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il ribelle
Inviato: martedì 18 giugno 2019, 20:38
da il ribelle
ciao a tutti; mi scuso in anticipo di scrivere in questa sezione, forse non è la più adatta. Non conosco il forum, mi affatica un poco leggerlo ma cercherò di farlo piano piano, nel frattempo ho bisogno di sfogarmi un poco riferendomi a qualcuno che possa capire la situazione perchè già vissuta.
Ho scoperto di essere sieropositivo circa sei mesi fa, ero in africa; ho avuto un otite che non passava poi tutta una serie di infezioni, febbre alta ed altri sintomi nel giro di poche settimane. Così ho scoperto di essere sieropositivo, contagiato dal mio compagno che non sapeva di avere il virus.
Ho 37 anni, sono gay ma non molto disinvoltamente, non mi accetto. Il problema della sieropositività che ho subito iniziato a curare con un medicinale chiamato Odefsey sembra a detta dei medici non essere molto grave, mi è stato detto di averlo manifestato subito e dunque preso in tempo, prima che si replicasse troppo. Ho scoperto che finchè non si fa esperienza di qualcosa questo qualcosa resta senza consapevolezza. Io sto scoprendo ora cos è l hiv, cos è l aids, e essendo ancora in un periodo di schok mi freno molto anche nell informarmi e approfondire, al momento ho solo uno stupido stupore.
Purtroppo l hiv si somma ad un altra malattia cronica per la quale prendo farmaci da più di dieci anni e con la quale dovrò fare sempre i conti; ho la depressione bipolare con una tendenza a restare mesi e mesi in depressione, come adesso dall autunno scorso. Per ora ho parlato della nuova condizione a una delle mie sorelle e al marito, ai miei medici e a due amiche, per il resto non ho idea di come muovermi. Vorrei dirlo per poterne parlare , per sentirmi meno solo, per condividere la realtà con il reale ma ho timore di abusare della notizia, parlarne senza discernere con chi e perchè e ritrovarmi in una situazione dove mi sentirei ancora più solo. Il mio compagno è africano, l ho conosciuto lì l anno precedente e anche se il nostro rapporto è rimasto in piedi anche dopo la scoperta lui è lì io sono quì e mi sento molto solo.
Ho fatto gli esami del sangue una sola volta arrivato di rientro in Sardegna dove abito, l reparto di malattie infettive dopo il primo ricovero di pochi giorni mi hanno detto che il virus era stato preso molto presto e non si era diffuso troppo. Vado ogni due mesi a prendere i medicinali, non mi sono stati fatti altri controlli. Non so leggere bene i fogli delle analisi, diciamo che non m interessa neppure troppo addentrarmici, il mio medico di base mi ha detto che posso convivere con la malattia senza avere alcun problema per molti e molti anni se il farmaco risponde bene.
Leggendo da qualche parte sul forum mi sono reso conto che siete tanti a lottare con la malattia, con infezioni , con tutto il sistema di ignoranza che c'è ancora, ed io mi sento un grandissimo sciocco perchè non penso ad altro se non che vorrei morire. Il mio psichiatra mi ha chiesto se stessi seguendo la terapia o se pensassi di non seguirla più. La sto seguendo. Tutti i giorni dopo che mangio qualcosa , sempre a un ora differente, prendo il farmaco e me ne torno a letto. Penso che a breve riprenderò anche con la psicoterapia per riuscire ad affrontare insieme a qualcuno di specializzato l insieme dei miei problemi. Nel frattempo sentendo così forti la mia solitudine assieme al mio cronico sconforto ho deciso di scrivervi pensando così di presentarmi e magari iniziare a conoscere qualcuno che ha già superato il momento più critico a livello psicologico o che sta cercando di farlo. grazie Il ribelle. ( non poi così ribelle ultimamente).
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 8:58
da Romapictor
il ribelle ha scritto: ↑martedì 18 giugno 2019, 20:38
ciao a tutti; mi scuso in anticipo di scrivere in questa sezione, forse non è la più adatta. Non conosco il forum, mi affatica un poco leggerlo ma cercherò di farlo piano piano, nel frattempo ho bisogno di sfogarmi un poco riferendomi a qualcuno che possa capire la situazione perchè già vissuta.
Ho scoperto di essere sieropositivo circa sei mesi fa, ero in africa; ho avuto un otite che non passava poi tutta una serie di infezioni, febbre alta ed altri sintomi nel giro di poche settimane. Così ho scoperto di essere sieropositivo, contagiato dal mio compagno che non sapeva di avere il virus.
