Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

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Dora
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Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Dora » mercoledì 27 maggio 2015, 20:21

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Con un enorme anticipo sulla conclusione prevista per fine 2016, Anthony Fauci, capo del NIAID (National Institute for Allergy and Infectious Diseases), ha annunciato oggi, durante una conferenza stampa molto formale a Washington, i risultati dello studio START (Strategic Timing of AntiRetroviral Treatment).
Lo studio è iniziato nel 2009 ed è un trial clinico randomizzato fatto su un grandissimo numero di partecipanti (4685), in 215 centri e in 35 Paesi e volto a stabilire i benefici dell'inizio precoce della terapia antiretrovirale. I partecipanti, tutti naive, sono stati divisi in due gruppi: in uno la ART è stata iniziata subito, nell'altro si è atteso che i CD4 scendessero a 500 (in tutti gli studi precedenti la soglia era 350).
I risultati sono stati così convincenti che il Safety Monitoring Board ha raccomandato che venissero resi pubblici il più rapidamente possibile.

Fauci ha dichiarato che

  • Abbiamo adesso una dimostrazione inequivocabile che è significativamente di maggiore beneficio per la salute che una persona con HIV inizi la terapia antiretrovirale il più presto possibile.
    Inoltre, la terapia precoce consente un vantaggio doppio, non solo perché migliora la salute delle persone, ma al tempo stesso perché, diminuendo la loro carica virale, diminuisce il rischio che esse trasmettano l'HIV ad altri. Questi risultati hanno implicazioni globali per il trattamento dell'HIV.


Questo, infatti, significa che c'è ora una prova molto forte del fatto che il trattamento precoce porta benefici alle persone con HIV e comporta che le prossime linee guida europee e italiane si conformeranno a quelle americane nel consiglio di trattare tutti, appena diagnosticati, indipendentemente dal numero dei CD4 (fossero anche 1000 o 1500).
Per 30 anni, si è fatta dipendere la decisione se trattare o meno l'infezione da HIV dal numero dei CD4. Da dopo lo START non sarà più così: appena ricevuta la diagnosi, a una persona verrà proposto di iniziare senza indugi la ART.

In breve, i principali risultati dello START dicono che:

  • 1. il trattamento per le persone che hanno iniziato precocemente la ART con alti CD4 è stato sicuro (molte persone hanno iniziato che avevano 800 CD4);
    2. il trattamento precoce ha consentito che ci fossero meno malattie serie correlate all'HIV, anche in chi aveva CD4 alti (il rischio di malattie HIV-correlate è stato più che dimezzato in chi ha iniziato la ART presto rispetto a chi ha aspettato di veder scendere i CD4 - il risultato è altamente significativo e probabilmente basterebbe questo a imporre la decisione di iniziare subito);
    3. la grande novità è stata che, mentre ci si attendeva che l'impatto maggiore del trattamento precoce si verificasse su patologie cardiache, epatiche o renali e su qualche cancro non-HIV correlato, è stato vero il contrario - nel gruppo che ha iniziato la ART precocemente, si sono avuti meno casi di Kaposi, di linfoma non-Hodgkin e di tubercolosi;
    4. i risultati sono stati simili nei Paesi ricchi e in quelli poveri - e questo probabilmente sarà una grande spinta a rendere la ART disponibile ovunque.


Dati questi risultati, a tutte le persone arruolate nello START è stata ora offerta la possibilità di iniziare la terapia, indipendentemente dal numero dei CD4.

Sono stati resi pubblici dei risultati non definitivi, quindi bisognerà aspettare di avere più dettagli. In particolare, non sappiamo in quante persone la viremia sia divenuta irrilevabile durante il trattamento, non conosciamo i dettagli sugli effetti collaterali, né quelli sulle resistenze, né quelli sulla qualità della vita complessiva delle persone arruolate nello studio. Ma resta il fatto che il numero davvero molto basso di malattie serie che si sono verificate nelle persone trattate precocemente significa che, in ogni caso, i benefici del trattamento precoce superano i rischi.




