HIV al femminile: studio ARIA ed oltre
Inviato: giovedì 18 maggio 2017, 21:48
Siam quasi tutti maschietti (più o meno) qui dentro, ma è giusto dare spazio anche a necessità specifiche delle donne sieropositive.
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento:
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HIV al femminile. Dai risultati dello studio ARIA nuove prospettive per una terapia a misura di donna
- In Italia il 22 per cento dei nuovi casi interessa le donne.
- Si alza l'età della diagnosi per un'infezione causata da un virus che più facilmente colpisce il genere femminile. Oggi le donne con oltre 50 anni, e quindi in menopausa, rappresentano in Italia il 28,2 per cento delle pazienti in cura.- Menopausa, gravidanza e potenziali effetti indesiderati di genere impongono l'impiego di terapie sempre più "a misura di donna".
- Lo studio ARIA dimostra la superiorità dell'associazione dolutegravir/abacavir/lamivudina in confronto ad atazanavir-ritonavir/ tenofovir/emtricitabina nelle donne HIV positive, mai esposte ad un trattamento antiretrovirale (naive).
Baveno, 18 ottobre 2016. Si aggiunge un nuovo tassello alle conoscenze dell'infezione da HIV-Aids nella donna, con i risultati dello studio ARIA, che aggiunge nuove informazioni per un approccio di genere per il trattamento dell'infezione. La ricerca, multicentrica, randomizzata, in aperto, ha messo a confronto una terapia con dolutegravir/abacavir/lamiduvina in un'unica compressa quotidiana e l'associazione terapeutica attualmente considerata particolarmente valida per le donne atazanavir/ritonavir+tenofovir/emtricitabina (3 compresse/die). L'obiettivo primario dello studio è stato valutare l'efficacia dei due regimi dopo 48 settimane di trattamento, misurata attraverso la proporzione di donne che raggiungeranno una carica virale plasmatica non rilevabile. Lo studio ha preso in esame 495 donne naive al trattamento. I risultati mostrano, dopo 48 settimane di terapia, una soppressione virale (HIV-1 RNA <50 c/mL) statisticamente superiore con il trattamento con dolutegravir/abacavir/ lamivudina rispetto alla terapia di confronto: 82% versus 71% (differenza "aggiustata" 10.5%, 95% CI: 3.1%-17.8%, p=0.005). Nello studio ARIA si osserva inoltre un minor tasso di fallimenti virologici e abbandoni della cura per eventi avversi nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina. Sul fronte degli eventi avversi legati al trattamento nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina si è osservato un tasso più basso rispetto al gruppo di controllo (33 vs 49%).
Articolo completo qui https://www.gsk.it/news/hiv-al-femminil ... a-di-donna
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Questa, invece, un'intervista alla Prof.ssa Antonella D'Arminio Monforte, Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di Milano:
Chissà, magari se ne parlerà al prossimo Congresso Nazionale SIMIT, che si svolgerà a Salerno, presso G.H. Salerno dal 15 al 18 Ottobre 2017?
http://www.simit.org/IT/attivita/news.x ... tobre-2017
Se ne parla poco.
Di seguito un estratto di un articolo interessante a tal proposito, con il link di approfondimento:
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HIV al femminile. Dai risultati dello studio ARIA nuove prospettive per una terapia a misura di donna
- In Italia il 22 per cento dei nuovi casi interessa le donne.
- Si alza l'età della diagnosi per un'infezione causata da un virus che più facilmente colpisce il genere femminile. Oggi le donne con oltre 50 anni, e quindi in menopausa, rappresentano in Italia il 28,2 per cento delle pazienti in cura.- Menopausa, gravidanza e potenziali effetti indesiderati di genere impongono l'impiego di terapie sempre più "a misura di donna".
- Lo studio ARIA dimostra la superiorità dell'associazione dolutegravir/abacavir/lamivudina in confronto ad atazanavir-ritonavir/ tenofovir/emtricitabina nelle donne HIV positive, mai esposte ad un trattamento antiretrovirale (naive).
Baveno, 18 ottobre 2016. Si aggiunge un nuovo tassello alle conoscenze dell'infezione da HIV-Aids nella donna, con i risultati dello studio ARIA, che aggiunge nuove informazioni per un approccio di genere per il trattamento dell'infezione. La ricerca, multicentrica, randomizzata, in aperto, ha messo a confronto una terapia con dolutegravir/abacavir/lamiduvina in un'unica compressa quotidiana e l'associazione terapeutica attualmente considerata particolarmente valida per le donne atazanavir/ritonavir+tenofovir/emtricitabina (3 compresse/die). L'obiettivo primario dello studio è stato valutare l'efficacia dei due regimi dopo 48 settimane di trattamento, misurata attraverso la proporzione di donne che raggiungeranno una carica virale plasmatica non rilevabile. Lo studio ha preso in esame 495 donne naive al trattamento. I risultati mostrano, dopo 48 settimane di terapia, una soppressione virale (HIV-1 RNA <50 c/mL) statisticamente superiore con il trattamento con dolutegravir/abacavir/ lamivudina rispetto alla terapia di confronto: 82% versus 71% (differenza "aggiustata" 10.5%, 95% CI: 3.1%-17.8%, p=0.005). Nello studio ARIA si osserva inoltre un minor tasso di fallimenti virologici e abbandoni della cura per eventi avversi nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina. Sul fronte degli eventi avversi legati al trattamento nel gruppo trattato con dolutegravir/abacavir/lamivudina si è osservato un tasso più basso rispetto al gruppo di controllo (33 vs 49%).
Articolo completo qui https://www.gsk.it/news/hiv-al-femminil ... a-di-donna
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Questa, invece, un'intervista alla Prof.ssa Antonella D'Arminio Monforte, Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di Milano:
Chissà, magari se ne parlerà al prossimo Congresso Nazionale SIMIT, che si svolgerà a Salerno, presso G.H. Salerno dal 15 al 18 Ottobre 2017?
http://www.simit.org/IT/attivita/news.x ... tobre-2017