Tra una settimana circa avrà inizio la 23° Conferenza Mondiale sull'AIDS. Per la prima volta nella sua storia, causa COVID-19 il congresso sarà esclusivamente virtuale e avrà per tema una parola che in questi mesi abbiamo sentito un milione di volte: la resilienza - una caratteristica necessaria per affrontare le molte sfide che la lotta all'HIV/AIDS ha ancora davanti.
Io mi concentro su questo punto, ma ce ne sono altri 7 di uguale importanza:
Di fatto, già martedì prossimo, 30 giugno, cominceranno dei workshop. Ma il congresso vero e proprio si terrà fra il 6 e il 10 luglio.AIDS 2020 is a call to action for ...
Resilience to advance science in order to find an effective vaccine, develop new prevention tools, improve treatment regimens, including generic options, identify additional effective behaviour-change strategies and ultimately to produce an affordable and accessible cure for HIV
Ci sono oltre 600 sessioni, il programma è vastissimo e molto eterogeneo, sia per gli argomenti trattati, che come sempre danno grande spazio ai temi sociali e alla prevenzione, sia per la qualità delle ricerche presentate, che quest'anno sembra risentire pesantemente del blocco delle sperimentazioni cliniche per la pandemia da COVID-19, del lockdown che ha colpito molti laboratori, del dirottarsi verso il coronavirus della gran parte dei medici e dei ricercatori e, non ultimo, del crollo dei finanziamenti alla ricerca.
Relativamente alla ricerca di una cura di HIV, segnalo il 2 e il 3 luglio il consueto workshop in 5 sessioni organizzato dalla sezione della International AIDS Society Towards an HIV Cure, che ha completamente cambiato faccia rispetto agli anni passati - discussioni su temi generali, nessuna presentazione di ricerche specifiche, l'impressione che si stia cercando di capire quali nuove direzioni imprimere a una ricerca un po' disorientata:
- Gene therapy vs. immunotherapy: which is more likely to work?
- Opening Session & Advancing the HIV cure field and debunking myths and misconceptions
- Coming up next in the cure field & Closing Session
- Expanding the research pool for HIV cure
- Challenges of clinical trials in cure
BS17 - HIV cure: The science, ethics and beyond
SS01 - Pushing the boundaries: New approaches to a cure (qui qualcosa di interessante c'è, anche se non mi è chiaro il grado di concretezza delle ricerche discusse: bNAbs ed editing genetico dei linfociti B; escissione del DNA provirale dalle cellule infette; immunoterapia; editing del CCR5 nelle cellule staminali)
SS02 - Persistence and impedance: Characterizing HIV reservoirs in tissue sites and barriers to their elimination
Sulle terapie antiretrovirali:
SS03 - State of the ART: The latest in HIV treatment
Su coinfezioni e comorbidità:
SS04 - It's complicated: Co-infections and co-morbidities
Sessioni di presentazioni orali di abstract:
OAA01 - Controlling HIV: lessons from controllers
OAA02 - Cutting edge HIV therapeutics (SMAC mimetici più DART® in scimmie con SHIV; vesatolimod, sempre in scimmie con SHIV; inibitori della tirosin chinasi; terapia genica)
OAA04 - New insights into the HIV reservoir
OAB02 - ARV, cure and testing strategies (vesatolimod)
OAB03 - Antiretrovirals session 1 (islatravir; aumento dell'infiammazione nei regimi a due soli farmaci)
OAB04 - Antiretrovirals session 2
Discussioni orali di poster:
PDA02 - Kill or be killed: HIV vs host immune responses
PDB01 - Achieving virologic suppression
Nei Late-breaking highlights pubblicati il 24 giugno, da segnalare quella che probabilmente sarà la più bella notizia del congresso sul fronte della cura: il primo adulto che raggiunge una remissione prolungata senza essersi sottoposto a trapianto di staminali.
Credo di sapere di chi si sta parlando, ma ne scriverò appena sarà terminato l'embargo.