![Immagine](https://pbs.twimg.com/media/DpY0lskWwAA5QWC.jpg)
Una madre con HIV ha donato parte del suo fegato al suo bambino che aveva urgente bisogno di un trapianto. Il bambino era HIV-negativo prima del trapianto, e in preparazione alla procedura chirurgica, è stato sottoposto a terapia antiretrovirale.
Test ripetuti altamente sensibili per l'HIV hanno rilevato che il bambino ha avuto la sieroconversione, ma da allora gli anticorpi dell'HIV sono diminuiti fino a livelli non rilevabili e nel bambino non sono stati rilevati né HIV-1 RNA né HIV-1 DNA associato alle cellule.
Un anno dopo la procedura, sia la madre che il bambino stanno bene, ma entrambi rimangono in terapia antiretrovirale, quindi lo stato del bambino per HIV non è chiaro.
Jürgen Rockstroh dell'Ospedale universitario di Bonn, in Germania, e Francisco Gonzàlez-Scarano dell'Università del Texas, ammoniscono in un commento pubblicato sullo stesso numero di AIDS che “mentre questo risultato è incoraggiante, le conclusioni generali non dovrebbero essere tratte in fretta,”.
I due medici concludono che in questo caso sono necessarie ulteriori informazioni riguardo allo stato HIV del ricevente, così come in altri casi, prima di decidere che una persona con HIV può donare in sicurezza gli organi a persone HIV-negative.
Mia nota:
Si tratta chiaramente di un caso straordinario, in cui il rischio di contrarre l’HIV era comunque meno rilevante di quello di non farcela senza fegato, vedremo che succederà in futuro, intanto i più calorosi auguri a mamma e bambino!
L’articolo in open access su AIDS: https://journals.lww.com/aidsonline/Ful ... tive.1.asp
Il commento, che non è open ma può essere letto con qualche fatica: https://journals.lww.com/aidsonline/Ful ... tive.1.asp
il lancio su "The Body" http://www.thebodypro.com/slideshows/th ... /2?ap=1200