrio poi distrutto da un cambio terapia (passato a Triumeq) e ora nuovamente alla vecchia terapia NON più esente da grossi problemi.
Dopo 3 mesi di disastro fisico (lato HIV tutto bene, problemi per disturbi pesanti probabilmente legati alla terapia) , cominciano a mettermi in testa che il problema sia anche che psicologicamente non reggo più. Io non ci credo, mi conosco, non sono soggetto e predisposto a "depressione" ma....a questo punto, pensi di essere una banderuola in balia del vento (pareri, emozioni, sentimenti) e non sei più così convinto.
Fatto sta , che mi ritrovo per caso a parlare con un compagno di squadra più che amico. Una persona che ha affinità al "mio modo di essere" ma che non sa di me come siero negativo né come gay. Come tante altre ha visto che praticamente non sono io, che mi sono fermato del tutto, che non rispondo agli stimoli (io insisto nel dire che è perchè non ce la faccio non perchè sono depresso).
Per farla breve, senza che me lo aspettassi parte il discorso sui miei problemi, ma quei discorsi in cui è più lui a parlare, io mi limito a dire che gli accertamenti fatti sono tutti ok e comincio a pensare che sia veramente il mio cervello a fare il 50% del danno dopo 3 mesi che è messo alla prova.
Lui mi dice che non si sa mai, che bisogna pensare di poter essere vulnerabili oltre la nostra facciata di duri, e mi parla di lui , come 6 mesi prima per via del lavoro che non andava come pensava, si era trovato apatico, senza voglia alcuna e.....aveva individuato una strana macchia a livello genitale....era andato dal medico e gli aveva detto che non aveva dubbi ma.......tutti gli esami per MST li ha fatti. Che la spirale delle cose l'aveva portato a pensare alle peggiori situazioni e esiti e alla fine, prima di risolvere con la certezza di non avere nulla, né era uscito capendo che era inutile stare a pensarci.
Io gli ho risposto: "Si però alla fine non avevi nulla" . Lui:"Si ma se avessi avuto l'HIV? " Io:"L'avresti accettato e superato in un modo o nell'altro". Lui:"Pensi? Non è una bella cosa , pensa appena ti tagli la gente come ti guarda, ti esce il sangue e non ti toccano" . Io:"Bhe non sei costretto a dirlo e comunque avresti trovato il modo per superarlo".
Ora....qual è il problema? E' che a Dicembre l'ho detto solo in famiglia e ad un'amica (dopo 7 giorni) e mi ricordo che dirlo a lei, mi ha fatto un bene tremendo.
Ora, questo compagno mi ha parlato con il cuore in mano, ha notato cose che non pensavo fosse in grado di notare, è involontariamente finito sull'argomento proprio e confessato dubbi e paure che io da IPOCRITA non ho detto nulla. Chiaro che la sua frase che denota come la gente ci veda, non mi ha certo aiutato.
Mi chiedo.....perché spesso qui nel forum si dice che è meglio non dirlo e anzi si suggerisce PURE tra noi di non dire troppo da dove veniamo e chi siamo ? Non potrebbe invece aiutare?
Quando , secondo voi, il dirlo deve valere il rischio? sia perché è una scommessa sulla possibilità di trovare una persona dall'altra parte che reagisca bene e , anche se va male, potrebbe avere ottimi benefici sull'alleggerire di tanto in tanto un peso che , inutile negarlo, è lo stigmate di portare una malattia che oggi a tutti i siero negativi FA' PAURA e farebbe paura anche a noi se non fossimo noi gli stigmatizzati.
Facile per noi dire:"se la conosci, sai che non è così pericolosa per te siero negativo....non sono un untore, e con la terapia non sono pericoloso praticamente in ogni caso". Sappiamo che anche noi eravamo dall'altra parte della barricata prima di diventare s+.
Volevo confrontarmi su questa cosa, so che molto dipende dalla persona a cui dirlo, dalla fiducia che si ha nell'altro, ma spesso gente che doveva prenderla male l'ha presa BENISSIMO e gente che doveva prenderla BENISSIMO ha reagito malissimo (si legge qui di migliori amici/e che hanno sputtanato la persona, reagito male e per contro di persone quasi estranee e solo "compagni di squadra" che invece l'hanno presa benissimo).
breve pregresso:
Diagnostica alla vigilia di Natale del 2015, in terapia dal 29, botta iniziale come tutti, a Febbraio ritrovo un mio equilibrio poi distrutto da un cambio terapia (passato a Triumeq) e ora nuovamente alla vecchia terapia NON più esente da grossi problemi.
