[CROI 2013] I nuovi farmaci
Inviato: sabato 9 marzo 2013, 9:00
La 20° edizione del CROI è stata particolarmente avara di nuovi farmaci: mentre si ha il primo nuovo farmaco in 40 anni contro la tubercolosi e altri sono in arrivo, mentre la pipeline dei farmaci contro l’HCV è in pieno rigoglio, quella degli antiretrovirali sembra piuttosto inaridita.
In attesa che esca uno dei soliti report completi su Natap (cui al momento rimando per i report di Levin e Mascolini sulle singole presentazioni), ho pensato che sia utile tradurre tre articoli scritti da Liz Highleyman per HIVandHepatitis e ripresi anche da Aidsmap.
Il primo è dedicato al cenicriviroc. Seguiranno il TAF (pro-farmaco del Tenofovir, già GS-7340) e un nuovo NNRTI, l’MK-1439.
CROI 2013: CCR5/CCR2 Inhibitor Cenicriviroc Has Both Anti-HIV and Anti-inflammatory Effects
Il cenicriviroc, che blocca ben due recettori sulle cellule immunitarie, il CCR5 e il CCR2, è efficace contro l’HIV, meglio tollerato degli antiretrovirali oggi disponibili, e ha un’attività immunomodulante che può ridurre l’infiammazione, secondo quanto sostenuto durante una presentazione che si è tenuta il 5 marzo al CROI 2013, ad Atlanta.
Sviluppato da Tobira Therapeutics, il cenicriviroc (prima TBR-652) blocca il CCR5, uno dei due co-recettori che l’HIV usa per entrare nei linfociti T. Esso, inoltre, interferisce con il CCR2, un recettore che si lega alla proteina chemo-attrattiva 1 dei monociti (MCP-1), una citochina che favorisce la migrazione dei monociti.
Benché non sia capito del tutto, il CCR2 gioca un ruolo nell’infiammazione ed è implicato in svariate condizioni, fra cui la fibrosi epatica, la sindrome metabolica, i disturbi cardiovascolari. Una crescente quantità di prove indica che l’infiammazione cronica ha un ruolo in molte condizioni non-AIDS e contribuisce a spiegare perché le persone HIV positive abbiano ancora una mortalità maggiore rispetto alle persone HIV negative della stessa età.
Joseph Gathe, della Therapeutic Concepts di Houston, ha descritto i risultati dello Studio 202, uno studio ancora in corso di fase IIb sul confronto fra cenicriviroc ed efavirenz (Sustiva). Il trial durerà 48 settimane e Gathe ha presentato i dati di un’analisi primaria a 24 settimane.
Oltre ai parametri relativi all’HIV, i ricercatori hanno indagato i marker dell’immunità e dell’infiammazione per stabilire l’effetto del farmaco sul CCR2, in particolare: i livelli di MCP-1 (il ligando del CCR2) e de CD14 solubile (sCD14, un marker dell’attivazione dei monociti). Gathe ha spiegato che nel trial SMART sulle interruzioni terapeutiche un sCD14 più alto era un predittore indipendente di ogni causa di morte.
Questo studio, volto anche a trovare il giusto dosaggio del farmaco, ha arruolato 143 adulti naive agli antiretrovirali, che sono stati testati per essere sicuri che avessero un virus esclusivamente CCR5-tropico (cioè un virus che usa solo il co-recettore CCR5). Anche se più del 90% dei partecipanti erano uomini, il gruppo era razzialmente/etnicamente diversificato, con circa il 69% di bianchi, il 30% di afro-americani e il 25% di ispanici. Il numero medio di CD4 era di circa 400 cellule/mm3 e circa il 20% partiva con alte viremie (100.000 copie/mL o più).
I partecipanti sono stati divisi in modo casuale (2:2:1) in modo da ricevere 100 o 200 mg una volta al giorno di cenicriviroc o 600 mg una volta al giorno di efavirenz, insieme a tenofovir/emtricitabina (Truvada).