Altri particolari, soprattutto su come è stato strutturato il trial, qui:



Dora
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Dora » giovedì 28 maggio 2015, 10:06

QUANDO INIZIARE LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE?
Questa domanda accompagna l’epidemia di HIV fin quasi dai suoi esordi, fin da quando si discuteva quale fosse il momento migliore per iniziare l’AZT quando ancora veniva dato in monoterapia. E questa domanda ha continuato ad essere al centro delle preoccupazioni delle persone con HIV e dei medici e ricercatori anche quando sono arrivati altri farmaci e l’infezione ha potuto essere messa sotto controllo grazie alla terapia antiretrovirale combinata.
Lo studio START è stato concepito proprio per superare le pur fondamentali intuizioni dei clinici e dei ricercatori e per dare una risposta a questa domanda secondo le regole del metodo scientifico e della medicina basata sulle prove.
I risultati che questo studio sta cominciando a fornire sono così importanti che, presumibilmente, modificheranno sia il modo in cui le persone con HIV si avvicinano alla terapia, sia l’evoluzione stessa dell’epidemia, perché spazzano via sia alcuni dei maggiori timori sulla tossicità della ART data indipendentemente dai valori dei CD4, sia il sospetto che la strategia Treatment as Prevention sia favorita per evitare nuove infezioni, ma a scapito della salute delle persone con HIV.

Simon Collins, di HIV i-Base, è membro dello START Community Advisory Board. Questa notte ha scritto un post per l'HIV Treatment Bulletin, che ho pensato di sintetizzare qui in italiano, perché analizza alcuni aspetti dei fondamentali risultati dello studio resi pubblici ieri.



Iniziare i farmaci contro l'HIV quando il numero dei CD4 supera i 500 riduce gli eventi AIDS-correlati: i risultati preliminari dello studio START raccomandano la ART a tutti i partecipanti.


Il 27 maggio 2015 i risultati preliminari dello studio Strategic Timing of AntiRetroviral Treatment (START) sono stati annunciati dal Dr Anthony Fauci, capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) americano. Ci si aspetta che i risultati modificheranno le linee guida per il trattamento dell'HIV in tutto il mondo. (1)

I risultati non erano stati anticipati e avranno implicazioni per tutti: dottori, ricercatori, comitati per le linee guida, chi decide le politiche e chi finanzia le ricerche – e naturalmente per le persone HIV positive, che siano o meno già in terapia.

I TEMPI DELLE RACCOMANDAZIONI DEL DSMB

Anche se sono stati resi pubblici solo dei risultati parziali dello START, questi mostrano delle sorprese che nessuno aveva previsto.
I risultati principali sono basati su dati raccolti fino al 13 marzo 2015. Una analisi più dettagliata sarà disponibile in tempo per la International AIDS Conference che si terrà a Vancouver in luglio, e comprenderà i dati raccolti fino alla fine di maggio 2015.

La prima sorpresa è che i risultati arrivano almeno 18 mesi prima di quanto ci si aspettasse. Questo grazie a una raccomandazione dell’Independent Data and Safety Monitoring Board (DSMB) dello studio, che ha avuto modo di vedere i risultati in aperto. Il 15 maggio 2015, questo piccolo gruppo di esperti ha deciso che la domanda principale della ricerca aveva ricevuto una risposta definitiva. Anche se il tasso complessivo di eventi avversi seri era basso, e comprendeva meno endpoint rispetto alle attese, la differenza fra i due bracci dello studio era altamente significativa. Basandosi sulle regole definite all’inizio su come modificare lo studio, il DSMB ha raccomandato che a tutti i partecipanti venga offerta la terapia e che il follow up continui come stabilito.
La continuazione del follow up è importante, quindi lo studio START è ancora in corso.