Ho 37 anni, sono gay ma non molto disinvoltamente, non mi accetto. Il problema della sieropositività che ho subito iniziato a curare con un medicinale chiamato Odefsey sembra a detta dei medici non essere molto grave, mi è stato detto di averlo manifestato subito e dunque preso in tempo, prima che si replicasse troppo. Ho scoperto che finchè non si fa esperienza di qualcosa questo qualcosa resta senza consapevolezza. Io sto scoprendo ora cos è l hiv, cos è l aids, e essendo ancora in un periodo di schok mi freno molto anche nell informarmi e approfondire, al momento ho solo uno stupido stupore.
Purtroppo l hiv si somma ad un altra malattia cronica per la quale prendo farmaci da più di dieci anni e con la quale dovrò fare sempre i conti; ho la depressione bipolare con una tendenza a restare mesi e mesi in depressione, come adesso dall autunno scorso. Per ora ho parlato della nuova condizione a una delle mie sorelle e al marito, ai miei medici e a due amiche, per il resto non ho idea di come muovermi. Vorrei dirlo per poterne parlare , per sentirmi meno solo, per condividere la realtà con il reale ma ho timore di abusare della notizia, parlarne senza discernere con chi e perchè e ritrovarmi in una situazione dove mi sentirei ancora più solo. Il mio compagno è africano, l ho conosciuto lì l anno precedente e anche se il nostro rapporto è rimasto in piedi anche dopo la scoperta lui è lì io sono quì e mi sento molto solo.
Ho fatto gli esami del sangue una sola volta arrivato di rientro in Sardegna dove abito, l reparto di malattie infettive dopo il primo ricovero di pochi giorni mi hanno detto che il virus era stato preso molto presto e non si era diffuso troppo. Vado ogni due mesi a prendere i medicinali, non mi sono stati fatti altri controlli. Non so leggere bene i fogli delle analisi, diciamo che non m interessa neppure troppo addentrarmici, il mio medico di base mi ha detto che posso convivere con la malattia senza avere alcun problema per molti e molti anni se il farmaco risponde bene.
Leggendo da qualche parte sul forum mi sono reso conto che siete tanti a lottare con la malattia, con infezioni , con tutto il sistema di ignoranza che c'è ancora, ed io mi sento un grandissimo sciocco perchè non penso ad altro se non che vorrei morire. Il mio psichiatra mi ha chiesto se stessi seguendo la terapia o se pensassi di non seguirla più. La sto seguendo. Tutti i giorni dopo che mangio qualcosa , sempre a un ora differente, prendo il farmaco e me ne torno a letto. Penso che a breve riprenderò anche con la psicoterapia per riuscire ad affrontare insieme a qualcuno di specializzato l insieme dei miei problemi. Nel frattempo sentendo così forti la mia solitudine assieme al mio cronico sconforto ho deciso di scrivervi pensando così di presentarmi e magari iniziare a conoscere qualcuno che ha già superato il momento più critico a livello psicologico o che sta cercando di farlo. grazie Il ribelle. ( non poi così ribelle ultimamente).
Ciao. Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo post poiché mi ci sono rivisto.
Io ho scoperto di essere sieropositivo a fine aprile. Anche io in terapia. Martedi, prima visita dopo 23 giorni di terapia. Carica virale scesa da 222.000 copie a 57 copie. Cd4 da 115 a 191. Sono ancora pochini poiché ho scoperto l hiv dopo qualche anno. La dottoressa mi ha rassicurato dicendomi che mi ci vorrà più tempo per recuperare un buon numero di cd4 ma già il risultato del primo prelievo è più che buono. Volevo dirti che ti sento molto vicino poiché anch'io soffro di depressione...seguito da uno psicoterapeuta e da uno psichiatra (tra qualche giorno dovrò incontrarne uno nuovo. Me lo ha consigliato lo psichiatra attuale poiché, nonostante i farmaci che negli anni lui mi ha prescritto, di tanto in tanto la depressione si ripresenta...così, mi ha suggerito di consultare un altro specialista). Mi chiamo guido, ho 44 anni e vivo a roma. Anche io, come te, ho sempre patito un grande senso di solitudine e di vuoto...certe volte, nei momenti più critici, penso che la morte sarebbe la cosa migliore. Purtroppo questo mio male di vivere viene da lontano, dall infanzia...la psicoterapia, che faccio da tanti anni, mi ha aiutato e grazie ad essa sono riuscito a fare cose per le quali mi sentivo totalmente bloccato. Ad ogni modo, la psicoterpia non fa miracoli, non può farti cambiare in toto e con certe nostre fragilità dobbiamo conviverci, gestendole. Lo so, è durissima...ogni volta che si ripropone lo stato depressivo sembra di tornare al punto di partenza. Quando ho scoperto l hiv, mi trovavo già in una fase depressiva...puoi ben immaginare come quest'ultima si sia acuita dopo la "bella" notizia! Ora mi sveglio la mattina e vengono subito a farmi visita due pensieri: l hiv e la depressione. Tutto passa, niente è destinato a durare per sempre...quindi, come è accaduto tutte le altre volte, passerà anche questo brutto periodo. Purtroppo, la cosa che più di tutte mi frega e il mio continuo rimuginare...anche quando sto meglio inizio a pensare che non durerà e un'altra fase down mi attende dietro l angolo. Mi sento solo, tanto solo. Leggere il tuo post stamattina mi ha fatto sentire, seppure per poco, un po' meno solo...mi farebbe piacere se potessimo confrontarci.