Quando lo studio ha avuto inizio, era disponibile soltanto la pillola di cenicriviroc da 50 mg e questo ha richiesto che i partecipanti prendessero 2 o 4 pillole, o l’equivalente in placebo, con la colazione del mattino, 1 compressa di Sustiva o di placebo prima di andare a dormire, e il Truvada quando preferivano.
Risultati
- Alla 24° settimana, simili proporzioni di partecipanti in tutti i bracci avevano raggiunto un livello irrilevabile di HIV RNA (< 50 copie/mL) in un’analisi di “intention to treat”:
- La probabilità di non-risposta non differiva in base ai valori di partenza delle viremie.
- C’è stata una tendenza verso una diminuzione della risposta nelle persone che hanno raggiunto minime concentrazioni del farmaco.
- 5 partecipanti nei bracci del cenicriviroc hanno sviluppato mutazioni resistenti agli NRTI.
- Delle 6 persone che sono state testate, 1 ha avuto un cambiamento del tropismo, passando da un virus esclusivamente CCR5-tropico ad un virus dual-tropico (che usa sia il CXCR4, sia il CCR5).
- Gli aumenti dei CD4 sono stati buoni in tutti i gruppi – rispettivamente 147, 170 e 135 cellule/mm3 – con una tendenza a un maggior aumento fra chi ha ricevuto il cenicriviroc.
- I livelli di MCP-1 sui monociti sono aumentati in modo correlato alla dose in chi ha ricevuto il cenicriviroc – e questo fa pensare che il farmaco stesse realmente bloccando il ligando naturale – mentre sono rimasti stabili in chi ha preso l’efavirenz.
- I livelli di sCD14 sono diminuiti in entrambi i bracci del cenicriviroc, mentre sono aumentati nel braccio dell’efavirenz.
- Il cenicriviroc è stato in genere sicuro e ben tollerato e gli eventi avversi sono stati meno frequenti rispetto al braccio dell’efavirenz.
- Non si sono avuti eventi avversi gravi o casi di morte in nessun braccio dello studio.
- 1 persona (2%) ha sospeso il cenicriviroc a causa di eventi avversi, mentre il 18% dei partecipanti hanno sospeso l’efavirenz.
- In generale, non si sono viste differenze significative nei parametri biochimici in tutti i bracci.
- Tuttavia, il 14% dei pazienti che hanno preso 200 mg di cenicriviroc hanno avuto aumenti di grado 3-4 della creatin fosfochinasi (CPK) , che sono tornati normali alla fine del trattamento.
- Il colesterolo totale, LDL (“cattivo”) e HDL (“buono”) è diminuito fra chi ha preso cenicriviroc, mentre è aumentato fra chi ha preso efavirenz.
“Quando usati in combinazione con Truvada in adulti HIV-1 positivi naive agli antiretrovirali, con virus CCR5-tropico, entrambi i dosaggi giornalieri di cenicriviroc sono risultati efficaci e hanno comportato meno sospensioni a causa di eventi avversi rispetto all’efavirenz, con una diminuzione del colesterolo totale e HDL”, hanno concluso i ricercatori. “L’effetto del cenicriviroc sull’sCD14 merita ulteriore valutazione in trial clinici”.
Gathe ha riconosciuto che il regime usato in questo studio era complesso e l’aderenza difficile e che “probabilmente non può andare bene come componente di una moderna HAART”. Il maggior numero di abbandoni fra chi ha preso il cenicriviroc – che ha portato al più alto tasso di fallimenti – può essere in parte attribuibile alla difficoltà del regime. Da allora, però, è stata sviluppata una compressa con un dosaggio più alto e sono in preparazione combinazioni a dose fissa con altri farmaci.
In futuro – ha ipotizzato Gathe – il successo del trattamento dell’HIV sarà forse stabilito non solo sulla base della riduzione della viremia e dell’aumento dei CD4, ma anche su altri benefici o altri risultati oltre al controllo dell’HIV.
Fonte
J Gathe, J Cade, E DeJesus, et al. Week-24 Primary Analysis of Cenicriviroc vs Efavirenz, in Combination with Emtricitabine/Tenofovir, in Treatment-naïve HIV-1+ Adults with CCR5-tropic Virus. 20th Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections. Atlanta, March 3-6, 2013. Abstract 106LB.
