Ciao zimar,
E' difficile spiegarlo in parole semplici. Vi sono più motivi. Posso partire col dire che è un virus completamente diverso da tutti gli altri, così innovativo (scoperto 30 anni fa, "esiste" in seguito a mutazione si presume da solo 80-120 anni) così diverso diverso dagli altri comuni virus che il sistema immunitario umano non si è evoluto e adeguato sufficientemente per far fronte. Viceversa, molte specie di scimpanzè hanno avuto a che fare con un virus di questa categoria e, nel corso di (milioni di ?) anni hanno sviluppato misure atte a contrastarlo. Il salto delle specie scimpanzè-->uomo è avvenuto troppo di recente e l'evoluzione naturale per selezione della specie impiegherà molte migliaia di anni per produrre analoghe contro-offensive.
Per l'essere umano vi sono solo tre-quattro virus simili nella stessa categoria, tutti non particolarmente nocivi. Tale categoria particolarissima è detta "retrovirus-lentivirus a singolo filamento di RNA":
http://it.wikipedia.org/wiki/Retrovirus
La caratteristica particolare di questa categoria è che usa un metodo molto complicato (la "trascrittasi inversa") per infettare le cellule, precisamente nel meccanismo in cui immette il proprio codice genetico nella cellula infettata. Tale metodo fornisce:
1) Il pregio-difetto di far moltissimi errori nella replicazione. Se apparentemente questo sembra solo un difetto, in realtà nasconde un grande vantaggio: le copie dei nuovi virus tendono ad essere "sballati", con il proprio codice di RNA e quindi la propria struttura piena di mutazioni. Sebbene la gran parte delle mutazioni si riveleranno solo difetti, fa sì che una minoranza dei virus replicati prodotti siano funzionanti e diversi da quello iniziale. In altre parole si evolve cosi rapidamente che il sistema immunitario umano non fa in tempo a riconoscerlo che già si è evoluta una nuova generazione di virus mutanti (funzionanti) che il sistema immunitario non riconosce più, dovendo ripartire d'accapo (per trovare le immunoglobuline della maggior parte delle malattie comuni come morbillo, varicella ecc. sono necessari mediamente 7-10 giorni).
2) La trascrizione del virus è perenne. Rimane iscritto nel DNA delle cellule infettate fino alla loro morte. Ma alcuni tipi di cellule attaccate, come linfociti T memoria hanno una vita di decenni. Le staminali poi, non muoiono virtualmente mai.
Inoltre, vi sono altre caratteristiche paricolarissime di questo virus, due molto particolari sono:
3) Attacca proprio i linfociti T CD4, i quali occupano un ruolo centrale proprio nelle difese immunitarie. E' come se attaccassero "i generali" dei globuli bianchi. E come se non bastasse, attaccano anche i macrofagi, altre cellule immunitari importanti (vedi punto 5)
4) Il numero bassissismo di "proteine di aggangio" sulla sua superfice (20 volte in meno dei comuni virus dell'influenza). Se questo si tramuta in un difetto nella fase di attacco di una nuova cellula (infatti è un virus "lento" nella progressione), di converso è più difficile per i linfociti B trovare un anticorpo che a sua volta si agganci al virus una volta individuato come invasore. Se ci riuscisse, in giro per il corpo c'è qualche compare già mutato (per la mutazione invece, è un virus "velocissismo").
Infine si aggiunge un'altra caratteristica, questa volta però non solo di sua quasi esclusività, ma condivisa con altri virus:
5) Infetta anche cellule (astrociti e macrofagi) presenti nel cervello. Il cervello è un organo particolare che è materialmente isolato dal resto del corpo da una "barriera emato-encefalica" che filtra il sangue. Fa passare solo molecole piccolissime. E' u meccanismo naturale per tenere fuori tossine, microbi e tutte cose pericolose già presenti nel sangue. Ma se qualcosa che non doveva entrare ci è entrata lo stesso, è più difficile raggiungerla. Ed infatti gli antiretrovirali (le uniche sostanze trovate in questi anni che contrastano l'HIV) non riescono ad entrare in concentrazioni sufficienti all'interno del cervello.