Un abbraccio
Guido
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 11:22
da Eilan
Ciao, ho scoperto di avere il virus nel lontano 1985 e sono ancora qua!
Vorrei dirti e dirvi di non lasciare che l'infezione, oggi controllatissima e che ci permette di vivere normalmente, vi induca a pensare che la vostra vita sia irrimediabilmente segnata.
È sicuramente un problema che si aggiunge e che vi dovrà trovare pronti nel farvi seguire da personale medico, ma vedo che avete entrambi già confidenza in ambito scientifico.
È una buonissima idea riprendere la psicoterapia, accorcerete i tempi di accettazione, che avverrà di sicuro nel tempo.
Frequentate il forum, perché è un ottimo strumento per sentirsi meno soli e condividere le proprie paure e perplessità.
Però non dimenticate mai che è altresì necessario che viviate appieno la vostra vita, composta (come per tutti noi) di problemi, rotture di palle, gioie e affetti.
Non abbiate mai paura, voi sei voi e tali rimarrete.
Coraggio, il futuro è dietro l'angolo e bisogna costruirlo.
Un abbraccio ad entrambi.
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 16:01
da il ribelle
Purtroppo, la cosa che più di tutte mi frega e il mio continuo rimuginare...anche quando sto meglio inizio a pensare che non durerà e un'altra fase down mi attende dietro l angolo. Mi sento solo, tanto solo. Leggere il tuo post stamattina mi ha fatto sentire, seppure per poco, un po' meno solo...mi farebbe piacere se potessimo confrontarci. grazie Guido; è un po' di conforto trovare qualcuno che vive la tua stessa situazione, anche a me farebbe piacere confrontarci e conoscerci
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 16:03
da il ribelle
Eilan ha scritto: ↑mercoledì 19 giugno 2019, 11:22
Non abbiate mai paura, voi sei voi e tali rimarrete.
Coraggio, il futuro è dietro l'angolo e bisogna costruirlo.
Grazie per l incoraggiamento. è vero bisognerebbe non avere paura ...grazie
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 16:59
da Moz72
Grazie per l incoraggiamento. è vero bisognerebbe non avere paura ...grazie
[/quote]
Ciao Ribelle, io sono di carta vetrata come dice esso de Roma aoh, Romapictor , ma sono solo i calli della vita, che va vissuta, impara da un survivor come Elian a non avere paura
scusami, ma non sono se ho voglia di dialogare e confortati, forse provocare e basta e farti leggere una docu-fiction per distrarti, e non ti voglio insegnare nulla
- mi ricordo gli anni 80 ero adolescente e vivevamo nell'hinterland in affitto con pochi soldi, attaccati ad un SERT, c'era un bel giro
- nei primi anni 90 mia sorella perse il compagno di Aids, per fortuna lei non si contagiò
- amici di gioventù che se la presero con i buchi, ma survivor come Elian, mi raccontano che li mettevano in alcuni reparti, quando bene non si sapeva cosa fosse sta roba e come si trasmetteva, dove non facevano entrare nessuno, anche per non rifornirli di ero, e si poteva parlare solo da fuori gridando con i tuoi amici/famigliari/parenti da una specie di grata, pensaci altro che depressione
- il mio otorino perse la sua collega che in tali anni si ammalo e mori pure, cercando di alleviare le sofferenze alla vie respiratorie delle patologie correlate, epistassi frequenti, con un contatto sangue malato occhio dottore
- i miei primi contatti con i C.P.S risalgono al 1991 e a fasi alterne vi vado ancora, per terapie e colloqui, down e up da sempre, grave stato ansioso depressivo, una volta dopo 2 mesi che non dormivo e sono andato in delirio, mi hanno anche ricoverato, dio come si stava bene in reparto, ti bombavano di roba, si dormiva alla grande, mi diedero una stanza singola enorme con bagno padronale, si giocava, si disegnava, si cantava, si mangiava con scelta menu pranzo e cena, solo che toglievano braccialetti, filo del telefono (di notte te lo sequestravano e lo mettevano nello stanza delle ricariche), camicie, cinture, sempre stavi in pigiamoni o tutoni, la cosa umiliante era la mattina tutti in fila perché dovevi assumere farmaci davanti a loro, e sentivi un po' i cazzi di tutti, in base a quello che prendevano, viva la privacy
