OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bufale

[Keanu]

CROI? Ma scherziamo?!
ICAR, Keanu, ICAR 2014.

Dora, quest'atteggiamento da maestrina della penna rossa non mi piace, lo trovo abbastanza scortese, per me ICAR o CROI sono la stessa cosa, non vi partecipo(quello lo fai tu) e non so quale sia il più prestigioso. Né tanto meno faccio parte di una società farmaceutica.

Supponi male, mi dispiace.

Suppongo male? Be' Ruggiero dice che l'HIV possa essere sconfitto con uno yogurt e la Ensoli ha portato avanti l'idea del vaccino tat per 17 anni. Almeno Caruso ha una collaborazione con il CRO di Aviano e non mi pare poco e come ho già detto nel video che ho visto, mentre parlava della sua idea, al suo fianco c'era R.Gallo. Se le domande non le fa lui che l'HIV l'ha scoperto e lo studia da trent'anni...!

Io a contattare Caruso non mi ci presto neanche sotto tortura. Per quanto mi riguarda, fanno testo le sue dichiarazioni alla stampa e mi stupisce molto che tu non ti renda conto del perché non sia opportuno contattarlo direttamente.
Libero poi chiunque di farlo, mettendosi nelle condizioni di sentirsi rispondere come ha risposto a "celafaccio". Ma, per favore, lo faccia da singolo e non come utente dell'HIVforum.
Mi auguro che vi sia chiaro quanto è delicata questa faccenda.

Infatti ce celafaccio ha parlato con Caruso per sé, non credo che sia andato da lui e si sia presentato con "Salve, sono di HIVforum!".
Ps. Ti ricordo che io sono per la ricerca seria finalizzata alla cura e all'estirpazione di questa malattia perché ce l'ho dentro di me, non parteggio per nessuno né mi illudo di uscirne presto. Chi non ha questa zavorra sulla spalle non può capire come ci si sente! Buona giornata!

[uffa2]

Io torno a ripetere: non è un problema né di qualità personali né di rassicurazioni personali.
Un premio Nobel a noi molto vicino, Luc Montagnier, che il Nobel l’ha ottenuto proprio per l’individuazione dell’HIV, dopo il premio s’è (diciamolo) rincoglionito e ha iniziato a seguire le stramberie più astruse, dalla papaya fermentata alla memoria dell’acqua.
Resta un premio Nobel, una persona che ha dato un grande contributo alla medicina, ma queste sue qualità non aggiungono il peso di una piuma alle stupidaggini che insegue oggi, che lo faccia credendo cui in buona fede o meno.

Trent’anni di cultura del comizio hanno convinto tutti che basti che una persona “si spieghi” per risolvere ogni cosa: non è così.
Puoi spiegarti quanto vuoi, ma la domanda resta la stessa: “where is the beef?” dove hai pubblicato i dati, con disegno dello studio, popolazione arruolata, eventi durante lo studio, risultati e discussione?
Non c’è nulla che nessuno debba “spiegare”, perché questa è una malattia non una palestra di retorica, è sufficiente una referenza su Pubmed, finché non ci sarà la credibilità di questa cosa sarà pari a zero.

Infine, c’è una cosa che –forse, ma forse- è solo una conseguenza di questo pasticcio, ma che m’indigna in maniera profonda: l’articolo pubblicato da Vanity Fair narra di un “qualcosa” che starebbe per passare all’uso su vasta scala sugli esseri umani, senza alcuna validazione finale di efficacia e sicurezza riconosciuta dalla comunità medica (la “fase 3”): è questo moralmente lecito solo perché le cavie umane sono africane? accetteremmo una simile vergogna se le cavie umane fossero state bianche ed europee? meditiamo un poco anche su questo?

[Blast]

Uffa non possono farlo. Caruso è un medico e questa sarebbe una gravissima violazione del codice deontologico (nonchè dell'etica, ma che dico, della morale dell'intera umanità). Rischierebbe la radiazione dall'albo.

[uffa2]

Caruso è un medico, la Medestea, che già è stata protagonista di una brillante case history quale Stamina, no...

[stealthy]

Keanu, qui nessuno cerca di fare "la maestrina dalla penna rossa". Evitiamo le battute fuori luogo.

Dora, quest'atteggiamento da maestrina della penna rossa non mi piace, lo trovo abbastanza scortese, per me ICAR o CROI sono la stessa cosa, non vi partecipo(quello lo fai tu) e non so quale sia il più prestigioso. Né tanto meno faccio parte di una società farmaceutica.

Una precisazione: qui nessuno partecipa in conferenze su HIV e NESSUNO fa parte di qualche misteriosa Big Pharma!
Ci tenevo a precisare questa cosa perché non vorrei mai che altre persone pensassero che HIVForum fa parte di qualche Big Pharma.

