la lotta al pregiudizio nelle parole del dott. Antinori
Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 12:20
Buongiorno a tutti, leggendo i vari post del forum leggo ancora fra le righe la paura della trasmissione dell'hiv anche in caso di viremia stabilmente soppressa. Purtroppo molti medici, nonostante i risultati degli studi scientifici sul tema, continuano a dare informazioni scorrette e a seminare il pregiudizio e la paura sia fra le persone sieropositive sia nei loro partner e non.
A questo proposito riporto le parole del dott. Andrea Antinori, Direttore dello Spallanzani di Roma, fornito al quotidiano l'Espresso il 29 novembre.
Riporto lo stralcio: «Possiamo dire con assoluta sicurezza che una persona in terapia regolare e con viremia controllata non trasmette l’infezione. Questa è un’informazione tecnica che va contro lo stigma. Se il paziente non è contagioso si elimina l’elemento fondamentale dello stigma che oltre a essere negativo sul piano morale, allontana le persone anche dal fare il test. C’è uno studio molto interessante tra l’Europa e l’Australia che ha raccolto persone sieronegative che avevano rapporti con sieropositive ma con viremia non rilevabili perché controllati dalla terapia. A fronte di 90 mila atti a rischio non protetti, non c’è stato neanche un solo episodio di trasmissione. Questo ha reso possibile che si parlasse di malattia non trasmettibile e rischio infettivo non esistente». E conclude: «Abbiamo delle persone che hanno un’infezione cronica che non è trasmissibile, occupiamoci della loro vita e normalizziamo questo processo».
Buona giornata
A questo proposito riporto le parole del dott. Andrea Antinori, Direttore dello Spallanzani di Roma, fornito al quotidiano l'Espresso il 29 novembre.
Riporto lo stralcio: «Possiamo dire con assoluta sicurezza che una persona in terapia regolare e con viremia controllata non trasmette l’infezione. Questa è un’informazione tecnica che va contro lo stigma. Se il paziente non è contagioso si elimina l’elemento fondamentale dello stigma che oltre a essere negativo sul piano morale, allontana le persone anche dal fare il test. C’è uno studio molto interessante tra l’Europa e l’Australia che ha raccolto persone sieronegative che avevano rapporti con sieropositive ma con viremia non rilevabili perché controllati dalla terapia. A fronte di 90 mila atti a rischio non protetti, non c’è stato neanche un solo episodio di trasmissione. Questo ha reso possibile che si parlasse di malattia non trasmettibile e rischio infettivo non esistente». E conclude: «Abbiamo delle persone che hanno un’infezione cronica che non è trasmissibile, occupiamoci della loro vita e normalizziamo questo processo».
Buona giornata