Rapporto a rischio, sintomi e ansia
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- Iscritto il: lunedì 25 febbraio 2013, 22:13
Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Buongiorno a tutte/i,
ho 30 anni, sono in salute ma soffro spesso di ansia, anche a causa di recenti problemi familiari.
Sono al 22esimo giorno da un contatto a rischio (meno di due minuti di sesso orale attivo con uno sconosciuto non protetto, senza eiaculazione ma con liquido pre-eiaculatorio; ho una caria e gengive deboli).
Volevo fare delle domande rispetto ai sintomi dell'infezione acuta (sempre qualora vi fossero): ho letto che le manifestazioni più frequenti sono una febbre piuttosto alta, un rush cutaneo sul tronco simile a quello della varicella e l'infiammazione dei linfonodi di collo, ascelle e inguine, oltre a un'altra serie di sintomi generici simili all'influenza (tosse secca, diarrea, stanchezza, che io manifesto alternativamente da due settimane) e ad eventuali ulcere su bocca e genitali.
1. è possibile che il rush si manifesti anche senza la febbre? E potrebbe sfogare solo con qualche pustola qua e là, simili a brufoli? Come si riconoscerebbe? Quanto durerebbero? Ho diverse pustoline sul torace e sulle spalle, ma non capisco di che natura siano. Oggi ho anche l'impressione di avere due punti rossi sui palmi delle mani, e la cosa mi ha gettato nello sconforto.
2. in che modo è possibile riconoscere il rigonfiamento dei linfonodi con certezza? Dolgono? Si vede "a occhio nudo" se sono gonfi? Io ho da diversi giorni indolenzimento in tutte le zone classiche, sotto il mento e in diversi punti del collo, sotto le ascelle e sulle due fasce dell'inguine...
3. in quali settimane dopo il contatto a rischio si possono presentare questi sintomi? Tutti insieme? Solo alcuni? Io ho spesso la tosse e chiari fastidi alla gola, in questi giorni, e ho sentito fastidi anche alla milza...
4. quando si dice che spesso l'infezione acuta è asintomatica, si intende che non è presente alcun sintomo, o che non ci accorge di averli perché lievi? È possibile essere in questa fase e non avere mai neanche una febbriciattola (per ora, misurandola spesso, non dovrei aver superato i 36,9°)?
Vi ringrazio in anticipo: so che generalmente si ritiene inutile parlare dei sintomi, perché naturalmente è solo il test ad essere importante, ma qualche notizia potrebbe alleviare l'ansia...
ho 30 anni, sono in salute ma soffro spesso di ansia, anche a causa di recenti problemi familiari.
Sono al 22esimo giorno da un contatto a rischio (meno di due minuti di sesso orale attivo con uno sconosciuto non protetto, senza eiaculazione ma con liquido pre-eiaculatorio; ho una caria e gengive deboli).
Volevo fare delle domande rispetto ai sintomi dell'infezione acuta (sempre qualora vi fossero): ho letto che le manifestazioni più frequenti sono una febbre piuttosto alta, un rush cutaneo sul tronco simile a quello della varicella e l'infiammazione dei linfonodi di collo, ascelle e inguine, oltre a un'altra serie di sintomi generici simili all'influenza (tosse secca, diarrea, stanchezza, che io manifesto alternativamente da due settimane) e ad eventuali ulcere su bocca e genitali.
1. è possibile che il rush si manifesti anche senza la febbre? E potrebbe sfogare solo con qualche pustola qua e là, simili a brufoli? Come si riconoscerebbe? Quanto durerebbero? Ho diverse pustoline sul torace e sulle spalle, ma non capisco di che natura siano. Oggi ho anche l'impressione di avere due punti rossi sui palmi delle mani, e la cosa mi ha gettato nello sconforto.
2. in che modo è possibile riconoscere il rigonfiamento dei linfonodi con certezza? Dolgono? Si vede "a occhio nudo" se sono gonfi? Io ho da diversi giorni indolenzimento in tutte le zone classiche, sotto il mento e in diversi punti del collo, sotto le ascelle e sulle due fasce dell'inguine...
