Lo U.S. MILITARY HIV RESEARCH PROGRAM (MHRP) (RV397 and RV254/SEARCH010 Study Groups) ha presentato a Parigi HIV-specific broadly-neutralizing monoclonal antibody, VRC01, minimally impacts time to viral rebound following treatment interruption in virologically-suppressed, HIV-infected participants who initiated antiretroviral therapy during acute HIV infection - i risultati ancora parziali di uno studio randomizzato e controllato con plaebo in cui è stata indagata la cinetica del rebound della viremia in 23 maschi adulti thailandesi, che hanno iniziato la ART durante l'infezione acuta e, una volta soppressa stabilmente la viremia, hanno smesso la ART e sono stati randomizzati 3:1 in modo da ricevere per via intravenosa 40 mg/kg di VRC01 (un bNAb monoclonale HIV-specifico che si lega al recettore CD4) o un placebo ogni 3 settimane e per 24 settimane.
Se al termine della 24° settimana la viremia era irrilevabile (HIV RNA <50 copie/mL), si sospendevano tutti i trattamenti e ogni 3-7 giorni si monitorava il rebound della viremia per altre 24 settimane. Si era stabilito di ricominciare la ART se la viremia superva le 1000 copie/mL o i CD4 scendevano sotto le 350 cellule/mm3 (o, naturalmente, in caso di progressione dell'infezione o di sindrome retrovirale acuta). La ragione per cui alla fine tutti hanno ripreso la ART è stato l'innalzamento della viremia sopre le 1000 copie.



L'ipotesi di lavoro era che chi riceveva l'anticorpo (più la ART) avrebbe dovuto sopprimere la viremia più rapidamente di chi riceveva il placebo (più la ART) e si volevano vedere sia la sicurezza della somministrazione del VRC01 e la sua capacità di mantenere la viremia soppressa nelle 24 settimane di trattamento, sia studiare l'impatto del VRC01 sulla dinamica del virus, sul reservoir di HIV, sull'immunità dell'ospite e sulla situazione clinica.
In tutti i partecipanti randomizzati a ricevere l'anticorpo, i livelli di questo si sono mantenuti buoni, così come la sua capacità di neutralizzazione.

Anzitutto gli eventi avversi: c'è stato un evento avverso di una certa gravità nel braccio dell'anticorpo (orticaria generalizzata alla prima infusione), e poi un po' di fatige, nausea, leggero dolore nel sito di infusione, mal di testa. per il resto: nessuna ospedalizzazione, nessuna sindrome retrovirale acuta, nessuna mutazione resistente al VRC01, non si sono formati anticorpi anti-VRC01, tutti i partecipanti hanno soppresso di nuovo la viremia quando hanno ripreso la ART.
18 fra i partecipanti hanno sospeso tutti i trattamenti. Nella slide qui sotto, le linee nere rappresentano i partecipanti nel gruppo del VRC01, le rosse quelli del placebo. In questi ultimi, per lo più si è avuto il rebound della viremia dopo 2 settimane, nel gruppo dell'anticorpo c'è stato un leggero ritardo (mediana: 26 giorni).

Uno solo, fra i 18 che hanno sospeso i farmaci, un MSM di 24 anni che ha iniziato la ART (tenofovir, lamivudina, efavirenz) nello stadio Fiebig III e per circa 3 anni ha avuto viremia soppressa, ha presentato un andamento diverso e per 42 settimane ha mantenuto viremia irrilevabile. Poi anche lui ha avuto un rebound.
Durante il periodo di viremia irrilevabile senza trattamenti, con il single copy assay si è visto che persisteva una viremia di basso livello di 1,5 copie/mL.
L'HIV DNA totale misurato nei CD4 del sangue in varie occasioni prima di interrompere i trattamenti era nel range di 5 - 79 copie per milione di cellule.

In sostanza, si è vista una tendenza al ritardo del rebound in chi ha ricevuto l'anticorpo:

Il rebound delle viremie si è associato con un piccolo, ma statisticamente significativo aumento dell'HIV DNA totale nel gruppo del placebo. Invece nel gruppo dell'anticorpo, no. In ogni caso, la frequenza di cellule infette si è sempre vista più bassa rispetto a chi inizia la ART durante la fase cronica.
L'HIV DNA totale misurato nel momento in cui sono stati interrotti i trattamenti aveva una correlazione, debole ma statisticamente significativa, con il tempo di rebound della viremia.

In conclusione:
- - VRC01 è stato in genere sicuro e ben tollerato.
- Si è visto comunque un certo ritardo nel tempo di rebound in chi ha ricevuto l'anticorpo rispetto al placebo.
- Ritardi nel rebound di questa limitata dimensione difficilmente hanno un significato clinico.
- La monoterapia con VRC01 è insufficiente a mantenere la viremia soppressa.
- Oltre a cercare di capire che cosa ha contribuito al ritardo del rebound, il prossimo passo è studiare terapie di combinazione di anticorpi monoclonali.