rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Mi è sorta questa domanda dal caso del prete. Premettendo che pur essendo irrilevabile non ho rapporti sprotetti senza il consenso dell'altro (eventuale fidanzato) perchè mi sento piu tranquillo cosi per tanti motivi e perchè credo sia giusto cosi, vorrei ora però capire al di là di quello che faccio io, al di là della morale, la legge che dice?
Si è formata dlla giurisprudenza in merito? Se domani mi sveglio e ho rapporti non protetti in giro e sono irrilevabile, posso essere comunque denunciato e rischiare di essere condannato da un giudice per tentate lesioni( che è diverso dalle lesioni) ? E' una domanda moto specifica a cui solo un giurista credo possa rispondere
Si è formata dlla giurisprudenza in merito? Se domani mi sveglio e ho rapporti non protetti in giro e sono irrilevabile, posso essere comunque denunciato e rischiare di essere condannato da un giudice per tentate lesioni( che è diverso dalle lesioni) ? E' una domanda moto specifica a cui solo un giurista credo possa rispondere
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Credo che tu possa essere denunciato (come nel caso del prete) perché U=U non è ancora stato recepito dalla nostra normativa giuridica
sono un uomo tutto casa e chiesa..........quello che mi frega è il percorso
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Ad oggi ci sono dichiarazioni ufficiali scienza ... (DOCUMENTO DI CONSENSO da CONFERENZA EQUAL U=U novembre 2019 Roma)
ma con il consenso informato senz'altro eviti processo etc.
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DOCUMENTO DI CONSENSO da CONFERENZA EQUAL U=U novembre 2019 Roma
(Simit, ICAR, varie Associazioni lotta hiv...).
http://www.quotidianosanita.it/scienza- ... o_id=78866
Hiv: “Non rilevabile-non trasmissibile”. Nessun pericolo di contagio tra i partner se la persona sieropositiva è in terapia da almeno 6 mesi e con viremia non rilevabile. Il documento di consenso di infettivologi e pazienti
Predisposto da Simit in collaborazione con le organizzazioni di lotta all’Hiv, un documento di consenso con le fattispecie di rischio/evidenza e che sarà alla base di messaggi e campagne mirate alla diffusione del concetto U=U undetectable=untrasmittable (Non rilevabile = Non trasmissibile). “Un principio che combatte discriminazione e pregiudizi e favorisce l’accesso al test per l’Hiv, negarlo o ignorarlo crea un danno sociale gravissimo a partire dalle troppe diagnosi tardive che ancora si registrano nel nostro Paese”
18 NOV - Una persona Hiv positiva in terapia da almeno sei mesi e con carica virale non rilevabile (< 200 copie/ml), non può infettare il/la proprio/a partner.
È questo il messaggio che arriva dalla “Consensus Conference Italiana su UequalsU” (U=U undetectable = untrasmittable, U=U NON rilevabile = NON trasmissibile) organizzata nella capitale, lo scorso 12 novembre al Ministero della Salute, promossa da Simit (Società di malattie infettive e tropicali), Icar (Italian Conference on Aids and antiviral Research) e dalle associazioni di lotta all’Hiv (Anlaids, Arcigay, Asa, Arcobaleno Aids, Cica, Cnca, Comitato per i Diritti civili delle prostitute, Lila, Mario Mieli, Nadir, Nps Italia, Plus, I Ragazzi della panchina).
Un incontro che ha dato vita a un documento di consenso. Con la collaborazione delle organizzazioni di lotta all’Hiv, Simit ha predisposto un corposo documento che elenca le fattispecie di rischio/evidenza e che anche in Italia sarà fonte di messaggi e campagne mirate alla diffusione del concetto U = U.
L’evidenza della non contagiosità nella sfera dei rapporti sessuali è frutto di solidissime ricerche che definiscono a rischio zero un rapporto sessuale senza preservativo con una persona in trattamento efficace e viremia soppressa. Dalla prima affermazione di questo dato scientifico dalla Coorte Svizzera nel 2009, la ricerca ha fornito dati rilevati su migliaia di persone fino al 2018, anno della definitiva conferma di U = U con la pubblicazione degli studi PARTNER.
