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Federfarma:''Distribuzione diretta dei farmaci alza i costi'

Inviato: mercoledì 12 settembre 2012, 20:06
da Eilan

Federfarma: ''Distribuzione diretta dei farmaci alza i costi''



Presentata ieri a Roma, presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” la ricerca “Distribuzione dei farmaci: un caso di spending review. Le potenzialità di miglioramento di una logica di rete”, realizzata dal CREF (Centro Ricerche Economia e Formazione). La ricerca punta a stimare i costi effettivi della distribuzione diretta di medicinali da parte delle strutture pubblica, esaminando i dati forniti da una ASL della Regione Friuli-Venezia Giulia. L’anno di riferimento è il 2010.
Per raggiungere tale obiettivo, la ricerca ha innanzitutto individuato le strutture della ASL coinvolte nella distribuzione diretta (farmacia ospedaliera, distretto, dipartimento dipendenze, ecc.); ha analizzato le attività svolte da ciascuna di tali strutture; ha quantificato i costi di personale e di gestione delle varie fasi operative (acquisto, distribuzione, amministrazione, gestione magazzino, ecc.). Nel caso specifico, tali costi sono risultati essere pari a circa il 30 per cento della spesa sostenuta dalla ASL per l’acquisto dei farmaci. Mediamente il costo della distribuzione di una singola confezione è stato pari a circa 20 euro (da aggiungere al costo di acquisto della confezione stessa).
La ricerca ha effettuato infine una simulazione per quantificare quali sarebbero stati i costi se la ASL avesse affidato alle farmacie la distribuzione dei farmaci, con l’esclusione dei medicinali che per le loro caratteristiche (modalità di somministrazione/attività terapeutica) devono essere necessariamente erogati dalle strutture pubbliche.

“La ricerca CREF – dichiara Annarosa Racca, Presidente di Federfarma – fa emergere con assoluta chiarezza come la distribuzione diretta dei farmaci abbia dei costi aggiuntivi rispetto al puro e semplice costo di acquisto. Tali costi aggiuntivi sono stati finora sottovalutati. La loro quantificazione permette, invece, di valutare l’effettivo impatto economico della distribuzione diretta e di dimostrare come la distribuzione dei farmaci attraverso le farmacie costituisca per le Regioni e per il SSN un’opportunità di risparmio e razionalizzazione e avvantaggi i cittadini grazie a un più agevole accesso al farmaco.”


http://www.italiaglobale.it/2012/09/12/ ... i-costi-3/

Re: Federfarma:''Distribuzione diretta dei farmaci alza i co

Inviato: mercoledì 12 settembre 2012, 21:46
da skydrake
E quando la CREF si mette a fare anche una ricerca su come mai i farmaci in Italia costino mediamente un 30% in più della Francia?
E soprautto perchè da ASL ad ASL i prezzi del materiale e strumentazione sanitaria puo' variare anche di 10 volte?
Ne parlava il Sole24Ore confrontando il costo di un pacco di siringhe dal Nord al Sud Italia.

Re: Federfarma:''Distribuzione diretta dei farmaci alza i co

Inviato: domenica 16 settembre 2012, 19:20
da Eilan
Sifo su ricerca Cref. ''Indagini infondate creano sconcerto nei cittadini''

“La distribuzione dei medicinali negli esercizi privati non farebbe risparmiare e aumenterebbero i rischi per la sicurezza della collettività”. Così presidente della Sifo, Laura Fabrizio, replica alla ricerca Cref secondo cui la distribuzione per conto sarebbe migliore di quella diretta.


''Lo spreco in sanità non si combatte con indagini empiriche che creano sconcerto nell’opinione pubblica. Non è corretto affermare che si otterrebbe un risparmio se i medicinali venissero distribuiti attraverso le farmacie private anziché da parte delle Asl. Senza considerare i rischi per la sicurezza dei cittadini''. Laura Fabrizio, presidente Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie), è critica nei confronti dell’indagine condotta dalla Cref e promossa da Federfarma da cui emerge che vi sarebbe un aumento dei costi per i medicinali ritirati direttamente dall’utente presso la struttura sanitaria rispetto a quanto avverrebbe con la distribuzione negli esercizi privati.

“Questa ricerca – continua Fabrizio – è stata condotta su un campione assolutamente insignificante: una sola Asl rispetto alle oltre 140 esistenti in Italia. I costi sono stati valutati con criteri discutibili e per la Dpc (Distribuzione in nome e Per Conto) non sono stati valutati neppure quelli relativi ai costi di gestione che, comunque le Regioni devono sostenere, insieme al costo del farmaco e alla retribuzione da destinare alla farmacia privata e al deposito. Viene, inoltre, omessa l’analisi dei costi derivanti dai rischi legati alla distribuzione sul territorio di farmaci ospedalieri che per la loro peculiarità necessitano di un’erogazione in strutture appropriate. I farmaci, specialmente quelli innovativi e, quindi, più costosi, devono essere gestiti direttamente dalle aziende sanitarie locali o nelle aziende ospedaliere da professionisti appositamente qualificati e specializzati”.

''L’erogazione dei farmaci alla dimissione del paziente da parte dell’Ospedale, inoltre – aggiunge Piera Polidori, direttore scientifico Sifo – garantisce la continuità della terapia, senza bisogno di recarsi dal medico di medicina generale, anche quando il paziente viene dimesso nel fine settimana o fuori sede''.

Per Maria Grazia Cattaneo, vice presidente Sifo, ''è davvero singolare che ora si cerchino dati relativi ai costi della distribuzione diretta dei farmaci attraverso le Asl, quando, in passato, si sono chiusi gli occhi davanti a normative regionali che costringevano le aziende pubbliche ad effettuare la distribuzione diretta con pochi mezzi o a isorisorse, gravando sulle forze e sulle capacità organizzative dei singoli professionisti''.

http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e ... o_id=10813