In attesa che esca uno dei soliti report completi su Natap (cui al momento rimando per i report di Levin e Mascolini sulle singole presentazioni), ho pensato che sia utile tradurre tre articoli scritti da Liz Highleyman per HIVandHepatitis e ripresi anche da Aidsmap.
Il primo è dedicato al cenicriviroc. Seguiranno il TAF (pro-farmaco del Tenofovir, già GS-7340) e un nuovo NNRTI, l’MK-1439.
CROI 2013: CCR5/CCR2 Inhibitor Cenicriviroc Has Both Anti-HIV and Anti-inflammatory Effects
Il cenicriviroc, che blocca ben due recettori sulle cellule immunitarie, il CCR5 e il CCR2, è efficace contro l’HIV, meglio tollerato degli antiretrovirali oggi disponibili, e ha un’attività immunomodulante che può ridurre l’infiammazione, secondo quanto sostenuto durante una presentazione che si è tenuta il 5 marzo al CROI 2013, ad Atlanta.
Sviluppato da Tobira Therapeutics, il cenicriviroc (prima TBR-652) blocca il CCR5, uno dei due co-recettori che l’HIV usa per entrare nei linfociti T. Esso, inoltre, interferisce con il CCR2, un recettore che si lega alla proteina chemo-attrattiva 1 dei monociti (MCP-1), una citochina che favorisce la migrazione dei monociti.
Benché non sia capito del tutto, il CCR2 gioca un ruolo nell’infiammazione ed è implicato in svariate condizioni, fra cui la fibrosi epatica, la sindrome metabolica, i disturbi cardiovascolari. Una crescente quantità di prove indica che l’infiammazione cronica ha un ruolo in molte condizioni non-AIDS e contribuisce a spiegare perché le persone HIV positive abbiano ancora una mortalità maggiore rispetto alle persone HIV negative della stessa età.
Joseph Gathe, della Therapeutic Concepts di Houston, ha descritto i risultati dello Studio 202, uno studio ancora in corso di fase IIb sul confronto fra cenicriviroc ed efavirenz (Sustiva). Il trial durerà 48 settimane e Gathe ha presentato i dati di un’analisi primaria a 24 settimane.
Oltre ai parametri relativi all’HIV, i ricercatori hanno indagato i marker dell’immunità e dell’infiammazione per stabilire l’effetto del farmaco sul CCR2, in particolare: i livelli di MCP-1 (il ligando del CCR2) e de CD14 solubile (sCD14, un marker dell’attivazione dei monociti). Gathe ha spiegato che nel trial SMART sulle interruzioni terapeutiche un sCD14 più alto era un predittore indipendente di ogni causa di morte.
Questo studio, volto anche a trovare il giusto dosaggio del farmaco, ha arruolato 143 adulti naive agli antiretrovirali, che sono stati testati per essere sicuri che avessero un virus esclusivamente CCR5-tropico (cioè un virus che usa solo il co-recettore CCR5). Anche se più del 90% dei partecipanti erano uomini, il gruppo era razzialmente/etnicamente diversificato, con circa il 69% di bianchi, il 30% di afro-americani e il 25% di ispanici. Il numero medio di CD4 era di circa 400 cellule/mm3 e circa il 20% partiva con alte viremie (100.000 copie/mL o più).
I partecipanti sono stati divisi in modo casuale (2:2:1) in modo da ricevere 100 o 200 mg una volta al giorno di cenicriviroc o 600 mg una volta al giorno di efavirenz, insieme a tenofovir/emtricitabina (Truvada).
Quando lo studio ha avuto inizio, era disponibile soltanto la pillola di cenicriviroc da 50 mg e questo ha richiesto che i partecipanti prendessero 2 o 4 pillole, o l’equivalente in placebo, con la colazione del mattino, 1 compressa di Sustiva o di placebo prima di andare a dormire, e il Truvada quando preferivano.
