Più il colesterolo è alto, più veloce progredisce l'HIV
Inviato: giovedì 15 maggio 2014, 22:56
Secondo una recente ricerca condotta presso l’Università di Pittsburgh Graduate School of Public Health, l'AIDS progredisce molto più lentamente nei pazienti nelle cui cellule immunitarie sono presenti bassi livelli di colesterolo.
Dall'osservazione dati e campioni biologici raccolti nell’arco di 30 anni dal Pitt Men’s Study, un catalogo sull’evoluzione nel tempo dell’HIV/AIDS promosso dal Multicenter AIDS Cohort Study (MACS), ê emersa questa correlazione.
Come verifica, otto pazienti nonprogressors sono stati monitorati due volte l’anno per una media di 11 anni e messi a confronto con otto controparti HIV+ che presentavano una tipica progressione della malattia.
La dott.ssa Rappocciolo ed i suoi colleghi hanno scoperto che nei nonprogressors le cellule dendritiche non trasferiscono, in livelli rilevabili, il virus alle cellule T. Dopo un’analisi più approfondita i ricercatori hanno scoperto che questo tipo di cellule possedevano bassi livelli di colesterolo, anche se nel sangue dei pazienti i livelli erano normali.
Dopo aver mischiato l’HIV con le cellule T dei “nonprogressors” tali cellule si sono infettate alla stessa velocità dei partecipanti HIV-positivi che presentavano una tipica progressione della malattia. Infatti, le cellule T dei “nonprogressors” avevano livelli normali di colesterolo.
Quando il virus HIV contagia il corpo è generalmente riconosciuto dalle cellule dendritiche e trasportato ai linfonodi, dove viene trasmesso ad altre cellule del sistema immunitario, comprese le cellule T. Un ruolo analogo lo rivestono i linfociti B.
Il colesterolo è un componente essenziale delle membrane esterne delle cellule, nonché della membrana esterna dell'HIV stesso, ed è necessario affinché’ l’HIV si replichi efficacemente in diversi tipi di cellule.
Abstract:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24781743
Articolo completo in inglese:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4010827/
Articolo divulgativo in italiano:
http://www.dottorsalute.info/2014/05/08 ... lesterolo/
Studio segnalarono da Melisanda. Grazie Meli
Dall'osservazione dati e campioni biologici raccolti nell’arco di 30 anni dal Pitt Men’s Study, un catalogo sull’evoluzione nel tempo dell’HIV/AIDS promosso dal Multicenter AIDS Cohort Study (MACS), ê emersa questa correlazione.
Come verifica, otto pazienti nonprogressors sono stati monitorati due volte l’anno per una media di 11 anni e messi a confronto con otto controparti HIV+ che presentavano una tipica progressione della malattia.
La dott.ssa Rappocciolo ed i suoi colleghi hanno scoperto che nei nonprogressors le cellule dendritiche non trasferiscono, in livelli rilevabili, il virus alle cellule T. Dopo un’analisi più approfondita i ricercatori hanno scoperto che questo tipo di cellule possedevano bassi livelli di colesterolo, anche se nel sangue dei pazienti i livelli erano normali.
Dopo aver mischiato l’HIV con le cellule T dei “nonprogressors” tali cellule si sono infettate alla stessa velocità dei partecipanti HIV-positivi che presentavano una tipica progressione della malattia. Infatti, le cellule T dei “nonprogressors” avevano livelli normali di colesterolo.
Quando il virus HIV contagia il corpo è generalmente riconosciuto dalle cellule dendritiche e trasportato ai linfonodi, dove viene trasmesso ad altre cellule del sistema immunitario, comprese le cellule T. Un ruolo analogo lo rivestono i linfociti B.
Il colesterolo è un componente essenziale delle membrane esterne delle cellule, nonché della membrana esterna dell'HIV stesso, ed è necessario affinché’ l’HIV si replichi efficacemente in diversi tipi di cellule.
Abstract:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24781743
Articolo completo in inglese:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4010827/
Articolo divulgativo in italiano:
http://www.dottorsalute.info/2014/05/08 ... lesterolo/
Studio segnalarono da Melisanda. Grazie Meli