
HIV e emozioni
Re: HIV e emozioni
se dovessi parlare della mia esperienza,mi rendo conto che da quando ho saputo di avere hiv nel 1990 ho avuto un grosso trauma,avevo solo 20 anni,ora ne ho 42,ho vissuto anni di rabbia odio rancore verso la vita,verso ma perche e' successo a me,insomma forse non mai metabolizzato bene tutto questo,anche perche in primis c era il terrore della gente la vergogna la discriminazione,quindi ho nascosto la mia malattia agli altri per paura dei giudizi.ora a livello fisico sono sempre stata ottimamente sempre avuto cd4 sui 1100,ed ora cne ho 1400 cosa strana ma e' cosi,eppure io soffro di ansia ,e credo che la terapia abbia influenzato il metabolismo.da quando ho iniziato a prenderla nel 1997 ad oggi ho iniziato ad avere insonnia e anche un po di depressione,per carita non voglio dire che sia tutto dalla terapia,ma qualcosa me lo ha modificato,certo ce il fattore pscologico che mi ha influenzato,forse la cosa che mi ha pesato non vivere questa malattia liberamente,il problema n.1 e' quello l ignoranza .poi i miei esami sempre stati molto buoni quindi tutta quest ansia anche periodi depressi non hanno influenzato i miei cd4 e nemmeno viremia negativa dal 1997.forse dentro di me ce una grande forza che nemmeno io mi rendo conto di avere.ma non nascondo che ho avuto attacchi di panico ansia.a periodi ho preso sanax perche non riuscivo ad uscire di casa dalle paure.ho preso antidepressivi.faccio percorsi con la mia pschiatra,ma dopo 10 anni ancora non supero le ansie panico.per esempio non riesco a guidare la macchina ho molte paure,forse mi spaventa un po' il dover vivere sempre cosi col pensiero di stare sempre con pscoterapeuti e magari antidepressvi,anche perche mi basta gia quello che prendo come medicine,ne vorrei uscire da me,forse i trauma che ho avuto non li ho superati del tutto.ma sono felice di essere testimone che fiscamente sto benone .ho anche un figlio sano avuto 4 anni fa,un ragazzo negativo che mi vuole bene,voglio essere testimone di cose anche molto positive,per fortuna ora le cose sono migliorate sia nella terapia,come sopravvivenza,si vive come una persona normale,poi non ce nessuno immune a nulla.spero di essermi espressa bene.grazie del suo sostegno pscologico dottor.. 

