farmaci costosi scontati anche da noi
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ngiorno
Nessuno di voi ha letto l'articolo di "la stampa.it" sul fatto che,come in egitto,india e altrove ,lo stato comprera' le medicine anti hcv e,forse,hiv, che li' sono vendute in rapporto al pil di quei paesi?e questo aldila' dello stato piu' o meno grave del paziente.Si possono aprire prospettive interessanti?
Nessuno di voi ha letto l'articolo di "la stampa.it" sul fatto che,come in egitto,india e altrove ,lo stato comprera' le medicine anti hcv e,forse,hiv, che li' sono vendute in rapporto al pil di quei paesi?e questo aldila' dello stato piu' o meno grave del paziente.Si possono aprire prospettive interessanti?
Re: farmaci costosi scontati anche da noi
Massimo stai pensando di aprire un business parallelo di farmaci?:DSi possono aprire prospettive interessanti?
Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!
Re: farmaci costosi scontati anche da noi
No, non l’ho letto, e mi pare un po’ strano.
Fino a che non scade il brevetto, in linea di principio un farmaco è proprietà dell’azienda farmaceutica, che decide se e come vendere sui singoli mercati.
È un principio che può non piacere, ma che le nazioni civili accettano perché sull’altro piatto della bilancia c’è il fatto che la protezione dei diritti esclusivi di sfruttamento della proprietà intellettuale vale per tutti i prodotti, e quindi ogni Stato ha interesse a che le proprie imprese vedano il loro lavoro difeso in tutto il mondo.
Quello che succede in India, Brasile, Egitto eccetera è semplice: quei Paesi non potrebbero mai pagare i farmaci ai prezzi occidentali, le loro corti hanno così deciso di fare strame delle regole sottoscritte dai governi a livello internazionale e s’inventano ogni possibile eccezione credibile e incredibile per invalidare i brevetti o trovare altre scappatoie.
E qui ci sono alcuni problemi.
Le aziende farmaceutiche sanno perfettamente che pur avendo ragione non vinceranno mai: da qualche parte qualcuno che dirà “ma non possiamo mica fare morire gli indiani perché non possono pagare la Gilead/Pfizer/Sanofi/Novartis…” ci sarà sempre, ed è giusto che ci sia.
E c’è un rischio ancora peggiore: che queste scorciatoie giudiziarie creino precedenti, trasformino l’industria farmaceutica di turno in un nemico dei paesi del terzo mondo, in breve rendano il commercio mondiale un inferno per queste industrie.
E allora si cerca di essere realisti: pur di non avere pronunce giudiziarie o leggi locali pericolose si fanno accordi in perdita. In pratica si regala l’uso del brevetto purché sia riconosciuto integralmente come valido e purché i farmaci così prodotti siano reclusi nel perimetro di quel Paese, con tutta una serie di principi di controllo.
In pratica Gilead e gli altri rinunciano a soldi che non avrebbero mai visto in cambio della tranquillità brevettuale.
Poi ci sono i Paesi ricchi, e lì non c’è trippa per gatti: “vuoi i miei farmaci? li paghi… li paghi pure di più del normale, perché devo rientrare dei guadagni che non faccio in India, Brasile eccetera”.
Entro certi limiti è un gioco delle parti che tutti accettano: paghiamo tasse occulte per evitare che alcuni miliardi di persone guardino con odio verso di noi.
L’Italia può permettersi di pagare, e finché Gilead e gli altri saranno “ragionevoli” non ci saranno scuse di sorta per cercare di ignorare i trattati internazionali sui brevetti.
Il resto è fumo negli occhi.
Fino a che non scade il brevetto, in linea di principio un farmaco è proprietà dell’azienda farmaceutica, che decide se e come vendere sui singoli mercati.
È un principio che può non piacere, ma che le nazioni civili accettano perché sull’altro piatto della bilancia c’è il fatto che la protezione dei diritti esclusivi di sfruttamento della proprietà intellettuale vale per tutti i prodotti, e quindi ogni Stato ha interesse a che le proprie imprese vedano il loro lavoro difeso in tutto il mondo.
Quello che succede in India, Brasile, Egitto eccetera è semplice: quei Paesi non potrebbero mai pagare i farmaci ai prezzi occidentali, le loro corti hanno così deciso di fare strame delle regole sottoscritte dai governi a livello internazionale e s’inventano ogni possibile eccezione credibile e incredibile per invalidare i brevetti o trovare altre scappatoie.
E qui ci sono alcuni problemi.
Le aziende farmaceutiche sanno perfettamente che pur avendo ragione non vinceranno mai: da qualche parte qualcuno che dirà “ma non possiamo mica fare morire gli indiani perché non possono pagare la Gilead/Pfizer/Sanofi/Novartis…” ci sarà sempre, ed è giusto che ci sia.
