Pareri PPE
Inviato: venerdì 1 settembre 2017, 19:02
Ciao a tutti,
vorrei condividere con voi la mia esperienza e approfittarne per chiedere dei pareri.
Da 2 giorni sono in terapia PPE iniziata dopo 34 ore da un'esposizione a rischio.
Nello specifico, si è trattato di sesso anale ricettivo con un ragazzo il cui stato sierologico non è noto.
Il tutto è durato per 10/15 secondi al massimo, il tempo di due penetrazioni, dopodiché abbiamo proseguito col preservativo.
La dottoressa che mi ha accolto allo Spallanzani di Roma in un primo momento era riluttante a prescrivermi una PPE, poi ha cambiato idea quando le ho riferito che il ragazzo, 3 settimane prima dell'evento, aveva avuto una febbre a 39 durata 3/4 giorni che non accennava a scendere neanche con antibiotico e tachipirina.
In buona sostanza, credo che la dottoressa abbia pensato:
rapporto anale scoperto (anche se di breve durata e senza eiaculazione) +
paziente fonte con stato sierologico non noto ma appartenente a una categoria a rischio +
blando ma pur plausibile sospetto di sieroconversione recente del paziente fonte.
RISULTATO: 1 capsula di ISENTRESS ogni 12h e 1 di TRUVADA ogni 24h per 28gg
Sono ancora al secondo giorno e la mia ansia è a livelli stratosferici. Per quanto non abbia ancora accusato effetti collaterali importanti, avverto un generale senso di spossatezza, una sensazione costante di orecchio tappato e la prima notte è stata turbata da sogni anomali che mai avevo fatto prima d'ora.
Per motivi che non voglio stare a elencare, il ragazzo con cui ho fatto sesso, che tra l'altro è in un'altra città, ha reagito dandomi del paranoico quando gli ho detto che ero in pensiero per il tipo di rapporto che avevamo avuto (figurarsi se sapesse che sono in PPE).
Mi ha detto che la prossima settimana farà le analisi, ma non so quanto fidarmi, sebbene un esito negativo sarebbe l'unico modo per interrompere questa terapia.
Ho il timore che stia commettendo un errore, che mi stia sottoponendo a un bombardamento farmacologico e di ansia esagerato in rapporto all'episodio occorso e, soprattutto, temo l'insorgere di effetti collaterali spiacevoli o, peggio, di danni permanenti al mio stato di salute.
Vorrei conoscere i vostri pareri a riguardo, sapere se secondo voi sto facendo la cosa giusta.
Grazie in anticipo a quanti vorranno intervenire.
vorrei condividere con voi la mia esperienza e approfittarne per chiedere dei pareri.
Da 2 giorni sono in terapia PPE iniziata dopo 34 ore da un'esposizione a rischio.
Nello specifico, si è trattato di sesso anale ricettivo con un ragazzo il cui stato sierologico non è noto.
Il tutto è durato per 10/15 secondi al massimo, il tempo di due penetrazioni, dopodiché abbiamo proseguito col preservativo.
La dottoressa che mi ha accolto allo Spallanzani di Roma in un primo momento era riluttante a prescrivermi una PPE, poi ha cambiato idea quando le ho riferito che il ragazzo, 3 settimane prima dell'evento, aveva avuto una febbre a 39 durata 3/4 giorni che non accennava a scendere neanche con antibiotico e tachipirina.
In buona sostanza, credo che la dottoressa abbia pensato:
rapporto anale scoperto (anche se di breve durata e senza eiaculazione) +
paziente fonte con stato sierologico non noto ma appartenente a una categoria a rischio +
blando ma pur plausibile sospetto di sieroconversione recente del paziente fonte.
RISULTATO: 1 capsula di ISENTRESS ogni 12h e 1 di TRUVADA ogni 24h per 28gg
Sono ancora al secondo giorno e la mia ansia è a livelli stratosferici. Per quanto non abbia ancora accusato effetti collaterali importanti, avverto un generale senso di spossatezza, una sensazione costante di orecchio tappato e la prima notte è stata turbata da sogni anomali che mai avevo fatto prima d'ora.
Per motivi che non voglio stare a elencare, il ragazzo con cui ho fatto sesso, che tra l'altro è in un'altra città, ha reagito dandomi del paranoico quando gli ho detto che ero in pensiero per il tipo di rapporto che avevamo avuto (figurarsi se sapesse che sono in PPE).
Mi ha detto che la prossima settimana farà le analisi, ma non so quanto fidarmi, sebbene un esito negativo sarebbe l'unico modo per interrompere questa terapia.
Ho il timore che stia commettendo un errore, che mi stia sottoponendo a un bombardamento farmacologico e di ansia esagerato in rapporto all'episodio occorso e, soprattutto, temo l'insorgere di effetti collaterali spiacevoli o, peggio, di danni permanenti al mio stato di salute.
Vorrei conoscere i vostri pareri a riguardo, sapere se secondo voi sto facendo la cosa giusta.
Grazie in anticipo a quanti vorranno intervenire.