Lo START è un grande studio internazionale randomizzato e le dimensioni, la randomizzazione e la rete globale coinvolta sono tutti elementi chiave per l’importanza dei risultati. La domanda primaria cui la ricerca voleva rispondere era SE I BENEFICI E I RISCHI DELL’INIZIARE LA ART CON CD4 ALTI SUPERINO I BENEFICI E I RISCHI DELL’ATTENDERE UNA FASE PIÙ AVANZATA DELL’INFEZIONE. La definizione del “presto” e “tardi” era da intendersi come “avere più di 500 CD4” rispetto a “attendere fino a quando i CD4 arrivano a 350 (cellule per mm3 di sangue)”.
Fino ad oggi, gli studi osservazionali di coorte avevano dato risultati contrastanti sul fatto se ci siano o meno dei vantaggi clinici nell’iniziare precocemente la ART; d’altra parte, gli studi randomizzati si erano basati su soglie dei CD4 molto più basse.
I due gruppi dello START sono stati messi a confronto sulla base di diversi tassi di eventi clinici gravi. Questi eventi comprendevano importanti patologie AIDS-correlate e non-AIDS-correlate, insieme con la mortalità per qualsiasi causa.
Sono stati fatti anche diversi sotto-studi per indagare l’impatto sia dell’HIV, sia della ART, su altri aspetti chiave dello stato di salute durante l’infezione iniziale – compresi stato delle ossa, funzionalità neurologica, rischi cardiovascolari, funzionalità respiratoria e qualità della vita. Anche se le informazioni su questi sotto-studi non sono ancora state rese pubbliche, i risultati resi in aperto erano disponibili al DSMB quando ha fatto le sue raccomandazioni.

ARRUOLAMENTO E CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI

Fra aprile 2009 e dicembre 2013, lo START ha arruolato 4685 persone HIV positive, in 211 centri in 35 Paesi. Nel momento in cui i dati sono stati aperti per la revisione da parte del DSMB a marzo 2015, il tempo medio di follow up è stato di circa 3 anni, con un follow up di 7000 pazienti/anno.
Le caratteristiche di base dello studio principale e dei sotto-studi collegati sono state descritte nei report annuali del DSMB e in un recente supplemento della rivista HIV Medicine. (2, 3)

L’età dei partecipanti era fra 18 e 81 anni, con età mediana 36. Poco più della metà dei partecipanti erano uomini gay e più di un quarto erano donne. La maggior parte delle persone sono entrate nello studio entro un anno dalla diagnosi.
Lo START si è svolto in tutto il mondo: 33% dei partecipanti erano in Europa, 25% in Sud America o Messico, 21% in Africa, 11% negli USA, 8% in Asia e 2% in Australia.
Poiché i criteri per entrare includevano l’avere più di 500 CD4, lo studio ha arruolato molte persone che avevano valori di CD4 significativamente più alti di quanto ci si aspettasse, con il 20% dei partecipanti che ne avevano più di 800. Il valore mediano dei CD4 è stato 651 cellule/mm3 (IQR: 584-765; range: 503-2296). Anche la viremia di partenza dimostrava che i partecipanti erano nelle fasi iniziali dell’infezione: la viremia mediana era di circa 12.000 copie/mL (IQR: 3.000 – 40.000) e l’8% dei partecipanti aveva viremia inferiore alle 400 copie/mL.

Importante il numero di complicazioni cliniche presenti fin dall’inizio: circa un terzo dei partecipanti erano fumatori, la metà presentava almeno un fattore di rischio cardiovascolare, quasi uno su cinque o soffriva di ipertensione o prendeva farmaci contro l’ipertensione, l’8% aveva alti valori nei marker dei lipidi o prendeva farmaci anti-colesterolo e trigliceridi. Il 3% soffriva di diabete, prendeva farmaci contro il diabete o aveva alti valori di glicemia a digiuno. La prevalenza di epatite B e C era rispettivamente del 2,9 e del 3,7%. Il 3% dei partecipanti aveva problemi di abuso di alcol o di sostanze e il 6% aveva ricevuto una diagnosi psichiatrica (comprendente depressione o disturbo bipolare).
Questi dati di partenza suggerivano che i disturbi cardiovascolari e i tumori non-AIDS potessero essere gli eventi più gravi cui potevano andare incontro i partecipanti allo START. Quindi lo studio è stato impostato sulla base degli end point ed è stata fatta la proiezione che 213 eventi gravi sarebbero stati necessari per dimostrare che il trattamento precoce riduce di un terzo il rischio di eventi.
Si prevedeva che lo studio dovesse durare fino alla fine del 2016.