Risultati
- Alla 24° settimana, simili proporzioni di partecipanti in tutti i bracci avevano raggiunto un livello irrilevabile di HIV RNA (< 50 copie/mL) in un’analisi di “intention to treat”:
- • 76% con 100 mg di cenicriviroc;
• 73% con 200 mg di cenicriviroc;
• 71% con efavirenz.
- La probabilità di non-risposta non differiva in base ai valori di partenza delle viremie.
- C’è stata una tendenza verso una diminuzione della risposta nelle persone che hanno raggiunto minime concentrazioni del farmaco.
- 5 partecipanti nei bracci del cenicriviroc hanno sviluppato mutazioni resistenti agli NRTI.
- Delle 6 persone che sono state testate, 1 ha avuto un cambiamento del tropismo, passando da un virus esclusivamente CCR5-tropico ad un virus dual-tropico (che usa sia il CXCR4, sia il CCR5).
- Gli aumenti dei CD4 sono stati buoni in tutti i gruppi – rispettivamente 147, 170 e 135 cellule/mm3 – con una tendenza a un maggior aumento fra chi ha ricevuto il cenicriviroc.
- I livelli di MCP-1 sui monociti sono aumentati in modo correlato alla dose in chi ha ricevuto il cenicriviroc – e questo fa pensare che il farmaco stesse realmente bloccando il ligando naturale – mentre sono rimasti stabili in chi ha preso l’efavirenz.
- I livelli di sCD14 sono diminuiti in entrambi i bracci del cenicriviroc, mentre sono aumentati nel braccio dell’efavirenz.
- Il cenicriviroc è stato in genere sicuro e ben tollerato e gli eventi avversi sono stati meno frequenti rispetto al braccio dell’efavirenz.
- Non si sono avuti eventi avversi gravi o casi di morte in nessun braccio dello studio.
- 1 persona (2%) ha sospeso il cenicriviroc a causa di eventi avversi, mentre il 18% dei partecipanti hanno sospeso l’efavirenz.
- In generale, non si sono viste differenze significative nei parametri biochimici in tutti i bracci.
- Tuttavia, il 14% dei pazienti che hanno preso 200 mg di cenicriviroc hanno avuto aumenti di grado 3-4 della creatin fosfochinasi (CPK) , che sono tornati normali alla fine del trattamento.
- Il colesterolo totale, LDL (“cattivo”) e HDL (“buono”) è diminuito fra chi ha preso cenicriviroc, mentre è aumentato fra chi ha preso efavirenz.
“Quando usati in combinazione con Truvada in adulti HIV-1 positivi naive agli antiretrovirali, con virus CCR5-tropico, entrambi i dosaggi giornalieri di cenicriviroc sono risultati efficaci e hanno comportato meno sospensioni a causa di eventi avversi rispetto all’efavirenz, con una diminuzione del colesterolo totale e HDL”, hanno concluso i ricercatori. “L’effetto del cenicriviroc sull’sCD14 merita ulteriore valutazione in trial clinici”.
Gathe ha riconosciuto che il regime usato in questo studio era complesso e l’aderenza difficile e che “probabilmente non può andare bene come componente di una moderna HAART”. Il maggior numero di abbandoni fra chi ha preso il cenicriviroc – che ha portato al più alto tasso di fallimenti – può essere in parte attribuibile alla difficoltà del regime. Da allora, però, è stata sviluppata una compressa con un dosaggio più alto e sono in preparazione combinazioni a dose fissa con altri farmaci.
In futuro – ha ipotizzato Gathe – il successo del trattamento dell’HIV sarà forse stabilito non solo sulla base della riduzione della viremia e dell’aumento dei CD4, ma anche su altri benefici o altri risultati oltre al controllo dell’HIV.
Fonte
J Gathe, J Cade, E DeJesus, et al. Week-24 Primary Analysis of Cenicriviroc vs Efavirenz, in Combination with Emtricitabine/Tenofovir, in Treatment-naïve HIV-1+ Adults with CCR5-tropic Virus. 20th Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections. Atlanta, March 3-6, 2013. Abstract 106LB.