Ugualmente l’assenza di infezioni da Hiv a seguito di incidenti con scambio di sangue in contesti lavorativi sanitari tra pazienti/operatori con Hiv, ma in terapia efficace e carica virale non rilevabile, e pazienti/operatori Hiv -negativi fornisce l’evidenza che, anche in ambito diverso da quello sessuale, una persona con Hiv in terapia da almeno sei mesi e con viremia non rilevabile (< 200 copie/ml) non deve essere oggetto di precauzioni particolari o di limitazioni alla propria attività lavorativa
“Tutte le persone che vivono con l’Hiv hanno diritto a informazioni accurate sulla loro salute sociale, sessuale e riproduttiva – ha detto Carrie Foote alla Conferenza sui retrovirus e le infezioni opportunistiche (CROI 2019) a Seattle – Inoltre, U=U incoraggia l’accesso al test e alle cure precoci fornendo una forte argomentazione di salute pubblica per eliminare gli ostacoli all’assistenza universale”.
La netta presa di posizione di Simit e del panel di esperti che ha partecipato ai lavori lancia le basi per diffondere il messaggio di U = U, concetto scientifico che assume valore sociale, politico e giuridico in favore della prevenzione, del test e della terapia, contro la discriminazione e la criminalizzazione delle persone con Hiv, permettendo alla popolazione generale di conoscere e approfondirne il concetto e la sua validità contribuendo quindi al superamento di paure e stigma ancora molto forti nel nostro paese.
“Affermiamo quindi in modo chiaro e fermo – hanno sottolineato le Associzioni – che il principio UequalsU combatte la discriminazione e pregiudizio e favorisce l’accesso al test per l’Hiv, negarlo o ignorarlo crea un danno sociale gravissimo a partire dalle troppe diagnosi tardive che ancora si registrano nel nostro paese”.
18 novembre 2019
ma con il consenso informato senz'altro eviti processo etc.
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DOCUMENTO DI CONSENSO da CONFERENZA EQUAL U=U novembre 2019 Roma
(Simit, ICAR, varie Associazioni lotta hiv...).
http://www.quotidianosanita.it/scienza- ... o_id=78866
Hiv: “Non rilevabile-non trasmissibile”. Nessun pericolo di contagio tra i partner se la persona sieropositiva è in terapia da almeno 6 mesi e con viremia non rilevabile. Il documento di consenso di infettivologi e pazienti
Predisposto da Simit in collaborazione con le organizzazioni di lotta all’Hiv, un documento di consenso con le fattispecie di rischio/evidenza e che sarà alla base di messaggi e campagne mirate alla diffusione del concetto U=U undetectable=untrasmittable (Non rilevabile = Non trasmissibile). “Un principio che combatte discriminazione e pregiudizi e favorisce l’accesso al test per l’Hiv, negarlo o ignorarlo crea un danno sociale gravissimo a partire dalle troppe diagnosi tardive che ancora si registrano nel nostro Paese”
18 NOV - Una persona Hiv positiva in terapia da almeno sei mesi e con carica virale non rilevabile (< 200 copie/ml), non può infettare il/la proprio/a partner.
È questo il messaggio che arriva dalla “Consensus Conference Italiana su UequalsU” (U=U undetectable = untrasmittable, U=U NON rilevabile = NON trasmissibile) organizzata nella capitale, lo scorso 12 novembre al Ministero della Salute, promossa da Simit (Società di malattie infettive e tropicali), Icar (Italian Conference on Aids and antiviral Research) e dalle associazioni di lotta all’Hiv (Anlaids, Arcigay, Asa, Arcobaleno Aids, Cica, Cnca, Comitato per i Diritti civili delle prostitute, Lila, Mario Mieli, Nadir, Nps Italia, Plus, I Ragazzi della panchina).