RISULTATI PRINCIPALI: LA ART HA IL MAGGIORE IMPATTO SUGLI EVENTI HIV-CORRELATI

Durante la conferenza stampa, sono stati resi pubblici i risultati per tre end point (vedere tabella 1), con anche il numero di eventi per ciascun end point e le differenze relative fra i gruppi di trattamento precoce e ritardato. Questi risultati si basano sui dati fino a maggio 2015, quindi i dati definitivi potrebbero variare leggermente.
Le differenze erano altamente significative per gli end point 1 e 2, ma non per il 3.
  • Nel gruppo trattato precocemente
    ● gli end point combinati di eventi AIDS, gravi eventi non-AIDS e morte sono risultati ridotti del 53%;
    ● gli end point combinati di eventi AIDS e morte sono risultati ridotti del 70%;
    ● gli end point combinati di gravi eventi non-AIDS e morti non-AIDS correlate sono risultati ridotti del 33%.
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Questi risultati NON ERANO ATTESI e dimostrano che IL TRATTAMENTO PRECOCE HA AVUTO UN IMPATTO MAGGIORE SULLE PATOLOGIE HIV-CORRELATE CHE SUGLI EVENTI NON-AIDS.
Per capire l’importanza di questa scoperta dobbiamo ricordare che alcune linee guida che prevedono il trattamento anche al di sopra di 500 CD4 lo fanno per la preoccupazione relativa al rischio di malattie non-AIDS (problemi cardiaci, epatici, renali, tumori non-AIDS).

QUANTO È STATA MEGLIO LA TERAPIA PRECOCE E QUANTO È STATA PEGGIO LA TERAPIA RITARDATA?

I risultati parziali della tabella 1 includono informazioni sia sui tassi relativi, sia sui numeri assoluti degli eventi. Mentre i tassi relativi sono stati così altamente significativi da riuscire a dare una risposta alle domande poste dallo studio, i numeri assoluti di patologie serie sono molto bassi: meno del 3% dei partecipanti ha avuto problemi seri; più del 97% non ha avuto complicazioni gravi per i tre anni in media di follow up.
Ciò significa che, dati gli alti valori di CD4 dei partecipanti, hanno avuto problemi seri meno partecipanti di quanti pianificati all’inizio per poter vedere una differenza statisticamente significativa fra inizio precoce della ART e inizio ritardato. Quindi nel 2013 il numero di eventi necessari per i calcoli statistici è stato ricalcolato e abbassato da 370 a 213. (4)
E adesso è stato annunciato che il numero degli end point è stato ulteriormente ridotto a 127 eventi – e questo è ovviamente un bene sia per lo studio, sia per i partecipanti.
Anche se i dati non sono stati resi pubblici dividendoli in base alla regione di provenienza, sono comunque stati simili nei 2530 partecipanti nei Paesi in via di sviluppo e nei 2155 partecipanti dei Paesi ricchi.

In breve, EVENTI GRAVI SONO AVVENUTI CIRCA IL DOPPIO DELLE VOLTE NEL GRUPPO CHE HA INIZIATO LA TERAPIA PIÙ TARDI RISPETTO AL GRUPPO CHE HA INIZIATO LA ART SUBITO (d’altra parte, questi dati indicano che il rischio di eventi gravi per persone che hanno CD4 alti ma non sono in terapia rimane basso).
L’altro aspetto da sottolineare è che, combinando questi risultati e anche se i dati sull’efficacia virologica, gli effetti collaterali e le resistenze ai farmaci ancora non ci sono, si vede che IL TRATTAMENTO PRECOCE NON SI ASSOCIA A DANNI SIGNIFICATIVI. Una indicazione molto importante per chi ha iniziato la ART con alti CD4 [e una forte spinta a iniziare per chi ancora ci sta pensando – aggiungo io].

