Ringraziando Dora per la segnalazione, riporto un grafico, tratto da http://www.iss.it/binary/publ/cont/ANN_10_01_04.pdf e tradotto, che spererei mettesse la parola fine (ma non la metterà assolutamente) a tutte le fantasie sui periodi-finestra virtualmente infiniti.

Lasciamo perdere, per ragioni pratico-economiche, la ricerca dell'HIV-RNA e anche quella dell'antigene p24 "puro e semplice".
Bene, un normalissimo test ELISA di IV generazione dà esito positivo dopo meno di QUINDICI GIORNI dall'infezione (e ci vorrà del bello e del buono per convincermi che esiste una quota significativa di persone che risultano positive solo dopo UN MESE - più del doppio).
Però si potrebbe obiettare che con i test di IV generazione può verificarsi, seppure rarissimamente, l'eventualità che li si faccia nel breve intervallo in cui l'antigene p24 è già sparito e gli anticorpi non si sono ancora formati in quantità sufficiente per essere rilevati.
E allora limitiamoci, proprio per scrupolo, al test ELISA di III generazione (che comunque può essere vista come sottospecie, nel senso degli anticorpi, della IV): già dopo circa VENTIDUE GIORNI dall'infezione, questi test danno esito positivo (e anche qui ci vorrà del bello e del buono per convincermi che esiste una quota significativa di persone che risultano positive solo dopo UN MESE E MEZZO - più del doppio).
Quindi, per pietà VERSO DI VOI (intendo i terrorizzati che chiedono aiuto in questa sottosezione del forum), BASTA con le angosciose fantasie di positivizzazione non dico dopo sei mesi da un evento a rischio, ma anche solo dopo due!
P.S. Devo riconoscere che le fantasie sui periodi-finestra vengono spesso ABBONDANTEMENTE alimentate dagli "esperti" in primo luogo. Perché? Una risposta sicura non ce l'ho. Ai primordi, credo esistessero effettivamente delle incertezze, ma ora non più. Quindi, penso che l'intento sia quello di sottoporre a uno stress terribile il candidato-sieropositivo o per pura cattiveria, o nella speranza (vana) che quello, la volta dopo, stia più attento a ciò che fa.
Se così fosse, consiglierei ai suddetti esperti, invece di raccontare queste balle, di finirla con stronzate tipo il tormentone della "infezione da HIV che è una malattia trattabile e controllabile", dicendo invece la pura e semplice verità, e cioè che, ora come ora, L'INFEZIONE DA HIV E' UNA MALATTIA CHE NON CI SI PUO' ASSOLUTAMENTE PERMETTERE DI PRENDERSI.