Dopo 3 mesi di disastro fisico (lato HIV tutto bene, problemi per disturbi pesanti probabilmente legati alla terapia) , cominciano a mettermi in testa che il problema sia anche che psicologicamente non reggo più. Io non ci credo, mi conosco, non sono soggetto e predisposto a "depressione" ma....a questo punto, pensi di essere una banderuola in balia del vento (pareri, emozioni, sentimenti) e non sei più così convinto.
Fatto sta , che mi ritrovo per caso a parlare con un compagno di squadra più che amico. Una persona che ha affinità al "mio modo di essere" ma che non sa di me come siero negativo né come gay. Come tante altre ha visto che praticamente non sono io, che mi sono fermato del tutto, che non rispondo agli stimoli (io insisto nel dire che è perchè non ce la faccio non perchè sono depresso).
Per farla breve, senza che me lo aspettassi parte il discorso sui miei problemi, ma quei discorsi in cui è più lui a parlare, io mi limito a dire che gli accertamenti fatti sono tutti ok e comincio a pensare che sia veramente il mio cervello a fare il 50% del danno dopo 3 mesi che è messo alla prova.
Lui mi dice che non si sa mai, che bisogna pensare di poter essere vulnerabili oltre la nostra facciata di duri, e mi parla di lui , come 6 mesi prima per via del lavoro che non andava come pensava, si era trovato apatico, senza voglia alcuna e.....aveva individuato una strana macchia a livello genitale....era andato dal medico e gli aveva detto che non aveva dubbi ma.......tutti gli esami per MST li ha fatti. Che la spirale delle cose l'aveva portato a pensare alle peggiori situazioni e esiti e alla fine, prima di risolvere con la certezza di non avere nulla, né era uscito capendo che era inutile stare a pensarci.
Io gli ho risposto: "Si però alla fine non avevi nulla" . Lui:"Si ma se avessi avuto l'HIV? " Io:"L'avresti accettato e superato in un modo o nell'altro". Lui:"Pensi? Non è una bella cosa , pensa appena ti tagli la gente come ti guarda, ti esce il sangue e non ti toccano" . Io:"Bhe non sei costretto a dirlo e comunque avresti trovato il modo per superarlo".
Ora....qual è il problema? E' che a Dicembre l'ho detto solo in famiglia e ad un'amica (dopo 7 giorni) e mi ricordo che dirlo a lei, mi ha fatto un bene tremendo.
Ora, questo compagno mi ha parlato con il cuore in mano, ha notato cose che non pensavo fosse in grado di notare, è involontariamente finito sull'argomento proprio e confessato dubbi e paure che io da IPOCRITA non ho detto nulla. Chiaro che la sua frase che denota come la gente ci veda, non mi ha certo aiutato.
Mi chiedo.....perché spesso qui nel forum si dice che è meglio non dirlo e anzi si suggerisce PURE tra noi di non dire troppo da dove veniamo e chi siamo ? Non potrebbe invece aiutare?
Quando , secondo voi, il dirlo deve valere il rischio? sia perché è una scommessa sulla possibilità di trovare una persona dall'altra parte che reagisca bene e , anche se va male, potrebbe avere ottimi benefici sull'alleggerire di tanto in tanto un peso che , inutile negarlo, è lo stigmate di portare una malattia che oggi a tutti i siero negativi FA' PAURA e farebbe paura anche a noi se non fossimo noi gli stigmatizzati.
Facile per noi dire:"se la conosci, sai che non è così pericolosa per te siero negativo....non sono un untore, e con la terapia non sono pericoloso praticamente in ogni caso". Sappiamo che anche noi eravamo dall'altra parte della barricata prima di diventare s+.
Volevo confrontarmi su questa cosa, so che molto dipende dalla persona a cui dirlo, dalla fiducia che si ha nell'altro, ma spesso gente che doveva prenderla male l'ha presa BENISSIMO e gente che doveva prenderla BENISSIMO ha reagito malissimo (si legge qui di migliori amici/e che hanno sputtanato la persona, reagito male e per contro di persone quasi estranee e solo "compagni di squadra" che invece l'hanno presa benissimo).