IMPLICAZIONI E IMPATTO DEI RISULTATI DELLO START

Presumibilmente, i risultati dello STARt avranno un grande impatto su chiunque sia interessato al trattamento dell’infezione da HIV:
  • ● per le persone HIV positive che non sono ancora in terapia, i risultati dovrebbero rendere più semplice l’accesso al trattamento;
    ● per le persone in terapia, i risultati dovrebbero dare rassicurazioni sul basso rischio di complicanze gravi;
    ● ora che i benefici del trattamento precoce hanno ricevuto una prova sperimentale fortissima, anche l’accesso al Treatment as Prevention (TasP) dovrebbe essere reso più facile. La scelta predefinita dovrebbe essere quella che la terapia diventi il primo passo da fare subito dopo la diagnosi – non più solo per proteggere dall’infezione i partner, ma per offrire immediati benefici alla salute delle persone con HIV;
    ● gli attivisti che hanno continuato a chiedere delle prove sui benefici del trattamento precoce, ora le hanno. Presumibilmente, le linee guida nazionali diventeranno sempre più simili;
    ● per medici e ricercatori sarà difficile sopravvalutare l’importanza dei risultati dello START. Se le linee guida americane del 2013 avevano stabilito di raccomandare la ART anche con valori di Cd4 superiori a 500, l’avevano fatto basandosi sull’opinione degli esperti. Ora potranno basarsi sui dati di uno studio randomizzato; (5)
    ● le linee guida dell’OMS del 2013 (fatte per i Paesi meno sviluppati) avevano alzato la soglia dei CD4 da 350 a 500 e l’avevano fatto nella speranza di unire i benefici clinici del trattamento precoce ai benefici in termini di prevenzione. (6) La revisione che ne verrà fatta quest’anno beneficerà dei dati di uno studio grande e randomizzato;
    ● è verosimile che anche le linee guida nazionali europee si adegueranno a quelle americane;
    ● gli scienziati hanno adesso a disposizione un database ricchissimo per spiegare sempre meglio la patogenesi dell’infezione in fase iniziale, comprendente ipotesi sul rischio di immunoattivazione e infiammazione e tale da mettere in discussione assunzioni fatte in passato sul fatto che le patologie HIV-correlate non siano un rischio rilevante quando i CD4 sono molto alti.

FONTI:



Dora
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Dora » giovedì 28 maggio 2015, 14:39

Paul Sax ha scritto un bel post, in cui riassume le ragioni per cui è stato fatto lo studio START e ricorda le argomentazioni - tutte ormai dimostratesi o irrilevanti o sbagliate - per cui si riteneva opportuno in passato rimandare l'inizio della ART a quando si fossero raggiunte soglie assai basse di CD4 (350 o anche addirittura 200).

Il post è questo: START is STOPPED: Study Confirms HIV Treatment is Beneficial for All, Even Those With High CD4 Cell Counts.

E questa è una figura che spiega visivamente dove eravamo prima dello START e dove siamo oggi:

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Dora
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Dora » venerdì 29 maggio 2015, 7:13

In UK, la British HIV Association (BHIVA) si sta apprestando a recepire i risultati dello START e a modificare entro poche settimane le linee guida, in modo che la ART venga offerta indiscriminatamente a chiunque al momento della diagnosi (fonte: The Guardian).

Qualche reazione in Italia?



Puzzle
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Puzzle » venerdì 29 maggio 2015, 7:43

La prassi in Italia è quella di aspettare l'approvazione europea, poi prendere tempo, dato che trattasi di incremento sulla spesa farmaceutica, infine, quando la pressione diventa incontenibile, regolamentare d'urgenza.
Oppure prenderne atto, poi aspettare le proteste delle Regioni che si vedono aumentare il buco della spesa farmaceutica e all'ultimo minuto, anche qui, emanare un finanziamento d'urgenza.
Se non c'è la parola "urgenza" perché muoversi?
Tanto che urgenza c'è?



rospino
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da rospino » venerdì 29 maggio 2015, 7:59

