Hotboy28 ha scritto: ↑giovedì 13 giugno 2019, 20:32
Io da circa 3 mesi che ho iniziato la cura e ovviamente non essendo medico non conosco alcuni aspetti della terapia. Io uso tivicay e tenofovir, che tipo di terapia e'?in un futuro me la cambieranno ? Che differenze ci sono tra i vari farmaci che ci propongono nella cura??
Tivicay è il nome commerciale del Dolutegravir, un ottimo antiretrovirale, alta barriera genetica (=è difficile che il virus trovi mutazioni di escape e sviluppi resistenze anche se lo prendessi in maniera discontinua). La sua caratteristica principale però è la sua molecola, estremamente piccola (la terza dopo l'AZT e la Nevirapina, antiretrovirali quasi non più in uso). Questa caratteristica fa sì che riesce a penetrare in ogni anfratto del corpo, anche quelli difficili da raggiungere come i linfonodi fibrotici e soprattutto riesce a superare la barriera emato-encefalica che avvolge il cervello, fornendo un'ottima protezione contro la replicazione virale lì (l'azione citotossica dell'HIV nel cervello è particolarmente dannosa nel lungo periodo). A parte gli altri due vecchi antiretrovirali citati prima, è considerato il non plus ultra per chi ha dei ceppi virali CRCX4-tropici (che si replicano benissimo nel cervello anche quando la viremia nel sangue è a zero). Il suo pregio è anche il suo difetto: ad alcuni crea effetti psicotropi (soprattutto insonnia, intontimento, cefalea, talvolta depressione) soprattutto nei primi giorni dall'inizio della terapia.
Non va assunto in contemporanea al calcio e al magnesio (e ovviamente agli antiacidi e agli inibitori della pompa protonica, ma questi due tipi di farmaci inibiscono l'assorbimento di quasi tutti gli altri esistenti).
Di Tenofovir ce ne sono due. Il Tenofovir Dixoprofil Fumarato (TDF) e il Tenofovir Alafenamide. Sono piuttosto differenti. Il primo è assolutamente superato.
L'ultimo è la evoluzione del precedente, nuovissimo, con molti, molti meno effetti collaterali a lungo termine (che erano pesanti). Protegge anche dall'HBV e aiuta anche con altri virus ancora. Non ha particolari interazioni con altri farmaci (oltre alle solite). Nelle prime settimane può creare qualche fastidio allo stomaco nonché cefalee. Sconsigliato a chi a patologie a carico dei reni. Poiché ha una certa produzione di radicali liberi (comunque più bassa di altri antiretrovirali), è bene consumare frutta e verdura ricca di antiossidanti (e non fumare). Inoltre è bene controllare i livelli di vitamina D.
Come già scritto prima da Bamol8, tale combinazione di antiretrovirali in biterapia raramente si utilizza come primissima terapia perché considerata leggera. Solitamente si inizia con tre antiretrovirali e dopo qualche mese/anno, quando la viremia è stabilmente a zero, se ne toglie uno. Gli ultimi studi però sembrano avvallare l'ipotesi che in biterapia sia sufficientemente potente anche come terapia d'attacco (sebbene in biterapia gli ultimi studi sperimentali erano su Dolutegravir e Lamivudina, quest'ultima sempre della stessa classe del Tenofovir, la NRTI).
Come terapia d'attacco finora l'ho vista prescrivere solo a chi aveva fin dalla partenza viremie molto basse.