Re: HIV e emozioni
Posso comprendere che gli antidepressivi possano in qualche modo supportare la persona, ma penso anche che ciò sia vero solo per un tempo limitato. Probabilmente appartengo a quella categoria di persone che faticano a dover dipendere dalle pastiglie, e la mia esperienza con questo genere di farmaci non è tra le più riuscite, primo perchè è indotta, io ho sempre sentito l'innaturalità della tregua, secondo non ho mai visto che possano essere risolutivi, anzi mi permetto di dire che in alcuni casi sono proprio peggiorativi nel tempo.
Il percorso per gestire al meglio le ''emozioni'' deve dare risposte concrete che cambino gli approcci, i pensieri, le motivazioni, naturalmente associato a farmaci che smorzino lo stato infiammatorio che innesca il processo di cui stiamo parlando, ne sono consapevole, ma da sieropositiva in cura con dei farmaci che non sono bruscoline e che hanno i loro limiti, mi auguro si possa trovare nel tempo surrogati meno invasivi, ed è per questo che tanti sieropositivi ricorrono a palliativi o rimedi chiamiamoli come si vuole che agiscano in modo meno ''medicalizzato'', per sentirsi anche meno malati, non so se mi sono spiegata bene.
Il percorso per gestire al meglio le ''emozioni'' deve dare risposte concrete che cambino gli approcci, i pensieri, le motivazioni, naturalmente associato a farmaci che smorzino lo stato infiammatorio che innesca il processo di cui stiamo parlando, ne sono consapevole, ma da sieropositiva in cura con dei farmaci che non sono bruscoline e che hanno i loro limiti, mi auguro si possa trovare nel tempo surrogati meno invasivi, ed è per questo che tanti sieropositivi ricorrono a palliativi o rimedi chiamiamoli come si vuole che agiscano in modo meno ''medicalizzato'', per sentirsi anche meno malati, non so se mi sono spiegata bene.
Re: HIV e emozioni
Scusa Norcini se anche io sono pignolo:
in un contesto dove non ci sono cure o sono dannose (prima del 1995), il non pensare all'HIV, ha sviluppato la chimica che hai riportato come antidoto al virus. Per cui il Concetto di non pensare all'HIV che si trasforma in AIDS è Valido (è un antistress)ma non vorrei che passasse il concetto "se non ci penso sto meglio"
No, qui ti do ragione, perché il non voler conoscere che ci sono terapie che ci fanno stare bene è da Idioti."Non sapevo stavo meglio" significa che non sapere di essere sieropositivi avrebbe fatto stare meglio?
Re: HIV e emozioni
Meli, io non credo a quello che dici a meno che non ti stai "nascondendo" in "quei tanti sieropositivi" e perciò stai lanciando un messaggio d'aiutoed è per questo che tanti sieropositivi ricorrono a palliativi o rimedi chiamiamoli come si vuole che agiscano in modo meno ''medicalizzato'', per sentirsi anche meno malati, non so se mi sono spiegata bene.
Re: HIV e emozioni
Boh forse mi son spiegata male, ho scritto due cose; la prima è che credo fino a mezzogiorno negli psicofarmaci, se non per periodi brevi.Tarek ha scritto:Meli, io non credo a quello che dici a meno che non ti stai "nascondendo" in "quei tanti sieropositivi" e perciò stai lanciando un messaggio d'aiutoed è per questo che tanti sieropositivi ricorrono a palliativi o rimedi chiamiamoli come si vuole che agiscano in modo meno ''medicalizzato'', per sentirsi anche meno malati, non so se mi sono spiegata bene.
La seconda forse meno chiara è che mi riferivo a terapie complementari per smorzare lo stato infiammatorio che vengono assunte più di buon grado se sono integratori (vedi omega3) che medicine vere e proprie, e infatti i tanti sieropositivi a cui mi riferisco, per arginare gli effetti collaterali dei farmaci preferiscono questo tipo di approccio o no? Non mi riferivo a terapie alternative alla HAART.
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Re: HIV e emozioni
RIspetto il punto di vista ma non lo posso condividere minimamente. Credo purtroppo che gli ART siano l'unica arma utilizzabile, quindi se ti riferisci a questi come "chimica" sì la sosterrò sempre, perché l'alternativa è la progressione dell'infezione INESORABILE. non trovo alcuna validità nel non pensare ll'HIV che diventi AIDS davvero. Ripeto nuovamente, tra il non pensarci e il pensarci in maniera angosciante c'è quello che i pazienti possono fare.Tarek ha scritto:Scusa Norcini se anche io sono pignolo:
in un contesto dove non ci sono cure o sono dannose (prima del 1995), il non pensare all'HIV, ha sviluppato la chimica che hai riportato come antidoto al virus. Per cui il Concetto di non pensare all'HIV che si trasforma in AIDS è Valido (è un antistress)ma non vorrei che passasse il concetto "se non ci penso sto meglio"
No, qui ti do ragione, perché il non voler conoscere che ci sono terapie che ci fanno stare bene è da Idioti."Non sapevo stavo meglio" significa che non sapere di essere sieropositivi avrebbe fatto stare meglio?
Sapete che l'allenamento aerobico migliora di molto la salute fisica nelle persone sieropositive? http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1 ... f/standard
L'uso di alcohol aumenta lo stato infiammatorio sistemico http://www.springerlink.com/index/00kx372010848733.pdf
quindi una persona può adottare uno stile di vita salutare.
Sono d'accordo con Melisanda quando parla di assumere medicine e il sentirsi malato. Sono d'accordo e mi spiace che si sia sentita così, lo comprendo sinceramente. Ma sono sicuro che l'assunzione di antidepressivi insieme ad una terapia psicologica sarebbe stata perfetta. In un certo senso la popolazione di persone sieropositive ha elementi che li contraddistingue passatemi la frase MOLTO forte ma "ha una sua psicologia" e lo dico solo per far cpire che sono convinto che noi psicologi dovremmo focalizzarci sempre più su taluni pazienti invece di trattarne indiscriminatamente un grande numero. Io lavoro con le persone sieropositive da molti anni e ogni volta imparo qualcosa di nuovo!!
Vorrei anche ribadire un altro concetto voi "veterani" avete il bellissimo compito di insegnare a chi si trova combattere con stati psicologici difficili, aiutiamoli insieme! cerchiamo di far capire loro che la vita non finisce di certo con la diagnosi di HIV! Si ottiene di più collaborando che contrastandosi!
Re: HIV e emozioni
Credo purtroppo che gli ART siano l'unica arma utilizzabile, quindi se ti riferisci a questi come "chimica
No, intendevo il tuo studio sulle citochine (semplificando: molecola>polimere)
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Re: HIV e emozioni
Non riesco ad accedere all'abstractdott._norcini_pala ha scritto: Sapete che l'allenamento aerobico migliora di molto la salute fisica nelle persone sieropositive? http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1 ... f/standard

Si ne son convinta pure iodott._norcini_pala ha scritto: In un certo senso la popolazione di persone sieropositive ha elementi che li contraddistingue passatemi la frase MOLTO forte ma "ha una sua psicologia" e lo dico solo per far capire che sono convinto che noi psicologi dovremmo focalizzarci sempre più su taluni pazienti invece di trattarne indiscriminatamente un grande numero.

Onestamente è una faticaccia a volte, perchè la tipologia dei neo-infetti è completamente cambiata dalla nostra, sia per cultura che per l'evento che ha portato al contagio. Ci troviamo sulla stessa barca questo è vero, ma con un bagaglio diverso e a volte pure noi sconfiniamo nella pendanteria.dott._norcini_pala ha scritto: Vorrei anche ribadire un altro concetto voi "veterani" avete il bellissimo compito di insegnare a chi si trova combattere con stati psicologici difficili, aiutiamoli insieme! cerchiamo di far capire loro che la vita non finisce di certo con la diagnosi di HIV! Si ottiene di più collaborando che contrastandosi!

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