Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
AIDS: la nostra battaglia - Sono i primi anni '80 quando nei principali ospedali italiani arrivano pazienti con sintomi non riconducibili a nessuna patologia conosciuta prima.
«Aids. La nostra battaglia» è il documentario in due puntate in onda su HISTORY CHANNEL (canale 411 di Sky) l’1 e 2 dicembre alle 21:00.
Realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna e il contributo di tre associazioni: Anlaids (Associazione nazionale lotta all’Aids), Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) e Nadir onlus. Resoconti potenti che portano a galla un passato totalmente sconosciuto alle nuove generazioni. La memoria di un dramma nascosto che serve a superare lo stigma sociale associato ai sieropositivi. Persone allontanate dai luoghi di lavori. I cui figli venivano anch’essi allontanati dagli asili. Vite interrotte da una diagnosi. I primi farmaci antiretrovirali con qualche efficacia arrivarono solo negli Anni Novanta ma gli effetti collaterali erano devastanti. Astenia, nausea, diarrea, capogiri, bruciori di stomaco, dolori muscolari.
Arruolamenti selettivi perché le terapie erano costosissime. Quindi le manifestazioni in piazza contro Big-Pharma affinché tutti i malati avessero diritto alle compresse. «L’attivismo per una malattia l’ha inventato l’Aids»: lo ricorda Stefano Vella, docente di Salute globale all’università Cattolica di Roma, tra le voci di questo racconto corale. E prosegue: «Anche i medici diventarono dei piccoli attivisti». Una complicità virtuosa tra medici e pazienti e unico intento: chiedere alle aziende di abbassare i prezzi e aiutare tutti. Grazie alla ricerca scientifica oggi sono disponibili trattamenti che se assunti regolarmente mantengono la carica virale a livelli non misurabili e quindi l’Hiv non è trasmissibile, consentendo alla persona di condurre una vita normale e di avere rapporti sessuali che non mettono a rischio il partner. È il principio di U=U, cioè undetectable (non rilevabile) è uguale a untrasmittable (non trasmissibile). Di cui la società italiana è ancora poco consapevole e poco informata.
Potete continuare a leggere la recensione su https://www.corriere.it/buone-notizie/2 ... e091.shtml
«Aids. La nostra battaglia» è il documentario in due puntate in onda su HISTORY CHANNEL (canale 411 di Sky) l’1 e 2 dicembre alle 21:00.
Realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna e il contributo di tre associazioni: Anlaids (Associazione nazionale lotta all’Aids), Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) e Nadir onlus. Resoconti potenti che portano a galla un passato totalmente sconosciuto alle nuove generazioni. La memoria di un dramma nascosto che serve a superare lo stigma sociale associato ai sieropositivi. Persone allontanate dai luoghi di lavori. I cui figli venivano anch’essi allontanati dagli asili. Vite interrotte da una diagnosi. I primi farmaci antiretrovirali con qualche efficacia arrivarono solo negli Anni Novanta ma gli effetti collaterali erano devastanti. Astenia, nausea, diarrea, capogiri, bruciori di stomaco, dolori muscolari.
Arruolamenti selettivi perché le terapie erano costosissime. Quindi le manifestazioni in piazza contro Big-Pharma affinché tutti i malati avessero diritto alle compresse. «L’attivismo per una malattia l’ha inventato l’Aids»: lo ricorda Stefano Vella, docente di Salute globale all’università Cattolica di Roma, tra le voci di questo racconto corale. E prosegue: «Anche i medici diventarono dei piccoli attivisti». Una complicità virtuosa tra medici e pazienti e unico intento: chiedere alle aziende di abbassare i prezzi e aiutare tutti. Grazie alla ricerca scientifica oggi sono disponibili trattamenti che se assunti regolarmente mantengono la carica virale a livelli non misurabili e quindi l’Hiv non è trasmissibile, consentendo alla persona di condurre una vita normale e di avere rapporti sessuali che non mettono a rischio il partner. È il principio di U=U, cioè undetectable (non rilevabile) è uguale a untrasmittable (non trasmissibile). Di cui la società italiana è ancora poco consapevole e poco informata.
Potete continuare a leggere la recensione su https://www.corriere.it/buone-notizie/2 ... e091.shtml
HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Il canale degli enigmi alieni e degli antichi astronauti, l'equivalente occidentale del russo RT ... Proprio l'ideale per dare credibilità alla storia dell'HIV/AIDS raccontata da chi l'ha vissuta.
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Dora ha scritto: ↑mercoledì 1 dicembre 2021, 12:40Il canale degli enigmi alieni e degli antichi astronauti, l'equivalente occidentale del russo RT ... Proprio l'ideale per dare credibilità alla storia dell'HIV/AIDS raccontata da chi l'ha vissuta.

Anche in Italia? credevo avessero venduto tutti questi programmi così impegnati a Focus TV



HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Vista la puntata
I giornali del tempo visti oggi fanno spavento.
Però vedere persone che l’hanno presa negli anni 80 stare così bene direi che è il miglior spot possibile
I giornali del tempo visti oggi fanno spavento.
Però vedere persone che l’hanno presa negli anni 80 stare così bene direi che è il miglior spot possibile
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Gli anni '80 sono stati terrificanti, non fa meraviglia che chi si è contagiato allora conservi il trauma...
HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Vista anche la seconda puntata. Penso che se tanti di noi sono ancora qua lo devono alla grande umanità dei medici che li hanno salvati in quegli anni
Da Vella che si inventa una sperimentazione per dare i farmaci a più persone possibili e superare le lentezze dell’Aifa del tempo.
La Mussini che non avevo mai visto in faccia meriterebbe un monumento per la sua umanità e forse è stato un trauma anche per lei quel tempo visto che diceva che quando ha iniziato giovanissima vedeva morire tutti i suoi coetanei di 20-25 anni. E il ricordo del ragazzo morto a 23 anni col nome in codice “Barcellona Barcellona” sulla cartella ha fatto un po’ riflettere anche sui concetti di fortuna e sfortuna
Poi c’è l’omertà della chiesa ma quella è altra storia, come ricordato dal prete di provincia intervistato…
Da Vella che si inventa una sperimentazione per dare i farmaci a più persone possibili e superare le lentezze dell’Aifa del tempo.
La Mussini che non avevo mai visto in faccia meriterebbe un monumento per la sua umanità e forse è stato un trauma anche per lei quel tempo visto che diceva che quando ha iniziato giovanissima vedeva morire tutti i suoi coetanei di 20-25 anni. E il ricordo del ragazzo morto a 23 anni col nome in codice “Barcellona Barcellona” sulla cartella ha fatto un po’ riflettere anche sui concetti di fortuna e sfortuna
Poi c’è l’omertà della chiesa ma quella è altra storia, come ricordato dal prete di provincia intervistato…
-
- Messaggi: 594
- Iscritto il: martedì 18 settembre 2012, 22:32
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Ho trovato queste testimonianze come un insegnamento, induce ad una riflessione profonda che da’ speranza anche quando sembra che non ce ne sia piu’,ho trovato tutti i medici meravigliosi ma la Mussini e il dott. di medicina generale Pellegrino di un’umanita’ disarmante.
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
A me la parte che ha più emozionato è stata quella in cui si è parlato di quel ragazzo che era ormai in fase terminale...l' attivista bionda era convinta che fosse morto e non aveva avuto il coraggio di chiedere informazioni alla madre..e se lo trovò dopo un anno e mezzo (non sapeva che nel frattempo lui avesse iniziato le cure) sanissimo in mezzo la strada
-
- Messaggi: 70
- Iscritto il: domenica 22 agosto 2021, 22:33
Re: Su HISTORY CHANNEL: “AIDS: la nostra battaglia” (abbonati Sky)
Ieri ho visto le due parti. Mi ha colpito, sono rimasto sveglio fino a notte inoltrata per vedere entrambe le puntate.
Mi ha colpito la solidarietà tra giovani medici e pazienti degli anni '90, mi ha colpito un medico che diceva 'morivano tutti, non moriva solo qualcuno, morivano proprio tutti'. Mi ha colpito il fatto che i medici, a distanza di decenni, ricordavano i pazienti morti e custodivano anche i ricordi.
Mi ha colpito il racconto di un medico che ricordava un paziente che, ricoverato nel reparto, ha messo in ordine ciabatte e vestaglia, e si è buttato dal balcone suicidandosi ('un grande disordine interno e un grande ordine esteriore').
Mi hanno colpito i racconti di coloro che erano convinti di non sopravvivere al virus, dell'essere in dubbio se comprare la macchina a rate perchè non erano sicuri che avrebbero vissuto abbastanza per pagarle.
Mi ha colpito il dramma nel racconto di giovani morti senza neanche aver potuto vivere pienamente la vita (un ragazzo di 21 anni che ha preso il virus a Barcellona nel suo primo rapporto omosessuale ed è morto 3 anni dopo, TRE!).
Infine, ho provato gioia nell'ascoltare i racconti degli effetti dei primi farmaci veramente efficaci del 1996. I sorrisi finali di medici e sieropositivi erano una liberazione.
Mi ha colpito la solidarietà tra giovani medici e pazienti degli anni '90, mi ha colpito un medico che diceva 'morivano tutti, non moriva solo qualcuno, morivano proprio tutti'. Mi ha colpito il fatto che i medici, a distanza di decenni, ricordavano i pazienti morti e custodivano anche i ricordi.
Mi ha colpito il racconto di un medico che ricordava un paziente che, ricoverato nel reparto, ha messo in ordine ciabatte e vestaglia, e si è buttato dal balcone suicidandosi ('un grande disordine interno e un grande ordine esteriore').
Mi hanno colpito i racconti di coloro che erano convinti di non sopravvivere al virus, dell'essere in dubbio se comprare la macchina a rate perchè non erano sicuri che avrebbero vissuto abbastanza per pagarle.
Mi ha colpito il dramma nel racconto di giovani morti senza neanche aver potuto vivere pienamente la vita (un ragazzo di 21 anni che ha preso il virus a Barcellona nel suo primo rapporto omosessuale ed è morto 3 anni dopo, TRE!).
Infine, ho provato gioia nell'ascoltare i racconti degli effetti dei primi farmaci veramente efficaci del 1996. I sorrisi finali di medici e sieropositivi erano una liberazione.