
Due anni fa di questi tempi avevo una strana tosse, non la solita tosse, a fare sport a livello agonistico ero fiacco e facevo fatica anche a correre. Secondo quel sapiente del mio medico era influenza, quindi “si copra, sciroppo e tutto passerà”. Intanto accanto a quei sintomi ogni sera mi veniva una strana febbre sui 37,5-37,8. Risultato, dopo altri consulti medici (tachipirina 1000, gocce per la tosse...) finisco al Ps. Diagnosi polmonite batterica curabile con antibiotici. Effetti zero, settimana dopo vado in coma e poi vi ho scritto dalla stanza di ospedale dopo aver ricevuto l’esito e creduto che mi sarebbero rimasti pochi giorni.
Detto questo, eccomi qua prossimo al secondo Natale ufficiale con il virus (sarà il dodicesimo per il virus nel mio corpo visto che i medici hanno stimato la presenza da 10 anni visti i 50 cd4). Per un ignorante in materia quale ero la botta psicologica è stata enorme, soprattutto per il terrore che si potesse sapere in giro e quindi fare 1+1 col mio grande segreto che mi porto dietro, e dentro, da sempre. Però il tempo sistema tutto, del virus piaccia o no bisogna farsene una ragione e ormai posso dire di essermene quasi dimenticato. Per il primo anno, e forse qualcosa in più, ero sempre su questo forum a leggere storie, cercare conforto e qualcosa per aggrapparmi, ora (non volermi male Uffa) mi collego molto meno. E ho cambiato anche io nick

Non voglio dire che è una pastiglia e via (nel mio caso due, descovy e tivicay) ma praticamente è come se lo fosse, anche se non sarà tutto facile come ora.
Alla fine si risolve in due compresse e un’analisi ogni sei mesi. Per ora, poi magari al prossimo controllo non ci arrivo (intanto incrocio le dita).
Sono cresciuto dicevo, almeno così credo: vedo tutto con più cinismo, e questo un po’ me ne spiace, ma è stato il mio modo per rialzarmi. Ho accettato la patologia da subito e ora ho accettato anche il mio grande segreto, quello di essere quello che sono (quella parolina di tre lettere non riesco ancora a scriverla però, e non l’ho ancora mai pronunciata, anche se qualcuno lo sa

Di cosa ho paura adesso? Non della morte ma di arrivare alla fine del percorso terreno da solo. Ecco, questa è la mia paura, ma non per il virus ma per la superficialità altrui o per mia incapacità di relazionarmi con la gente. Ho sempre buoni propositi ma poi tutto va al contrario, e senza calare l’asso del virus. Per ora mi concentro su me stesso e mi pongo un obiettivo a medio termine, arrivare a 1 tra cd4/cd8, per ora sono esattamente a metà ma partivo da 0.12.