- nel 2002 quando già erano uscite le medicine salvavita, ho perso il mio primo compagno per complicanze HIV e diabete, con lui non mi sono contagiato, all'estero stavamo, come te, e mi è crollato tutto un progetto di vita famigliare, che già avevamo fatto laggiù
- poi mi sono fidanzato altre 3 volte, sono fidanzato da 10 in una relazione siero.concordante, in cui è entrata anche l'HIV ad un certo punto, e abbiamo costruito insieme moltissime cose, la mia carriera lavorativa è decollata e con lui abbiamo una attività economica insieme, e graziei ai clienti, conosciuto gente davvero interessante, e posti bellissimi, scrocconi invitatissimi
Ammetto che stare a Milano è un po' diverso e aiuta, ci sono associazioni e molte coppie o single in queste situazioni, il confronto è facile, basta cercarlo,; io ho frequentato LILA per un po' di tempo, egoisticamente, ma non superficialmente, ho lasciato quando mi è bastato
nonostante la testa mia a volte fa quello che vuole e nonostante HIV e un tumore correlato ad HIV
perché ho vissuto, vivi dunque, "confessa che hai vissuto", come dice il poeta
te lo dice un sostenitore di Dignitas e Cappato, che aspetta al varco in ogni caso la legge sull'eutanasia in questo paese retrogrado
perché ognuno possa scegliere, quando ricorrono le condizioni valutate da un medico, la propria fine
PS: se alla base dei tuoi problemi psicologici preesistenti vi è una omosessualità mal accettata e vissuta, il tuo percorso mentale sarà lungo e difficile, ora con HIV, si complica di brutto, ma forse ti farà prendere coscienza di tutto insieme in una volta, vi è una buona possibilità sia di regredire ad un livello infantile masturbatorio, sia di superare tutti e due i blocchi con un bel salto, e vivere
che dire, mah, ora vado dal dottore, per una distorsione per guardare (non dico chi cosa) son caduto dal marciapiede
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 19:02
da Moz72
Romapictor mandaglielo in privato
Non sai mai chi può leggere ed usare il tuo nr e a quali fini
Non penso neanche si possa su un forum mettere il proprio numero.
Lo dico x te...
Un pò di prudenza non guasta
Re: il ribelle
Inviato: mercoledì 19 giugno 2019, 19:34
da il ribelle
Moz72 ha scritto: ↑mercoledì 19 giugno 2019, 16:59
perché ho vissuto, vivi dunque, "confessa che hai vissuto", come dice il poeta
Grazie hai ragione, e il tuo messaggio è molto bello tu mi racconti di momenti dolorosi e difficili ma che hai vissuto. mi dispiace per la tua condizione di adesso e ti ammiro per il coraggio; anche io ho vissuto anche io ho le mie esperienze e sarebbe bello poter andare avanti nella vita , anche piano piano ma andare avanti.. spero presto anche grazie a voi
Re: il ribelle
Inviato: giovedì 20 giugno 2019, 19:55
da doctorsmile
Ribelle, il tuo problema non è l’hiv ma la depressione, è questa che ti richiede molte energie, l’hiv ti richiede poco: aderenza alla terapia e controlli regolari , punto. ciao
Re: il ribelle
Inviato: venerdì 21 giugno 2019, 19:06
da arrivatoallafine
Ciao, sforzati di accettarti per quello che sei e per come sono andate le cose. Io ad esempio a vent'anni avevo progetti megagalattici su di me.… oggi a 45 posso dirti che le cose non sono andate come immaginavo; concentrati sul trarre piacere dalla persone che ti sono vicine finché puoi perché ciascuno di noi ha un suo tempo. in bocca al lupo.