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Il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto

Inviato: mercoledì 16 dicembre 2020, 18:47
da Genvoya
Mi rivolgo soprattutto ai veterani

A distanza di anni non avete mai momenti di sconforto per la sieropos?
Momenti in cui riaffiorano sentimenti vissuti nel momento traumatico della diagnosi?
Non vi capita mai di piombare nella paura per quello che potrà essere e pensare a quello che poteva essere senza virus?
E a proposito di questo, a immaginare e rimpiangere una vita ipotetica senza virus come nel film Sliding Doors?
A me, a distanza di tempo sembra quasi ancora surreale di portarmi dentro questo virus. Riaffiora come un peso che mi costringe di nuovo a fare i conti con rabbia e paura :roll:

Re: Il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto

Inviato: mercoledì 16 dicembre 2020, 19:48
da agosto21
Dopo quasi10anni mi girano i coxlioni ogni giorno, specie quando preparo le pasticche giornaliere... personalmente pago il prezzo dell'amore così definisco il mio contagio da fidanzata ma va bene lo rifarei perché ho amato e colpe non mi interessa dargliene anche se oggi son s+ ... ti dico una cosa: ho conosciuto un signore anzianissimo che mi dice: che bello x e y vi amate siete una bella famiglia , IO non ho mai amato , non mi sono mai in innamorato ...
Questo per dirti: meglio IO positivo vissutissimo anche se giovane che lui triste solo che non ha mai conosciuto innamoramento... Ed era un don giovanni bello ed apprezzatissimo... oggi hiv è più.mente che fisico quindi non invisibile ma quasi...
Neu rapporti umani oggi non si infetta più ma comprendo chi non rivela come ME occupando cariche importanti che porterebbero attacchi faziosi ... ma viviamo ed anche bene fisicamente... Comprendo chi dice: se eri non realizzato da negativo lo sarai anche da sieropositivo... hiv è un tarlo alla quale penso sempre sempre ma ex aids con polmonite ciste e candida orale tutto assieme sto qui bene ed è un miracolo raro raro... Viviamo.

Re: Il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto

Inviato: giovedì 17 dicembre 2020, 12:13
da _andrea_
Dopo 13 anni dalla diagnosi sinceramente mi ricordo di hiv solo quando devo prendere la pasticca la sera, un minuto al giorno, riesco a vivere una vita completamente normale, nei rapporti con le persone che conosco, con i miei colleghi, con la mia compagna........semplicemente ho questo segreto che porto con me, e lo porterò fino alla tomba

Re: Il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto

Inviato: venerdì 18 dicembre 2020, 9:32
da annobisesto
ciao.. nel post ho visto solo il bicchiere mezzo vuoto.
Sta ad ognuno di noi vederlo mezzo pieno e reagire con più speranza. Considerando che ormai abbiamo il virus e quindi non si torna indietro, potremmo pensare che:
- avremmo potuto non accorgercene in tempo e non essere più qui
- avremmo potuto non avere i farmaci, se fossimo nati in paesi poveri o in America senza assicurazione sanitaria
- saremmo potuti essere negli anni 80, essere diagnosticati ma senza farmaci
- saremmo potuti essere negli anni 90, con farmaci tossici e lo stigma pesantissimo addosso

Siamo nel 2020, farmaci leggeri, U=U, dottori bravi, formati e spesso empatici. Lo stigma si sta alleggerendo, le persone non sono più impaurite come prima. Non so come ci andrà, non piace nemmeno a me averlo addosso, ma il bicchiere è quasi obbligatorio vederlo mezzo pieno, perchè è l'unico modo per averla vinta e vivere bene.
E con un bicchiere mezzo pieno, la pasticca va giù meglio.

Re: Il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto

Inviato: venerdì 18 dicembre 2020, 13:16
da Genvoya
È l'irreversibilità che mi angoscia se la penso più intensamente
La prospettiva di una vecchiaia magari meno facile di quello che sarebbe stato senza virus
Purtroppo io pago forse anche lo scotto di una diagnosi malcapitata per le modalità di contagio