Scoperta, inferno e (un po' di) luce
Inviato: venerdì 20 settembre 2019, 21:47
Buonasera a tutti,
questo è il mio primo messaggio su questo forum, vorrei porgere un sentito ringraziamento per gli amministratori per aver approvato la mia iscrizione e per permettermi di condividere, qui, quella che posso senza dubbio definire la settimana più difficile della mia vita, appena trascorsa.
Mi chiamo Riccardo, ho 34 anni ed ho conosciuto 14 anni fa il mio compagno, con il quale durante tutto questo arco di tempo ho convissuto, fra naturali alti e bassi e che ho sposato con unione civile 5 mesi fa, a coronamento di una metà di vita trascorsa insieme e di altrettanta vita futura da vivere.
Mio marito nel corso degli ultimi quattro mesi ha sofferto di una serie di sintomi ingravescenti che entrambi abbiamo trascurato, attribuendo la causa degli stessi ad un periodo particolarmente difficile e carico di forte stress dovuto a gravi eventi intercorsi nella vita lavorativa, che speravamo passassero con il trasloco, per ritornare alla nostra città natale dopo anni di vita lontano dalla famiglia, nella casa che abbiamo acquistato per noi.
Ma i sintomi non passano.. ed il medico, finalmente consultato venerdì della settimana scorsa a seguito di un'episodio di dispnea non trascurabile, ci spedisce al PS valutati i parametri generali.
Al PS codice giallo, vengono fatte le prime indagini e ci viene ventilata l'ipotesi di pneumocistosi per immunodeficienza da HIV, entrambi non ci pensiamo più di tanto. Viene effettuato il ricovero in malattie infettive.
Il giorno dopo, il mondo si ferma: l'infezione da HIV è confermata.
Il mio primo atteggiamento è stato di fuga, di rifiuto, nello stesso tempo di tremenda apprensione per il suo stato di salute.. per il mio non sapendo il mio stato di infezione e non essendomi mai chiesto in passato se valesse la pena di fare il test, relegando l'idea ad un'ombra di dubbio nella mia testa.. di rabbia feroce e senza controllo. E' stata la notizia più dura della mia vita, non ero pronto, lui non era pronto e mi rendo conto che la società non ti prepara, in ogni senso, a ricevere la notizia.
Passo il weekend in stato confusionale, arriva lunedì, il giorno del mio test.
Negativo a 4 mesi dall'ultimo rapporto (in assoluto). Riprendo a respirare, consapevole di un'inaspettata fortuna ma ancora non informato, inconsapevole che oggi vivere con il virus una vita normale è più che possibile.
E nel frattempo, arrivano le prime notizie per lui: polmonite, ma non si sospetta pneumocistoci perché ossigenazione OK e lo stato di salute è buono. Raggi e TAC negative per neoplasie. Marker infezioni opportunistiche tutti negativi.
Ed arrivano i dati principali: conta CD4 ad 11 e carica virale a 2 milioni. Mercoledì ha iniziato la terapia, nel mentre aspetteremo indagini sulla farmacoresistenza e con il protocollo la polmonite è migliorata a vista d'occhio. Oggi fatta broncoscopia per escludere pneumocistosi / identificare il patogeno, i risultati arriveranno fra un mese circa.
I medici sono ottimisti e non sono preoccupati, certi che la terapia funzionerà. Mi, ci danno fiducia ed ascoltarli in questo momento per noi è fondamentale..
Ho avuto una terribile paura di perderlo, che ora non è passata ma è gestibile e che sto gestendo credo bene.. gli sono stato e gli starò accanto sempre nella malattia, senza compatirlo ma spronando a reagire sia lui che la sua famiglia, nessuno può ora permettersi di piangere, di creare sensi di colpa, non c'è tempo: quello che conta è la sua salute, nient'altro.
Ma nonostante questo, la notte in cui mi ritrovo a casa, ora, che sono senza di lui.. arriva sempre, purtroppo. E leggi.. leggi siti web, non dovresti farlo perché sai che i medici ti hanno detto di non farlo e ti dicono che per certo andrà tutto bene. Ma alla fine lo fai, leggi..
Ed ho letto che valori come quelli che ha lui sono sintomo di AIDS conclamato, un passo prima della fine.
Chiedo notizie, parole di chi fra voi è partito da questo punto o ne è stato accanto, che mi dica che c'è e che, compatibilmente con i controlli e con gli alti e bassi, sta bene.