3. in quali settimane dopo il contatto a rischio si possono presentare questi sintomi? Tutti insieme? Solo alcuni? Io ho spesso la tosse e chiari fastidi alla gola, in questi giorni, e ho sentito fastidi anche alla milza...
4. quando si dice che spesso l'infezione acuta è asintomatica, si intende che non è presente alcun sintomo, o che non ci accorge di averli perché lievi? È possibile essere in questa fase e non avere mai neanche una febbriciattola (per ora, misurandola spesso, non dovrei aver superato i 36,9°)?
Vi ringrazio in anticipo: so che generalmente si ritiene inutile parlare dei sintomi, perché naturalmente è solo il test ad essere importante, ma qualche notizia potrebbe alleviare l'ansia...
Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Ciao,
l'esperienza di cui hai parlato non è particolarmente a rischio. La carie e le "genigive deboli" (?) (ammesso che tu non abbia una gengivite emorragica) non dovrebbero rappresentare un rischio aggiuntivo. Hai parlato di "ansia", e seppure questo sintomo non sia stato approfondito tramite visita psichiatrica, saprai bene che la tendenza dell'individuo ansioso è quella di concentrarsi oltremodo su se stesso, alla continua ricerca di qualsiasi segno da parte del proprio organismo, fino all'esasperazione della percezione di qualsiasi tipo di sensazione.
Detto questo, che già di per sè dovrebbe farti capire che forse stai esacerbando la reale situazione, passiamo ai punti che hai esposto:
1. Il rash potrebbe comparire senza febbre ma le pustole non hanno niente a che fare con il rash. Potresti avere una banale follicolite, e magari, se fai mente locale, potresti ricordare di aver avuto qualche pustoletta ancor prima del rapporto a rischio
2. Per quanto riguarda i linfonodi, non necessariamente devono essere dolenti, non necessariamente devono essere visibilmente aumentati di volume, e solo un esame obiettivo effettuato da un medico può certificare una reale tumefazione linfonodale
3. I sintomi si possono presentare tutti, alcuni o nessumo. Generalmente dalla seconda terza settimana dal contagio. Tu parli di un interessamento splenico palesatosi con dolore. Come fai a dire con certezza che è la milza e non lo stomaco? Sei stato visitato?
4. Questa è un'interessante domanda e non è facile rispondere. Ci sono pazienti che sottovalutano qualsiasi sintomo, spesso riconducendolo a "problemi di digestione" o a "colpi di freddo". Chiaramente potrebbe anche darsi che chi riferisce l'assenza di sintomatologia potrebbe in realtà aver sofferto blandi sintomi non avendone poi più memoria.
Ora, benchè suppongo questa sia l'ultima cosa che gradiresti sentire, non posso far altro che dirti di fare il test tra una settimana per metterti l'anima in pace. So che l'idea possa essere terrorizzante, ma credimi, ti sentirai molto sollevato una volta ricevuto il (quasi) sicuro esito negativo.
Auguri!
l'esperienza di cui hai parlato non è particolarmente a rischio. La carie e le "genigive deboli" (?) (ammesso che tu non abbia una gengivite emorragica) non dovrebbero rappresentare un rischio aggiuntivo. Hai parlato di "ansia", e seppure questo sintomo non sia stato approfondito tramite visita psichiatrica, saprai bene che la tendenza dell'individuo ansioso è quella di concentrarsi oltremodo su se stesso, alla continua ricerca di qualsiasi segno da parte del proprio organismo, fino all'esasperazione della percezione di qualsiasi tipo di sensazione.