Puzzle ha scritto:La prassi in Italia è quella di aspettare l'approvazione europea, poi prendere tempo, dato che trattasi di incremento sulla spesa farmaceutica, infine, quando la pressione diventa incontenibile, regolamentare d'urgenza.
Oppure prenderne atto, poi aspettare le proteste delle Regioni che si vedono aumentare il buco della spesa farmaceutica e all'ultimo minuto, anche qui, emanare un finanziamento d'urgenza.
Se non c'è la parola "urgenza" perché muoversi?
Tanto che urgenza c'è?
Beh, ma questo è anche e soprattutto un discorso di Linee guida, non di approvazioni europee. In Italia ci sono ancora molti infettivologi che non sanno che da fine 2013 le linee guida (italiane, ovviamente) raccomandano "un inizio precoce della cART anche in pazienti con infezione acuta o recente (recente: da intendersi entro i sei mesi dal possibile episodio a rischio o sindrome retrovirale acuta)", mentre appena un anno prima le Linee guida riportavano "Allo stato attuale delle conoscenze non è raccomandato l’inizio del trattamento antiretrovirale in tutti i pazienti con infezione acuta o infezione recente da HIV."

Sarebbe già utile che qualche infettivologo si adeguasse a queste linee guida (sul forum c'è più di una testimonianza di situazioni in cui non è stata offerta la HAART nonostante un'infezione molto recente)...

C'è quindi innanzitutto da sperare che, quando a fine 2015 usciranno le nuove linee guida, queste recepiscano i nuovi orientamenti scientifici in materia e che, soprattutto, tutti gli infettivologi ne vengano adeguatamente informati.



skydrake
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da skydrake » venerdì 29 maggio 2015, 11:12

rospino ha scritto: C'è quindi innanzitutto da sperare che, quando a fine 2015 usciranno le nuove linee guida, queste recepiscano i nuovi orientamenti scientifici in materia e che, soprattutto, tutti gli infettivologi ne vengano adeguatamente informati.
Perché, secondo te non ne sono informati?
Oppure molti fingono di cascare dalle nuvole ogni volta che un paziente con viremia sopra i 500 CD4 chiede la terapia, giusto per soddisfare le pressioni della ASL sul contenimento della spesa? A lungo andare si spenderá di più, ma li per li si rimanda una spesa non strettamente necessaria.



Dora
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Dora » venerdì 29 maggio 2015, 12:20

skydrake ha scritto:
rospino ha scritto:C'è quindi innanzitutto da sperare che, quando a fine 2015 usciranno le nuove linee guida, queste recepiscano i nuovi orientamenti scientifici in materia e che, soprattutto, tutti gli infettivologi ne vengano adeguatamente informati.
Perché, secondo te non ne sono informati?
Oppure molti fingono di cascare dalle nuvole ogni volta che un paziente con viremia sopra i 500 CD4 chiede la terapia, giusto per soddisfare le pressioni della ASL sul contenimento della spesa? A lungo andare si spenderá di più, ma li per li si rimanda una spesa non strettamente necessaria.
Mi è venuto in mente che nel 2010 si tenne a Roma, presso l'Istituto Superiore di Sanità, un Expert Forum per far discutere fra loro le persone che stavano occupandosi di scrivere le linee guida.
Purtroppo il sito in cui erano stati caricati i video delle presentazioni non esiste più da tempo, ma fortuna vuole che io abbia tenuto le slides di alcuni interventi.
E doppia fortuna vuole che io abbia tenuto proprio le slides dell'intervento di Cristina Mussini, clinico di riconosciuta competenza e autorevolezza.
La relazione di Mussini prendeva in considerazione le fasi iniziali dello studio START e s'intitolava proprio Iniziare con CD4>500 cell: vantaggi e svantaggi.
A rivederla oggi, devo ammettere che non mi fa per nulla sperare in un rapido adeguamento delle linee guida italiane alle importanti novità che arrivano dallo START e che, a quanto pare, verranno invece prese immediatamente in considerazione nel Regno Unito.
Vi spiego rapidamente il perché (ho comunque caricato sul server del forum il file .PPT in mio possesso, quindi chi desidera vederlo nei dettagli può scaricarlo da qui).