Un sentito abbraccio,
Riccardo
questo è il mio primo messaggio su questo forum, vorrei porgere un sentito ringraziamento per gli amministratori per aver approvato la mia iscrizione e per permettermi di condividere, qui, quella che posso senza dubbio definire la settimana più difficile della mia vita, appena trascorsa.
Mi chiamo Riccardo, ho 34 anni ed ho conosciuto 14 anni fa il mio compagno, con il quale durante tutto questo arco di tempo ho convissuto, fra naturali alti e bassi e che ho sposato con unione civile 5 mesi fa, a coronamento di una metà di vita trascorsa insieme e di altrettanta vita futura da vivere.
Mio marito nel corso degli ultimi quattro mesi ha sofferto di una serie di sintomi ingravescenti che entrambi abbiamo trascurato, attribuendo la causa degli stessi ad un periodo particolarmente difficile e carico di forte stress dovuto a gravi eventi intercorsi nella vita lavorativa, che speravamo passassero con il trasloco, per ritornare alla nostra città natale dopo anni di vita lontano dalla famiglia, nella casa che abbiamo acquistato per noi.
Ma i sintomi non passano.. ed il medico, finalmente consultato venerdì della settimana scorsa a seguito di un'episodio di dispnea non trascurabile, ci spedisce al PS valutati i parametri generali.
Al PS codice giallo, vengono fatte le prime indagini e ci viene ventilata l'ipotesi di pneumocistosi per immunodeficienza da HIV, entrambi non ci pensiamo più di tanto. Viene effettuato il ricovero in malattie infettive.
Il giorno dopo, il mondo si ferma: l'infezione da HIV è confermata.
Il mio primo atteggiamento è stato di fuga, di rifiuto, nello stesso tempo di tremenda apprensione per il suo stato di salute.. per il mio non sapendo il mio stato di infezione e non essendomi mai chiesto in passato se valesse la pena di fare il test, relegando l'idea ad un'ombra di dubbio nella mia testa.. di rabbia feroce e senza controllo. E' stata la notizia più dura della mia vita, non ero pronto, lui non era pronto e mi rendo conto che la società non ti prepara, in ogni senso, a ricevere la notizia.
Passo il weekend in stato confusionale, arriva lunedì, il giorno del mio test.
Negativo a 4 mesi dall'ultimo rapporto (in assoluto). Riprendo a respirare, consapevole di un'inaspettata fortuna ma ancora non informato, inconsapevole che oggi vivere con il virus una vita normale è più che possibile.
E nel frattempo, arrivano le prime notizie per lui: polmonite, ma non si sospetta pneumocistoci perché ossigenazione OK e lo stato di salute è buono. Raggi e TAC negative per neoplasie. Marker infezioni opportunistiche tutti negativi.
Ed arrivano i dati principali: conta CD4 ad 11 e carica virale a 2 milioni. Mercoledì ha iniziato la terapia, nel mentre aspetteremo indagini sulla farmacoresistenza e con il protocollo la polmonite è migliorata a vista d'occhio. Oggi fatta broncoscopia per escludere pneumocistosi / identificare il patogeno, i risultati arriveranno fra un mese circa.
I medici sono ottimisti e non sono preoccupati, certi che la terapia funzionerà. Mi, ci danno fiducia ed ascoltarli in questo momento per noi è fondamentale..
Ho avuto una terribile paura di perderlo, che ora non è passata ma è gestibile e che sto gestendo credo bene.. gli sono stato e gli starò accanto sempre nella malattia, senza compatirlo ma spronando a reagire sia lui che la sua famiglia, nessuno può ora permettersi di piangere, di creare sensi di colpa, non c'è tempo: quello che conta è la sua salute, nient'altro.
Ma nonostante questo, la notte in cui mi ritrovo a casa, ora, che sono senza di lui.. arriva sempre, purtroppo. E leggi.. leggi siti web, non dovresti farlo perché sai che i medici ti hanno detto di non farlo e ti dicono che per certo andrà tutto bene. Ma alla fine lo fai, leggi..
Ed ho letto che valori come quelli che ha lui sono sintomo di AIDS conclamato, un passo prima della fine.
Chiedo notizie, parole di chi fra voi è partito da questo punto o ne è stato accanto, che mi dica che c'è e che, compatibilmente con i controlli e con gli alti e bassi, sta bene.
Un sentito abbraccio,
Riccardo