Un incontro che ha dato vita a un documento di consenso. Con la collaborazione delle organizzazioni di lotta all’Hiv, Simit ha predisposto un corposo documento che elenca le fattispecie di rischio/evidenza e che anche in Italia sarà fonte di messaggi e campagne mirate alla diffusione del concetto U = U.
L’evidenza della non contagiosità nella sfera dei rapporti sessuali è frutto di solidissime ricerche che definiscono a rischio zero un rapporto sessuale senza preservativo con una persona in trattamento efficace e viremia soppressa. Dalla prima affermazione di questo dato scientifico dalla Coorte Svizzera nel 2009, la ricerca ha fornito dati rilevati su migliaia di persone fino al 2018, anno della definitiva conferma di U = U con la pubblicazione degli studi PARTNER.
Ugualmente l’assenza di infezioni da Hiv a seguito di incidenti con scambio di sangue in contesti lavorativi sanitari tra pazienti/operatori con Hiv, ma in terapia efficace e carica virale non rilevabile, e pazienti/operatori Hiv -negativi fornisce l’evidenza che, anche in ambito diverso da quello sessuale, una persona con Hiv in terapia da almeno sei mesi e con viremia non rilevabile (< 200 copie/ml) non deve essere oggetto di precauzioni particolari o di limitazioni alla propria attività lavorativa
“Tutte le persone che vivono con l’Hiv hanno diritto a informazioni accurate sulla loro salute sociale, sessuale e riproduttiva – ha detto Carrie Foote alla Conferenza sui retrovirus e le infezioni opportunistiche (CROI 2019) a Seattle – Inoltre, U=U incoraggia l’accesso al test e alle cure precoci fornendo una forte argomentazione di salute pubblica per eliminare gli ostacoli all’assistenza universale”.
La netta presa di posizione di Simit e del panel di esperti che ha partecipato ai lavori lancia le basi per diffondere il messaggio di U = U, concetto scientifico che assume valore sociale, politico e giuridico in favore della prevenzione, del test e della terapia, contro la discriminazione e la criminalizzazione delle persone con Hiv, permettendo alla popolazione generale di conoscere e approfondirne il concetto e la sua validità contribuendo quindi al superamento di paure e stigma ancora molto forti nel nostro paese.
“Affermiamo quindi in modo chiaro e fermo – hanno sottolineato le Associzioni – che il principio UequalsU combatte la discriminazione e pregiudizio e favorisce l’accesso al test per l’Hiv, negarlo o ignorarlo crea un danno sociale gravissimo a partire dalle troppe diagnosi tardive che ancora si registrano nel nostro paese”.
18 novembre 2019
Ultima modifica di rita il venerdì 24 settembre 2021, 8:22, modificato 1 volta in totale.
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
se sei irrilevabike nn infetti.
se vuole ti denuncia chiunque ma ... nel processo, faranno analisi tipo virus e ti scagionano ma... ti becchi le rotture del caso... non sentire la.massa esperta del bar , parlo.quando.conosco certe dinamiche.
su carta non infetti e.puoi.fargli il dito medio, nella pratica se è poi una donna e codici.rossi di oggi, beh ... chiarirai davanti magistrato molto presto.
mi spiace essere diretto ma odio i giri di parole specie quando percepisco preoccupazione.
vivi ragazzo e affronta come hai fatto con hiv tutto... per questo non devi inseguire amore e passioni.
insulta senza pietà i dispensatori di consigli non richiesti nella vita che fanno i sapienti, certe cose sono delicate e se hai moglie e figli e ti denunciano per presunte lesioni gravissime perché avresti contagiato un collega per una ferita per esempio, certo che devi aver paura dello sputtanamento, sarei falso ti tranquillizzassi, devi vivere però è vita.
quando vuoi scrivi.
non son molto presente ma leggo e rispondo appena riesco.
se vuole ti denuncia chiunque ma ... nel processo, faranno analisi tipo virus e ti scagionano ma... ti becchi le rotture del caso... non sentire la.massa esperta del bar , parlo.quando.conosco certe dinamiche.
