Ho pensato di riportare in alto questo thread nella speranza che lo leggano alcuni dei nuovi iscritti che intervengono sulla questione dell'inizio della terapia nel Forum HIV AIDS. Sto infatti leggendo diverse persone che favoriscono la scelta degli infettivologi di dilazionare il momento dell'inizio della ART ad alcuni utenti.
Io credo che questa scelta non sia giustificabile neppure nel caso di persone che si presentano alla diagnosi con viremie molto basse, o perfino non rilevabili. Per non parlare di persone che alla diagnosi arrivano con il sistema immunitario che ha già cominciato ad essere visibilmente compromesso (CD4 < 500, rapporto CD4/CD8 < 1).
E credo che sostenere che le Linee Guida abbiano solo la funzione di ispirare le scelte degli infettivologi, ma non siano di fatto vincolanti, nel caso specifico del momento di inizio della ART sia un travisamento del significato di "Linee Guida".
Credo inoltre che sostenere che, poiché ci sono state oscillazioni in passato sul momento appropriato per iniziare la terapia, allora oggi quel momento può essere dilazionato, sia una posizione che non tiene conto che i risultati delle sperimentazioni cliniche come lo studio START sono univoci e confermati da tutti gli studi e l'esperienza clinica di molti anni.
Le ultime Linee Guida approvate in Italia sono state una conquista per i malati, perché hanno permesso di adeguare la pratica clinica ai risultati stringenti della ricerca scientifica e di fare piazza pulita non soltanto dello pseudo-dilemma se siano più cattivi il virus o i farmaci, risolto ormai da decenni, ma anche del falso dilemma se costi di più alle Regioni mantenere a vita una persona HIV+ sotto farmaci o lasciare che sviluppi patologie HIV-correlate e quindi pagare sia gli antiretrovirali, sia i farmaci, le analisi, i giorni di eventuali degenze che da quelle patologie dovessero derivare.
Dall'approvazione delle ultime Linee Guida, gli infettivologi sono tenuti a proporre ai loro pazienti di iniziare la ART immediatamente. E questo senza tenere conto dello stato del loro sistema immunitario, dei livelli di HIV RNA nel loro sangue, del fatto che possano forse essere degli elite controller.
L'unica ragione per cui una persona ritarda l'inizio della ART può essere la sua personale indisponibilità ad assumere farmaci.
Ma anche su questo l'infettivologo è tenuto a lavorare, spiegando i danni di una viremia lasciata incontrollata, spiegando che gli effetti collaterali dei farmaci a breve e lungo termine sono comunque inferiori rispetto ai danni di una seppur bassa viremia, spiegando che prima si mette sotto controllo la viremia, prima e meglio il sistema immunitario non è lasciato da solo ad affrontare il virus, migliori sono le prospettive future anche a lunghissima distanza.
L'infettivologo non può imporre a un paziente di iniziare la ART, ma deve fare tutto quanto sia nelle sue capacità per mettere il paziente in grado di fare una scelta informata, quindi libera.
Tutto il resto sono cascami di un passato molto lontano che si spera vengano spazzati via al più presto.