Un articolo sulle iniettabili, che parla anche di noi
Inviato: lunedì 30 novembre 2020, 10:43
Maurizio Paganelli (twitter.com/mzpag), già responsabile dell'inserto Salute di "Repubblica" e ora collaboratore di Repubblica.it, ha pubbicato sul suo blog "a piccole dosi" un articolo sulle terapie iniettabili.
Il titolo forse è un poco ambiguo: per ora le iniettabili sono una prevenzione "solo" nel senso che assicurano che la terapia nelle persone positive non sia mai interrotta e quindi funzioni da prevenzione partendo da queste (TAsP), ma grazie davvero per l'articolo così puntuale.
Hiv, iniettabili come prevenzione 6 volte l'anno
«Non possiamo farla finita con l'Aids se anno dopo anno le persone continuano a infettarsi e diventare Hiv positive»: Winnie Byanyima, direttore esecutivo di UNAIDS, il programma della Nazioni Unite contro Hiv-Aids, esorta a 20190930_infographic_people-living-with-hiv-around-the-world_en_thumb_rev1procedere con nuovi e più avanzati programmi di prevenzione, spingendo sulla cosiddetta PrEP, il metodo di prevenzione per soggetti negativi ma a rischio e che finora assumono una pillola al giorno. Ma per rimanere protetti occorre non dimenticarsi della dose giornaliera. L'aderenza alla terapia è da sempre il tallone d'Achille, anche per chi è Hiv positivo. Per questo l'arrivo di farmaci iniettabili da utilizzare ogni due mesi per la prevenzione e ogni mese per la cura è davvero una rivoluzione. I trial sono in stato avanzato, il Canada ha già approvato a marzo il medicinale iniettabile che si chiama Cabenuva (la combinazione Cabotegravir+Rilpivirina iniettabile). Anche l'EMA, l'agenzia del farmaco europea il mese scorso ha raccomandato l’approvazione di cabotegravir (Vocabria) più rilpivirina (Rekambys) iniettabile ogni uno/due mesi.
Il farmaco potrebbe essere superato da iniezioni ogni 4-6 mesi. Questa la notizia più positiva in occasione della rituale Giornata mondiale sull'Aids che si celebra il 1dicembre.
I trial e.... - Lo studio ATLAS-2M ha mostrato che la somministrazione di cabotegravir e rilpivirina iniettabili a lunga durata a mesi alterni e a iniezioni mensili sopprime l’HIV. Confermato dai risultati dello studio POLAR presentato alla conferenza virtuale sull’HIV di Glasgow di ottobre scorso. Gli iniettabili a lunga durata d’azione hanno mantenuto la soppressione virale con un tasso molto basso di fallimento virologico. Il regime non ha richiesto un periodo di introduzione con le versioni orali dei farmaci. In tutti gli studi, il trattamento è stato generalmente ben tollerato. Comuni le reazioni nel sito dell’iniezione, durata in media circa tre giorni. (da Poloinformativohiv.info)
Sull'iniezione di farmaci ogni due mesi esistono i più recenti dati di un trial sulle donne nella regione sub-Sahariana: prevenzione dell'89% più efficace comparato alla PrEP con la pillola giornaliera. Un trial su 3200 donne tra i 18 e i 45 anni ad alto rischio Hiv in Botswana, Kenya, Malawi, Sud Africa, Swaziland, Uganda e Zimbabwe.
Per alcuni partecipanti al trial dell'iniettabile Cabenuva la possibilità di passare da un regime giornaliero ad uno mensile è considerata una liberazione anche psicologica: le pillole sono un quotidiano messaggio sul proprio status di malato di Hiv.
...gli effetti collaterali - Tutto meraviglioso? Non proprio, come viene segnalato anche su HivForum.info in una risposta e nelle testimonianze. Risponde ad un utente Skydrake: «Nella sua commercializzazione finale i pazienti, prima di prendere la sua versione iniettabile a lunga durata, dovranno prima prendere la sua versione in pillole a breve durata, più facile da cambiare ma giusto per un breve periodo iniziale (ma negli studi riportati alla conferenza di Glasgow l'hanno escluso, ndr). E se gli effetti collaterali importanti iniziassero dopo 8-9 mesi? (....) le iniezioni sono molto fastidiose (tipo quelle della penicillina per la sifilide), le fiale vanno conservate in frigo, scaldate mezz'ora prima e occorre fare una iniezione da un infermiere, quindi devi prendere appuntamento ad un'ora precisa per fartelo iniettare».
E la risposta dell'utente: «l’idea di dover fare una sola siringa al mese, oppure, meglio ancora, ogni 2 mesi mi avrebbe fatto sentire malato “solo” 12 volte l’anno anziché 365 giorni. Lo so che sembra stupido ma cerco in tutti i modi di non pensare all’hiv tutto il giorno. Prendere una pillola tutti i giorni purtroppo non mi aiuta». Ma un altro utente la pensa in modo opposto: «Riguardo all'iniezione, indipendentemente dagli eventuali e rari effetti collaterali delle pillole, per me il fattore psicologico mi distruggerebbe, diventando uno stress segnare la data su un calendario e andare all'ospedale una volta al mese...».