Detto questo, che già di per sè dovrebbe farti capire che forse stai esacerbando la reale situazione, passiamo ai punti che hai esposto:
1. Il rash potrebbe comparire senza febbre ma le pustole non hanno niente a che fare con il rash. Potresti avere una banale follicolite, e magari, se fai mente locale, potresti ricordare di aver avuto qualche pustoletta ancor prima del rapporto a rischio
2. Per quanto riguarda i linfonodi, non necessariamente devono essere dolenti, non necessariamente devono essere visibilmente aumentati di volume, e solo un esame obiettivo effettuato da un medico può certificare una reale tumefazione linfonodale
3. I sintomi si possono presentare tutti, alcuni o nessumo. Generalmente dalla seconda terza settimana dal contagio. Tu parli di un interessamento splenico palesatosi con dolore. Come fai a dire con certezza che è la milza e non lo stomaco? Sei stato visitato?
4. Questa è un'interessante domanda e non è facile rispondere. Ci sono pazienti che sottovalutano qualsiasi sintomo, spesso riconducendolo a "problemi di digestione" o a "colpi di freddo". Chiaramente potrebbe anche darsi che chi riferisce l'assenza di sintomatologia potrebbe in realtà aver sofferto blandi sintomi non avendone poi più memoria.
Ora, benchè suppongo questa sia l'ultima cosa che gradiresti sentire, non posso far altro che dirti di fare il test tra una settimana per metterti l'anima in pace. So che l'idea possa essere terrorizzante, ma credimi, ti sentirai molto sollevato una volta ricevuto il (quasi) sicuro esito negativo.
Auguri!
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Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Grazie, sei stata molto gentile. Sono settimane che vivo nell'ansia e nel senso di colpa. Credo di aver attraversato ogni sintomo possibile, a parte la febbre (e già per me è un miracolo, in inverno). Credo di dover solo stringere i denti e aspettate un'altra interminabile settimana... perché così è difficile vivere. Non ho mai avuto comportamenti a rischio in tutta la mia vita e questa situazione è per me ingestibile: mi rovinerebbe la vita e anche l'autostima. Può bastare così poco per cambiare tutto in peggio a causa di una nostra "scelta"...
Ultima domanda, sciocca se vuoi: iper-stimolando le zone linfonodali, possono irritarsi o comunque risultare poi leggermente sensibili anche senza ritoccarli?
Grazie ancora
Ultima domanda, sciocca se vuoi: iper-stimolando le zone linfonodali, possono irritarsi o comunque risultare poi leggermente sensibili anche senza ritoccarli?
Grazie ancora
Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Cosa intendi per iperstimolazione? Certo, se li hai schiacciati con forza può pure darsi.
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Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Nel senso che li ho controllati decine di volte al giorno per due settimane...
Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
No, non si infiammano palpandoli. Comunque ti sconsiglio di continuare a farlo, alimenterebbe soltanto la tua ansia. Aspetta di fare il test. Se la tua ansia ti impedisce di condurre una vita normale, rivolgiti al tuo medico di base che potrà visitarti e chiarire i tuoi dubbi circa la tua presunta linfadenite, ed eventualmente prescriverti un ansiolitico.
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Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Sì, temo avrò bisogno di un aiuto. Perché contemporaneamente vedo sul mio corpo mille sintomi (e alcuni li vedo andare via, essendo ormai alla quarta settimana...) ma comincio a temere il test per l'eventuale risultato positivo... So che è tutto molto sciocco, perché se il virus ce l'ho non va via solo evitando il test, anzi... Sono proprio in panne. Ieri due specie di pustole sul palmo della mano mi hanno mandato in panico. È un sintomo di sieroconversione?
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Re: Rapporto a rischio, sintomi e ansia
Oggi faccio il test. Anche se è solo il 25º giorno ci provo... poi lo rifarò secondo le tempistiche corrette. Ma ho bisogno di mettermi alla prova, sono molto sconfortato...
Qualcuno sa dirmi qualcosa riguardo a queste piccole pustole sottocutanee nel palmo delle mani e nella parte interna delle dita? Non ho mai avuto qualcosa di simile...
Grazie
Qualcuno sa dirmi qualcosa riguardo a queste piccole pustole sottocutanee nel palmo delle mani e nella parte interna delle dita? Non ho mai avuto qualcosa di simile...
Grazie