su carta non infetti e.puoi.fargli il dito medio, nella pratica se è poi una donna e codici.rossi di oggi, beh ... chiarirai davanti magistrato molto presto.
mi spiace essere diretto ma odio i giri di parole specie quando percepisco preoccupazione.
vivi ragazzo e affronta come hai fatto con hiv tutto... per questo non devi inseguire amore e passioni.
insulta senza pietà i dispensatori di consigli non richiesti nella vita che fanno i sapienti, certe cose sono delicate e se hai moglie e figli e ti denunciano per presunte lesioni gravissime perché avresti contagiato un collega per una ferita per esempio, certo che devi aver paura dello sputtanamento, sarei falso ti tranquillizzassi, devi vivere però è vita.
quando vuoi scrivi.
non son molto presente ma leggo e rispondo appena riesco.
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
In Italia una denuncia non si nega mai a nessuno. Poi ovviamente verremmo (mi metto anche io che lo faccio senza e non avviso) scagionati.
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- Messaggi: 562
- Iscritto il: domenica 17 maggio 2020, 18:58
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Non solo verremmo scagionati, ma non essendoci stato danno, oltre che chi denuncia pagherebbe tutte le spese processuali, rischia lui/lei di essere denunciati per diffamazione e/o violazione della privacy nel caso il caso affermasse questo in pubblico.
La tasp è considerata una strategia di prevenzione e quello che è stato detto del prete, è oltremodo discriminante, stigmatizzante e schifoso, perché viene associato il sieropositivo ad una persona cattiva, infettiva e mostruosa.
Questo non solo è estremamente negativo per chi lo subisce, ma spaventa a morte le persone che dovrebbero testarsi, rimandando il test per paura di essere associati al prete, nel caso scoprissero di esserlo.
Se non viene fatta formazione dal basso, ovvero per tutti, nelle scuole, le persone non avranno mai gli strumenti per leggere la realtà. E affidare ad internet notizie frammentarie, inesatte, è solo il caos.
E questo permette ai veri untori di continuare indisturbati, perché nessuno andrà a controllarsi con la paura di essere definito un mostro.
Fin quando sei irrilevabile, non ti fidi ciecamente della persona, non dirlo mai a nessuno. Saresti, nella migliore dell'ipotesi abbandonato, minacciato di morte o aggredito fisicamente. O tutti e tre. A prescindere se ti proteggi o meno.
Ma cosa puoi aspettarti in una nazione dove i giornali possono scrivere quelle porcate e passarla liscia? Oltretutto è una notizia estremamente confidenziale, messa merce di tutti in tutta la nazione, alla faccia della privacy e della legge del 1992.
Come qui riportato:https://www.agendadigitale.eu/sicurezza ... or-tutela/
La tasp è considerata una strategia di prevenzione e quello che è stato detto del prete, è oltremodo discriminante, stigmatizzante e schifoso, perché viene associato il sieropositivo ad una persona cattiva, infettiva e mostruosa.
Questo non solo è estremamente negativo per chi lo subisce, ma spaventa a morte le persone che dovrebbero testarsi, rimandando il test per paura di essere associati al prete, nel caso scoprissero di esserlo.
Se non viene fatta formazione dal basso, ovvero per tutti, nelle scuole, le persone non avranno mai gli strumenti per leggere la realtà. E affidare ad internet notizie frammentarie, inesatte, è solo il caos.
E questo permette ai veri untori di continuare indisturbati, perché nessuno andrà a controllarsi con la paura di essere definito un mostro.
Fin quando sei irrilevabile, non ti fidi ciecamente della persona, non dirlo mai a nessuno. Saresti, nella migliore dell'ipotesi abbandonato, minacciato di morte o aggredito fisicamente. O tutti e tre. A prescindere se ti proteggi o meno.
Ma cosa puoi aspettarti in una nazione dove i giornali possono scrivere quelle porcate e passarla liscia? Oltretutto è una notizia estremamente confidenziale, messa merce di tutti in tutta la nazione, alla faccia della privacy e della legge del 1992.