E c’è un rischio ancora peggiore: che queste scorciatoie giudiziarie creino precedenti, trasformino l’industria farmaceutica di turno in un nemico dei paesi del terzo mondo, in breve rendano il commercio mondiale un inferno per queste industrie.
E allora si cerca di essere realisti: pur di non avere pronunce giudiziarie o leggi locali pericolose si fanno accordi in perdita. In pratica si regala l’uso del brevetto purché sia riconosciuto integralmente come valido e purché i farmaci così prodotti siano reclusi nel perimetro di quel Paese, con tutta una serie di principi di controllo.
In pratica Gilead e gli altri rinunciano a soldi che non avrebbero mai visto in cambio della tranquillità brevettuale.
Poi ci sono i Paesi ricchi, e lì non c’è trippa per gatti: “vuoi i miei farmaci? li paghi… li paghi pure di più del normale, perché devo rientrare dei guadagni che non faccio in India, Brasile eccetera”.
Entro certi limiti è un gioco delle parti che tutti accettano: paghiamo tasse occulte per evitare che alcuni miliardi di persone guardino con odio verso di noi.
L’Italia può permettersi di pagare, e finché Gilead e gli altri saranno “ragionevoli” non ci saranno scuse di sorta per cercare di ignorare i trattati internazionali sui brevetti.
Il resto è fumo negli occhi.
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Re: farmaci costosi scontati anche da noi
La notizia è questa: http://www.quotidianosanita.it/governo- ... o_id=49286Massimo ha scritto:ngiorno
Nessuno di voi ha letto l'articolo di "la stampa.it" sul fatto che,come in egitto,india e altrove ,lo stato comprera' le medicine anti hcv e,forse,hiv, che li' sono vendute in rapporto al pil di quei paesi?e questo aldila' dello stato piu' o meno grave del paziente.Si possono aprire prospettive interessanti?
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: farmaci costosi scontati anche da noi
Ahhhh
Beh, questa è una semplice depenalizzazione…
Importare i farmaci senza l’autorizzazione all’immissione al commercio è illegale, e ci sono privati cittadini finiti davanti a un giudice.
Poi però c’è il fatto che diversi di questi cittadini stavano “importando” farmaci per legittimo consumo personale, magari prima che un farmaco entrasse nella rimborsabilità: in questi casi il cittadino vinceva in giudizio, ma intanto il farmaco era scaduto e i soldi spesi finivano nel più vicino inceneritore.
A ciò si aggiunge ora la vicenda dei farmaci per l’epatite C, che non si possono dare a tutti dalla sera alla mattina, però tutti possono legittimamente dire “voglio liberarmi del virus e pago io”: questo potrebbe trasformarsi in una valanga di sequestri in dogana, una valanga di cause, una valanga di condanne per l’Italia a livello europeo…
Ecco il caso principale è questo: malati che “importano” per se stessi i farmaci e ai quali la dogana smetterà di rompere le scatole. Finalmente.
Beh, questa è una semplice depenalizzazione…
Importare i farmaci senza l’autorizzazione all’immissione al commercio è illegale, e ci sono privati cittadini finiti davanti a un giudice.
Poi però c’è il fatto che diversi di questi cittadini stavano “importando” farmaci per legittimo consumo personale, magari prima che un farmaco entrasse nella rimborsabilità: in questi casi il cittadino vinceva in giudizio, ma intanto il farmaco era scaduto e i soldi spesi finivano nel più vicino inceneritore.
A ciò si aggiunge ora la vicenda dei farmaci per l’epatite C, che non si possono dare a tutti dalla sera alla mattina, però tutti possono legittimamente dire “voglio liberarmi del virus e pago io”: questo potrebbe trasformarsi in una valanga di sequestri in dogana, una valanga di cause, una valanga di condanne per l’Italia a livello europeo…
Ecco il caso principale è questo: malati che “importano” per se stessi i farmaci e ai quali la dogana smetterà di rompere le scatole. Finalmente.
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Re: farmaci costosi scontati anche da noi
Infatti dai... una buona notiziauffa2 ha scritto:Ecco il caso principale è questo: malati che “importano” per se stessi i farmaci e ai quali la dogana smetterà di rompere le scatole. Finalmente.

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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: farmaci costosi scontati anche da noi
In effetti il titolo e' fuorviante.Alla fine tutto si riduce alla piccola buona notixia sulla depenelalizzazione dei "viaggiatori della speranza" che pero' permette alla ministra di pavoneggiarsi come una benefattrice storica.la "salvatur mundi".