Va da sé che il CROI è molto più prestigioso di un ICAR. Di fatto Caruso non è stato invitato al CROI.
Il CRO di Aviano è stato chiaro nella sua risposta. O forse ho interpretato male io la risposta che hanno dato.

Inoltre si invitano tutti gli utenti del forum a non scrivere all'esterno del forum in nome e per conto di HIVForum.
Grazie

[Blast]

mmmmm stealthy tesoro ma sei vivo allora. Ci è mancato molto un moderatore maschio

[georg.frideric]

"Forse bisognerebbe ricontattare direttamente Caruso..." Aridaje. C'è poco da fare: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

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[Dora]

"Forse bisognerebbe ricontattare direttamente Caruso..." Aridaje. C'è poco da fare: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Niente, non c'è niente da fare. Puoi scrivere, spiegare, ricordare la storia passata, analizzare i protagonisti presenti ... ci sarà sempre qualcuno che non sa di che cosa si sta parlando, perché lui non va ai congressi e non è al soldo di Big Pharma (tu sì, ovviamente, irritante maestrina!) epperò s'indigna, s'infiamma, s'accalora, pronto a farti partire per le crociate.
Lui però se ne sta a casa, a guardare tutto in TV.
Con birra e pop corn.

[uffa2]

…per me ICAR o CROI sono la stessa cosa, non vi partecipo(quello lo fai tu) e non so quale sia il più prestigioso. Né tanto meno faccio parte di una società farmaceutica.

non voglio impiccare nessuno alle sue parole, però non posso non notare che forse la frase è stata almeno scritta male e si presta a interpretazioni spiacevoli.

Comunque, questa frase mi dà il destro per dire che è un vero peccato che questo forum non possa profittare di tutte le opportunità di conoscenza che un congresso internazionale può offrire.
Durante i 4-5 giorni di un congresso scientifico centinaia, a volte migliaia di contributi sono resi pubblici: poster, presentazioni, discussioni… una quantità incredibile di cose da leggere, ascoltare e su cui riflettere, oltre all’occasione impagabile di incontrare ricercatori da tutto il mondo e parlare magari con quel modesto signore dalla camicia a quadrotti e dall’improbabile cravatta che però firma i paper sulle più prestigiose riviste del mondo…
Purtroppo questo non è possibile: i congressi costano, costa iscriversi, andarci, pernottare… ed è incredibile come Dora riesca con le sue abilità di ricerca a offrirci analisi così accurate, che altri, che ai congressi ci vanno, non mi pare riescano a offrire.
Infine, purtroppo nessuno di noi dipende da una società farmaceutica. Sarebbe fantastico: vorrebbe dire accedere liberamente a milioni di articoli scientifici, avere contatti e opportunità. Ahimè, ahinoi, non è così, e allora si fa quel che si riesce a fare, che mi pare veramente tantissimo.


Al di là di ogni cosa, però, il problema non è questo e non è il nostro.
Il motivo per cui qui non si “chiede udienza” è che non siamo noi malati a doverci volgere in supplica: sono i ricercatori a dover fare la loro parte.
È un problema di metodo che mette tutto in discussione, il solito problema delle “vie alternative alla comunicazione scientifica”, che di solito portano tutte all’inferno.
Quando sei un ricercatore di qualche fama non dovresti avere bisogno di scorciatoie, per pubblicare un articolo su un journal o presentare un poster a un congresso non servono tante raccomandazioni, il più delle volte bastano i dati.
E, una volta che la tua ricerca è entrata nei canali usuali, a questo punto si parlerà dei dati, non di te né dei tuoi imbarazzanti compagni di strada (mi spiace, ma accompagnarsi a quelli dell’affaire Stamina non rende più credibili), si parlerà solo dei dati.
Di più, se ci sono dati da presentare, è pure possibile che anziché un poster, qualche congresso serio ti chieda di portare una presentazione e, a quel punto, qualcuno che è disposto a sponsorizzare la trasferta per prestigio istituzionale o per assicurarsi un brillante relatore in un prossimo convegno salta fuori. Però, ci vogliono i dati… questi dati quando saltano fuori?

[Puzzle]

questi dati quando saltano fuori?

Questa domanda l'ho sentita non più di un anno fa e riguardava un'altra faccenda con alcuni degli stessi protagonisti. La risposta è sempre la stessa, la paura del complotto plutogiudaicomassonico.
Poi questa mania di andare a fare le sperimentazioni in Africa... l'Africa l'ho conosciuta abbastanza, povera terra bisognosa di tutto e conseguentemente aperta a tutto, anche a ogni tipo di stregone.