Come qui riportato:https://www.agendadigitale.eu/sicurezza ... or-tutela/
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
In effetti la denuncia è possibile farla ma suppongo verrebbe poi archiviato tutto per insussistenza del fatto. Ma sta proprio qui il mio dubbio: u=u ormai enunciato anche in Italia in medicina e nella scienza, verrebbe recepito anche in un tribunale come dato che consentirebbe al giudice di dichiarare il fatto non sussistente?
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Una curiosità che riguarda altro dal mio thread : facendo tu sesso non protetto, ma se trovassi una persona che vorresti poi frequentare perché dopo qualche scopata ti rendi conto che vuoi di più , come ti regoli dopo averci fatto sesso senza protezione ? Ok non puoi infettare e lo sappiamo molto bene , ma ti dichiareresti a questa persona poi? Non ti sto giudicando , è una domanda che vorrei sempre fare a chi fa sesso non protetto ed è hiv + in terapia
Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Certamente "il fatto non costituisce reato".Mangaaa ha scritto: ↑giovedì 23 settembre 2021, 23:50In effetti la denuncia è possibile farla ma suppongo verrebbe poi archiviato tutto per insussistenza del fatto. Ma sta proprio qui il mio dubbio: u=u ormai enunciato anche in Italia in medicina e nella scienza, verrebbe recepito anche in un tribunale come dato che consentirebbe al giudice di dichiarare il fatto non sussistente?
Ieri sono stati assolti Dell'Utri e una serie di altri politici e membri delle Forze dell'ordine per la trattativa stato-mafia (i contatti avvenuti negli anni 90 dopo le bombe), perché "il fatto non costituisce reato".
Dopo 25 anni di processi.
Perlomeno, U=U è più facile provarlo in tribunale e il processo dovrebbe essere ben più spedito. Tuttavia che si venga rinviato a giudizio dopo la denuncia è chiedere troppo, quanti GIP e procuratori sanno a priori che U=U?
Ultima modifica di skydrake il venerdì 24 settembre 2021, 7:38, modificato 1 volta in totale.
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Re: rapporti NON protetti in terapia :reato configurabile?
Mangaaa ha scritto: ↑giovedì 23 settembre 2021, 0:25Mi è sorta questa domanda dal caso del prete. Premettendo che pur essendo irrilevabile non ho rapporti sprotetti senza il consenso dell'altro (eventuale fidanzato) perchè mi sento piu tranquillo cosi per tanti motivi e perchè credo sia giusto cosi, vorrei ora però capire al di là di quello che faccio io, al di là della morale, la legge che dice?
Si è formata dlla giurisprudenza in merito? Se domani mi sveglio e ho rapporti non protetti in giro e sono irrilevabile, posso essere comunque denunciato e rischiare di essere condannato da un giudice per tentate lesioni( che è diverso dalle lesioni) ? E' una domanda moto specifica a cui solo un giurista credo possa rispondere
Ciao Manga, da una superficiale ricerca che ho fatto, non ho trovato giurisprudenza su casi di eventuali/tentate lesioni colpose o dolose con u=u. La discrimine per eliminare ogni ipotesi di querela del partner, a mio avviso, è l'esistenza di documenti UFFICIALI dove è asserito senza il minimo dubbio che da 'irrilevabile' non puoi contagiare (0%) il partner con cui hai rapporti non protetti. Ho letto il documento citato da Rita, ma è il risultato di un convegno, invece ci sarebbe bisogno di prese di posizione nelle linee guida del ministero o dell'OMS (magari ci sono ma io non le ho trovate). A mio avviso, da un punto di vista penale, molto probabilmente alla fine l'eventuale querela dovrebbe essere rigettata, però non bisogna trascurare il risarcimento danni in sede civile (lo stress prodotto al partner in una situazione dove c'è anche un minimo rischio, anche dello 0,01%, di contagio). Invece, usando una protezione, non ci sono i presupposti né per una querela in sede penale, né in sede civile.