
Assistere alla nascita di una rivista è sempre un momento interessante ed emozionante. Quando poi la rivista nasce per seguire i progressi della ricerca dell'eradicazione di virus quali l'HIV, l'HBV e l'HCV, per la cui eradicazione ancora pochi anni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo, credo che l'interesse - almeno per chi segue questa sezione di HIVforum - sia ancora più forte.
E a rinforzare ulteriormente l'interesse per il Journal of Virus Eradication sono le circostanze in cui nasce e le persone che gli stanno dando vita.
Anzitutto, sarà un trimestrale open access e in cui anche gli autori non dovranno pagare per vedere i loro articoli pubblicati (cerca infatti finanziatori e ha già trovato uno sponsor nella Royal Free Charity).
Gli articoli saranno sia ricerche originali, sia review, opinioni, commenti e casi di studio e comprenderanno scienza di base, clinica, epidemiologia, ricerche di farmacologia, di immunoterapia e di terapia genica, modelli, studi in vitro e studi pre-clinici, ma non saranno escluse l'etica e le scienze sociali quando avranno qualcosa da dire sull'eradicazione.
L'approccio sarà quello della science (o evidence)-based medicine, ovvero la medicina basata su prove di efficacia.
La direzione sarà tutta femminile: direttore della rivista sarà Jintanat Ananworanich, che noi conosciamo soprattutto per i tanti studi sugli effetti della ART precoce sui reservoir, condirettori saranno Margaret Johnson e Sabine Kinloch.
Il consiglio di redazione vede alcuni fra i più importanti ricercatori nel campo dell'HIV/AIDS, da Chomont a Deeks, ai due Siliciano, a Guido Silvestri. E i nomi che mancano nel consiglio li ritroviamo nel comitato editoriale (c'è anche un altro italiano: Guido Poli - ça va sans dire).
L'editore è Medscript, che ha base a Londra.
Il primo numero non è ancora online, ma sono in programma articoli di Silvestri e Paiardini sull'importanza dei modelli animali nella ricerca sull'eradicazione dei virus, di Chomont sui reservoir, di Wainberg sulle resistenze ... e un editoriale di Ananworanich e Fauci, che penso spiegherà molto di più sulla nuova rivista.
Che altro dire? Sulla carta sembra tutto davvero molto bello.
Non mi resta quindi che augurare al JVE buon lavoro e tanti successi!