Mussini esordisce all'Expert Forum dicendo che "in un mondo ideale" - quello di Alice nel Paese delle Meraviglie - "l’approccio terapeutico all’infezione da HIV non dovrebbe differire da quello usato nei confronti delle altre infezioni e cioè la terapia dovrebbe essere iniziata immediatamente dopo la diagnosi".
Tuttavia, dal momento che viviamo in un mondo in cui "essere precari stanca" (non capisco: vorrebbe essere Dio? :roll: ), i danni della ART sono tali da non rendere opportuno l'inizio della terapia se i CD4 superano la soglia dei 500.
Per motivare questa sentenza, elenca vantaggi e svantaggi, giunge perfino a citare i corsi e ricorsi storici di Gianbattista Vico per dire che "l’uomo fa più di quanto sa e spesso non sa quello che fa", e la sua conclusione è una lapide sullo START:

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Ora, o in questi anni Mussini ha cambiato idea ed è disposta ad accettare i risultati di uno studio enorme, metodologicamente impostato benissimo, e con un follow up di almeno tre anni, oppure imporrà che si aspetti un follow up di un'altra decina d'anni prima di decidere che sì, forse il mondo reale non è poi tanto diverso da quello ideale - quanto all'*Hit Hard, Hit Early!* almeno, per rimanere in tema di ricorsi storici.



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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da uffa2 » venerdì 29 maggio 2015, 18:02

Non so dire altro se non che i risultati di questo studio mi deliziano.
Mi deliziano per motivi “clinici” ma ancor di più per i motivi non clinici.
La HAART “fa bene”: fa bene non solo perché ferma il virus ma perché riduce drammaticamente le comorbilità, agisce in modo consistente tra tutti i pazienti, qualche che fosse il punto di partenza di CD4, agisce in modo trasversale nei diversi Paesi dello studio.
Ai risultati clinici, però aggiungerei qualcosa di molto più importante: la fine del balletto dei CD4.
È un risultato storico, vuol dire cancellare tutte le menate intorno alla terapia, stabilire che -esattamente come in ogni malattia “normale”- non ci sono ragioni per ritardare le cure, spiegare a tutti che la vita cambia in meglio quando il virus smette di infastidirci, abbattere gli ultimi pregiudizi sul trattamento.
Infine, ora che è chiarito che i vantaggi sono ampiamente superiori ai rischi, mi attendo che davvero che tutti i diagnosticati siano messi in terapia, per abbattere finalmente i contagi.


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Keanu
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Re: Risultati studio START: iniziare ART *immediatamente*

Messaggio da Keanu » venerdì 29 maggio 2015, 22:00

La ART è un farmaco,non caramelle (e in greco phàrmakon significa veleno), e se è vero che aggiusta una cosa,assumerla non è una passeggiata, poiché ne guasta tante altre.
La ART precoce sarebbe davvero vantaggiosa se dopo la sua assunzione, anche di lungo periodo ma non a vita,il paziente si liberasse completamente di virus,provirus,cellule infette,proteine virali,virioni, reservoir e compagnia bella.
Siamo sicuri che la ART sia davvero così vantaggiosa?
http://www.asplazio.it/asp_online/prev_ ... ttuolo.pdf
Leggere a pag. 4 EPIDEMIOLOGIA:
-Dopo l’introduzione della HAART, l’incidenza dei linfomi NH è diminuita, ma in misura inferiore rispetto al Sarcoma di Kaposi e alle infezioni opportunistiche
- Di conseguenza, i linfomi NH sono diventati uno dei più frequenti “AIDS- defining events” negli ultimi anni e la neoplasia
più frequentemente associata alla infezione da HIV in USA.
- Diverso, invece, l’andamento di incidenza del LH, la cui incidenza, dopo la introduzione della HAART, è aumentata, parallelamente a quella dell’epatocarcinoma, del cancro del polmone e del cancro anale
Ripeto, siamo sicuri che la ART faccia bene? Sì,elimina il virus attivo e fa aumentare i CD4. Ma a quale prezzo? :roll:



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