Continua su: https://apiccoledosi.blogautore.repubbl ... lte-lanno/
Il titolo forse è un poco ambiguo: per ora le iniettabili sono una prevenzione "solo" nel senso che assicurano che la terapia nelle persone positive non sia mai interrotta e quindi funzioni da prevenzione partendo da queste (TAsP), ma grazie davvero per l'articolo così puntuale.
Hiv, iniettabili come prevenzione 6 volte l'anno
«Non possiamo farla finita con l'Aids se anno dopo anno le persone continuano a infettarsi e diventare Hiv positive»: Winnie Byanyima, direttore esecutivo di UNAIDS, il programma della Nazioni Unite contro Hiv-Aids, esorta a 20190930_infographic_people-living-with-hiv-around-the-world_en_thumb_rev1procedere con nuovi e più avanzati programmi di prevenzione, spingendo sulla cosiddetta PrEP, il metodo di prevenzione per soggetti negativi ma a rischio e che finora assumono una pillola al giorno. Ma per rimanere protetti occorre non dimenticarsi della dose giornaliera. L'aderenza alla terapia è da sempre il tallone d'Achille, anche per chi è Hiv positivo. Per questo l'arrivo di farmaci iniettabili da utilizzare ogni due mesi per la prevenzione e ogni mese per la cura è davvero una rivoluzione. I trial sono in stato avanzato, il Canada ha già approvato a marzo il medicinale iniettabile che si chiama Cabenuva (la combinazione Cabotegravir+Rilpivirina iniettabile). Anche l'EMA, l'agenzia del farmaco europea il mese scorso ha raccomandato l’approvazione di cabotegravir (Vocabria) più rilpivirina (Rekambys) iniettabile ogni uno/due mesi.
Il farmaco potrebbe essere superato da iniezioni ogni 4-6 mesi. Questa la notizia più positiva in occasione della rituale Giornata mondiale sull'Aids che si celebra il 1dicembre.
I trial e.... - Lo studio ATLAS-2M ha mostrato che la somministrazione di cabotegravir e rilpivirina iniettabili a lunga durata a mesi alterni e a iniezioni mensili sopprime l’HIV. Confermato dai risultati dello studio POLAR presentato alla conferenza virtuale sull’HIV di Glasgow di ottobre scorso. Gli iniettabili a lunga durata d’azione hanno mantenuto la soppressione virale con un tasso molto basso di fallimento virologico. Il regime non ha richiesto un periodo di introduzione con le versioni orali dei farmaci. In tutti gli studi, il trattamento è stato generalmente ben tollerato. Comuni le reazioni nel sito dell’iniezione, durata in media circa tre giorni. (da Poloinformativohiv.info)
Sull'iniezione di farmaci ogni due mesi esistono i più recenti dati di un trial sulle donne nella regione sub-Sahariana: prevenzione dell'89% più efficace comparato alla PrEP con la pillola giornaliera. Un trial su 3200 donne tra i 18 e i 45 anni ad alto rischio Hiv in Botswana, Kenya, Malawi, Sud Africa, Swaziland, Uganda e Zimbabwe.
Per alcuni partecipanti al trial dell'iniettabile Cabenuva la possibilità di passare da un regime giornaliero ad uno mensile è considerata una liberazione anche psicologica: le pillole sono un quotidiano messaggio sul proprio status di malato di Hiv.
...gli effetti collaterali - Tutto meraviglioso? Non proprio, come viene segnalato anche su HivForum.info in una risposta e nelle testimonianze. Risponde ad un utente Skydrake: «Nella sua commercializzazione finale i pazienti, prima di prendere la sua versione iniettabile a lunga durata, dovranno prima prendere la sua versione in pillole a breve durata, più facile da cambiare ma giusto per un breve periodo iniziale (ma negli studi riportati alla conferenza di Glasgow l'hanno escluso, ndr). E se gli effetti collaterali importanti iniziassero dopo 8-9 mesi? (....) le iniezioni sono molto fastidiose (tipo quelle della penicillina per la sifilide), le fiale vanno conservate in frigo, scaldate mezz'ora prima e occorre fare una iniezione da un infermiere, quindi devi prendere appuntamento ad un'ora precisa per fartelo iniettare».
E la risposta dell'utente: «l’idea di dover fare una sola siringa al mese, oppure, meglio ancora, ogni 2 mesi mi avrebbe fatto sentire malato “solo” 12 volte l’anno anziché 365 giorni. Lo so che sembra stupido ma cerco in tutti i modi di non pensare all’hiv tutto il giorno. Prendere una pillola tutti i giorni purtroppo non mi aiuta». Ma un altro utente la pensa in modo opposto: «Riguardo all'iniezione, indipendentemente dagli eventuali e rari effetti collaterali delle pillole, per me il fattore psicologico mi distruggerebbe, diventando uno stress segnare la data su un calendario e andare all'ospedale una volta al mese...».
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